“Contro affidamento a Amiu ora arrivano gli esposti”

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E’ arrivato fin dentro la stanza del procuratore capo Ludovico Vaccaro il movimento di protesta contro il contratto di affidamento novennale del servizio di igiene pubblica urbana alla società in-house Amiu Puglia Spa, già titolare della raccolta dei rifiuti a Foggia nei precedenti nove anni.

Un servizio giudicato nel tempo “gravemente inefficiente, non trasparente ed antieconomico” dal comitato civico “La Società Civile”, presieduto da Lucia Aprile, che poco più di due settimane fa aveva organizzato il sit-in “Amiu io ti Rifiuto” davanti al Comune, a poche ore dalla presentazione ufficiale del nuovo corso della società in-house e del relativo (e contestato anch’esso) progetto pilota sulla raccolta differenziata dell’umido “Il futuro nelle tue mani”.

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Ancor prima “La Società Civile” aveva presentato formale diffida ai commissari in seno a Palazzo di Città (sottoscritta insieme agli avvocati Potenza, Vaira, Di Giuseppe, Zingrillo, e agli attivisti Cislaghi e Sciagura) dopo aver letto la relazione ex art. 34 - giustificativa e propedeutica per il nuovo affidamento ad Amiu - a firma della dirigente comunale Zuccarino, con la quale da Palazzo di Città si illustrano le ragioni di convenienza per restare con la società in-house.

Sia quella relazione sia il nuovo Piano industriale presentato vengono reputati, in sostanza, dagli attivisti, documenti che mistificano la realtà, “documenti in cui viene effettuata una valutazione erronea della città di Foggia e vengono compiute grosse sviste in termini di utenze domestiche e non domestiche”.

Senza contare i dubbi nutriti da ormai molto tempo sulla gestione targata Amiu dell’impianto Tmb di Passo Breccioso di proprietà del Comune di Foggia che, secondo i manifestanti, comporterebbe costi per milioni di euro a carico del capoluogo dauno e utili distribuiti per l’80% a Bari.

Ad aggiungere carne al fuoco le ulteriori ricerche degli attivisti (cui l’Attacco ha dato molto spazio nelle ultime settimane) che hanno dimostrato come nel tempo Amiu Puglia Spa abbia “dopato” i dati della raccolta differenziata su Foggia. Se nel 2021 la raccolta di inerti aveva rappresentato, in maniera del tutto fuori legge, la metà di quel 28% di differenziata presentato da Amiu per il capoluogo dauno (“trend che ritengo nient’affatto buono, d’ora in poi i dati che Amiu prenderà in considerazione per la differenziata riguarderanno solo le frazioni urbane propriamente dette”, aveva replicato, ammettendo l’errore, il direttore freschissimo di nomima di Amiu, Antonello Antonicelli) a tenere banco negli ultimi giorni è stato invece l’exploit inaudito (e inverosimile rispetto all’andamento generale) del dato sulla raccolta differenziata di carta e cartoni da imballaggio in viaggio da Foggia verso la società salentina Galatea.

Tutte questioni arrivate, infine, all’attenzione di Vaccaro, che ha così deciso di incontrare una rappresentanza dei firmatari della diffida ai commissari (che era stata inoltrata anche a Procura e Prefettura).

Su appuntamento del procuratore, quindi, ieri mattina si sono presentati presso la Procura del Tribunale di Foggia gli avvocati Michele Vaira e Nicola Zingrillo, gli attivisti Giorgio Cislaghi e Marcello Scaigura (quest’ultimo ex consigliere comunale), e Francesco Strippoli in rappresentanza de La Società Civile. “Un incontro durato oltre un’ora in cui il procuratore ci ha ascoltato attentamente, con un atteggiamento responsivo e sereno”, ha commentato lo stesso Strippoli.

Vaccaro, secondo quanto raccontato dalla delegazione, vuole comprendere se vi siano eventuali profili di responsabilità penale in ciò che contestano gli attivisti: per farlo ha paventato loro la possibilità di presentare un  esposto formale alla Procura della Repubblica al fine di attivare la verifica giurisdizionale.

Vaira, Zingrillo&Co promettono dunque di farlo a breve, riservandosi di appellarsi anche alla Corte dei Conti e al Tar per affrontare ulteriori questioni di specifica competenza di tali organi.

“Nella denuncia – spiega l’avvocato Vaira a l’Attacco - esporremo le questioni che, di fatto, per noi non quadrano. Si tratta essenzialmente di quattro punti: la procedura di affidamento che, a nostro modo di vedere, presenta profili di illiceità; l’avvenuto pagamento da parte del Comune, negli ultimi mesi, di 1,8 milioni al mese senza adeguati riscontri dell’attività per cui l’ente ha pagato; questioni contabili relative all’impianto di Tmb;  i dati sulla raccolta differenziata. Ringraziamo il procuratore per la grande attenzione con cui ci ha ascoltato: oltre a noi – ha concluso Vaira - ci sono altri colleghi e cittadini che partecipano a questa mozione. Apparteniamo ad esperienze politiche, culturali e sensibilità molto diverse ma siamo accomunati dal desiderio di vivere al meglio la nostra città e di impedire quest’ulteriore sacco perpetuato nei confronti di Foggia. Obiettivo che perseguiremo con tutti i mezzi leciti a nostra disposizione. Chiediamo, dunque, a chiunque voglia sostenere questo progetto che si aggreghi a noi. Ogni voce in più farà la differenza”.

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Alle dichiarazioni di Vaira fanno il paio quelle del collega Zingrillo: “Abbiamo raccolto la sfida del procuratore che da sempre invita i cittadini ad avere un ruolo attivo anche nella gestione dei problemi che attengono alla cosa pubblica. Questo affidamento novennale – ha dettagliato Zingrillo –, oltre ad avere un profilo di inopportunità politica da noi rilevato e messo nero su bianco nella diffida ai commissari, può avere profili di rilevanza illecita dal punto di vista giuscontabile, penale e amministrativo. Non escludiamo di poterlo impugnare anche davanti al Tar perché secondo noi è mancata una valutazione tecnica sull’incapacità dimostrata nel tempo da Amiu nel gestire il servizio. Una società a cui ora i commissari danno una cambiale in bianco per i prossimi 9 anni”, ha concluso il legale. 

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