I Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Bari,
su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) del capoluogo che ha diretto e coordinato le indagini dei militari dell’Arma, a carico di due persone, ritenute – allo stato del procedimento – gravemente indiziate di favoreggiamento aggravato dall’agevolazione dell’associazione mafiosa.
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In particolare, gli investigatori dell’Arma, nell’ambito delle ricerche del latitante Gianluigi Troiano, 29enne di Vieste, evaso dagli arresti domiciliari un anno fa da Campomarino (Campobasso), dove era sottoposto a misura cautelare dal Giudice per udienze preliminari (Gup) di Bari per reati di criminalità organizzata di matrice mafiosa, attraverso complesse e articolate investigazioni, dirette e coordinate dalla Dda di Bari, come accertato in fase di indagini preliminari, hanno ricostruito la contestata attività di favoreggiamento posta in essere per garantire la latitanza di Troiano da parte di due pregiudicati, un 21enne di Vieste e un 23enne di Foggia.
I due, a vario titolo, avrebbero nello specifico offerto appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere a favore di Troiano, aiutandolo in questo modo a sottrarsi alle ricerche dell’autorità giudiziaria: il tutto, sempre secondo le contestazioni degli inquirenti, con l’aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l’associazione mafiosa di appartenenza del latitante, riconducibile a Marco Raduano, quale articolazione operativa su Vieste del clan Lombardi-Ricucci-Latorre, evitandone così l’arresto e consentendo inoltre al gruppo criminale di poter fare affidamento su di lui per continuare a operare sul territorio.
Durante la perquisizione domiciliare del 23enne di Foggia i militari del nucleo investigativo hanno rinvenuto quasi 1 kg di hashish, di cui l’uomo aveva cercato di disfarsi. Per tale ragione, oltre alla misura cautelare è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo la relativa cattura, i Carabinieri hanno quindi tradotto in carcere a Foggia i due destinatari del provvedimento restrittivo richiesto dalla Dda di Bari, in attesa del relativo interrogatorio di garanzia.
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Sono poi tuttora in corso da parte dei militari dell’Arma le indagini per il rintraccio del latitante Troiano, nonché ulteriori accertamenti per verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti “vicini” al viestano nell’attività di favoreggiamento oggetto di indagine.