Eolico, il territorio dice no ma il Ministro Cingolani fa sbloccare l’iter

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Sono in tutto sei gli impianti eolici che il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ha sbloccato, quattro dei quali in Capitanata.

Si tratta del parco eolico Cerignola Veneta Nord per una potenza di 50,4 MW, il Cerignola Veneta Sud da 79,8 MW; l’impianto eolico di Ascoli Satriano da 43,2 MW; l’impianto eolico Lampino, nei Comuni di Orta Nova e Stornara, dalla potenza di 79,8 MW. Gli altri due interventi riguardano la provincia di Potenza per un totale di 93,6 MW.

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Nel dettaglio, il parco Cerignola Sud prevede 19 aerogeneratori ad una distanza di circa 5 km dal centro urbano. Complessivamente l’opera avrà un valore di oltre 78 milioni di euro. Il progetto è stato proposto da Veneta Energia Srl. Le torri avranno un’altezza al mozzo di 114 metri e il diametro del rotore misurerà 136. Il suolo occupato sarà di 8,8 ettari.

A questa proposta presentata presso il Ministero hanno dato parere negativo il Comitato Via regionale, sulla base della non compatibilità del progetto con la complessità delle componenti ambientali e sulla base delle posizioni espresse dagli enti territoriali, coinvolti nel procedimento. Parere negativo anche della Regione Puglia – sezione tutela e valorizzazione del paesaggio basato su contrasto del progetto con i contesti paesaggistici presenti. Negativo anche il parere dell’Arpa. Così come un no è arrivato dal Ministero Beni culturali e soprintendenza.

Di fronte a questa sfilza di pareri sfavorevoli, il proponente ha indicato diverse misure di mitigazione e si è dichiarato disposto ad individuare delle misure di compensazione in un percorso di collaborazione con la Regione Puglia e con il Comune di Cerignola. E così la commissione Tecnica per la verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS al ministero ha dato parere favorevole. Era il 17 aprile 2020.

In quello stesso giorno, è stato dato parere positivo anche per l’impianto Cerignola Sud da 12 pale per un valore complessivo di circa 42,4 milioni di euro, stesso proponente e stesse caratteristiche del parco appena descritto, solo leggermente più piccolo. Anche in questo caso tutti i pareri negativi pervenuti da Regione, Arpa e Mibact e soprintendenza sono stati superati con le medesime garanzie della ditta di introdurre interventi di mitigazione e compensazione.

Per quanto riguarda il parco di Orta Nova, si tratta di 19 pale che dovrebbero sorgere ad una distanza di circa 3,1 km, direzione nord, dal centro abitato, aerogeneratori di grande taglia anche in questo caso, valore dell’investimento di 67 milioni di euro circa. Anche in questo caso parere negativo di soprintendenza, Mibact e Regione. Azienda proponente è la Lampino Wind Srl con sede a Milano.

Ad Ascoli l’azienda proponente è la Wind Energy Ascoli Srl e il progetto prevede 12 rotori da 140 metri di diametro e 105 di altezza.
Anche in questo caso Regione ed enti locali avevano detto no al nuovo impianto. Tutte le procedure erano rimaste congelate presso il Ministero ma qualche giorno fa il Consiglio dei Ministri ha sbloccato tutto.

Insomma, se da un lato il territorio dice no, dall’altro il governo apre ancora le porte (della Capitanata in particolare) all’assalto delle aziende dell’eolico.

Più di una volta osservatori ed esperti, anche da queste colonne, hanno fatto notare che la concentrazione di impianti in provincia di Foggia vada gestita meglio, quanto meno limitata. E’ ormai sotto gli occhi di tutti la presenza massiccia di pale, soprattutto sui Monti Dauni. E il numero di aerogeneratori sembra destinato ad aumentare ancora con il percorso di transizione ecologica accelerato dal governo, in vista dell’arrivo dei miliardi del Pnrr.

“Duole notare che quando denuncio la situazione sono sempre da solo – commenta a l’Attacco il Sindaco di Ascoli Satriano Vincenzo Sarcone – ma vorrei comunque dire al ministro Cingolani che il fatto che abbia sbloccato le procedure non vuol dire che chi lo ha convinto a farlo avrà la meglio. Ma come si convince un ministro dietro una scrivania a Roma a crocifiggere un intero territorio, senza averlo mai visto ma esclusivamente sulla base di alcune carte presentate dalle ditte? Immagino abbia pensato che essendo noi 6300 abitanti e che i politici di Capitanata non abbiano mai protestato negli ultimi 30 anni, si potesse procedere allo scempio, dando ragione a questi signori dell'eolico, ricchi grazie agli incentivi statali, ovverosia ai nostri soldi. Chi ama il proprio territorio non deve mai arrendersi, lottare e intraprendere la propria battaglia anche se sembra essere destinata al fallimento. A questo punto il procedimento autorizzativo va avanti ma non si concluderà come vogliono loro, la storia, mio illustre scienziato ministro Cingolani, non finisce assolutamente qua”.

Zone Transition

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L’iter riparte con la richiesta del Paur, provvedimento autorizzativo unico regionale, in Provincia si aprirà una conferenza dei servizi a cui parteciperanno gli enti territoriali, tra cui il Comune di Ascoli Satriano. “Utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici che l'ordinamento ci mette a disposizione. Mi rivolgo i cittadini del territorio: datemi una mano a protestare altrimenti lasceremo ai nostri figli un paesaggio lunare per una mera manciata di lenticchie che poi pagheremo sempre noi”, ha concluso Sarcone.

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