E' terminata subito ai16esimi di finalela sua avventura nel singolare di sciabola, la ventisettenne atleta foggiana in forza alCentro Sportivo Esercitoè stata infatti eliminata nel tabellone delle32dalla sudcoreanaJisu Yooncol punteggio di15-11, chiudendo così al24° posto.E non è andata meglio nella competizione a squadre, la squadra femminile di sciabola è stata infatti battuta in semifinale: le azzurreRossella Gregorio, Irene Vecchi, Martina Criscioe la subentrataMichela Battistonsi sono infatti arrese allaFranciaper45-39.
E' finita, insomma, come peggio non si poteva, maMartina Criscionon si arrende, e guarda già avanti.Obiettivo, riscatto aParigi, tra tre anni, ai prossimiGiochi Olimpici. Si rifarà. Il tempo gioca in suo favore.
In principio fuTopolino.Un manifesto promozionale, un giochino per trasformarlo in trofeo, un percorso a ostacoli e poi i primi assalti. La foggiana ha cominciato a vincere lì. Nella suaFoggia. Capendo d'avere la scherma nel destino. La palestra a500 metri da casa, e quel primo approccio con lapallavoloaccantonato con il sorriso con cui oggi ricorda: "Non era cosa mia".
È stata invece "cosa sua", e parecchio, la pedana che fin da bambina ha calcato da protagonista.Ed eccola a27 annila sciabolatrice azzurra partecipare alla sua primaOlimpiade, un sogno per tutti e un obiettivo per pochi. Anche se, pure su questo,Martinaha ben chiara un'idea: "Se l'obiettivo è chiaro un modo per raggiungerlo si trova". Peccato, sarà per un'altra volta.L'amore per la vita in campagna e lo sport come manifestazione di quel che si è, tenendo sempre acceso il sacro fuoco d'una passione che vale ogni rinuncia, qualsiasi sacrificio.
È così che la sciabola dellaCriscioha lasciato il segno.Restando sempre fortemente legata alle proprie radici.
Il maestroBenedetto Buenzale fa lezione da più di vent'anni, aFoggia, sempre aFoggia, perché alla sua città lei vuole dedicare ogni energia, per aggiornare la grande tradizione della scherma dauna, e perché vuole che dalle sue parti ci siano eccellenze di cui tutti possano andare fieri.Mai un punto d'arrivo. Solo tante partenze. Puntando sempre alla prossima gara.Vive lo sport così, e quando la chiamano campionessa lei dice "no, grazie". Non è un'etichetta che l'appassiona, perché - parole sue - "non ho ancora medaglie olimpiche in bacheca", e sono quelli "i trofei che ti danno un posto nella storia".
Dal2012è entrata a far parte dell'Esercitoil caporalmaggioreCriscio, una delle giovani promesse della scherma italiana.Campionessa del Mondo e d'Europa di sciabola a squadre 2017, èn° 13 nel ranking mondiale FIEdella sua disciplina. Anno dopo anno ha conquistato importanti traguardi, l'ultimo alGrand Prixdi sciabola femminile aMontreal, gara nella quale la foggiana ha dato il meglio di sè.Martinasi è avvicinata alla scherma all'età di8 anni.
A13 e 14 anniha vinto il titolo italianoUnder 14entrando così nella nazionale azzurrini.Con la conquista dellaCoppa del MondodiDourdane del bronzo alMondiale Under 20,ma soprattutto in seguito all'oro neiCampionati Italiani Assoluti del 2016, è entrata nel giro dellaNazionale, e si è guadagnata il ruolo di riserva aiGiochi OlimpicidiRio.
Dopo l'avventura olimpica, è entrata in pianta stabile nel quartetto titolare dellaNazionaleitaliana di sciabola femminile, conseguendo una lunga serie di successi.
Nelgennaio 2018un altro grande traguardo per l'atleta pugliese che ha sollevato laCoppa del Mondo di SciabolaaBaltimora.Da ricordare, nel palmares della schermitrice dauna, vi è anche il bronzo conquistato durante la prova diCoppa del Mondodisputata aYangzhou, inCina.
Nelgennaio 2019, invece, la campionessa foggiana di scherma e le sue compagne di squadraRossella Gregorio, Loreta GulottaeIrene Vecchihanno conquistato lamedaglia di bronzo a squadrenella tappa americana di Coppa del Mondo di sciabola, aSalt Lake City.
Pino Autunno