A quasi sette mesi dall’insediamento della giunta, suscita preoccupazione l’immobilismo complessivo in cui galleggia a Foggia l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Marida Episcopo. Un tema che l’Attacco ha già raccontato sotto vari aspetti. Ma c’è un ulteriore, particolare settore in cui l’impasse e le inerzie rischiano, secondo alcuni addetti ai lavori (anche interni a Palazzo di città), di causare un danno immenso all’ente e all’intero capoluogo daunio. Si tratta dei progetti finanziati coi fondi comunitari del PNRR, ovvero Next Generation EU. Da Palazzo di città trapela che l’ente è a tal punto indietro rispetto al PNRR che sul totale di oltre 65 milioni di euro di fondi per interventi appena 5 milioni circa sono stati spesi, cioè effettivamente pagati e rendicontati. L’attenzione di tutti gli enti locali italiani è finalizzata al rispetto delle regole stringenti connesse al Piano nazionale di ripresa e resilienza, a partire dai tempi di attuazione e alla necessità di ultimare i lavori entro il 2026. A Foggia si riuscirà a rispettare tale termine di scadenza, senza sperare in una proroga? I beninformati raccontano che il super assessore a lavori pubblici ed urbanistica, Giuseppe Galasso, si sia lamentato più volte della carenza di organico nell’Area tecnica di via Protano, dove solo dal primo luglio scorso sono arrivati i nuovi innesti, ovvero le neo dirigenti a tempo determinato Alessia Cordisco e Irene Licari. Assunzioni che andavano fatte sicuramente molto prima per dar man forte agli uffici. L’Attacco ha intervistato Galasso, per nove anni assessore a Bari con Decaro, il quale si mostra sereno e ottimista, non lasciando trapelare ansie e nervosismi.
C’è un allarme PNRR?
Abbiamo una buonissima notizia: dal primo luglio il Comune di Foggia ha nel proprio organico due dirigenti tecniche, che sono state assunte e inquadrate con l’articolo 110 Tuel, cioè a tempo determinato, all’interno di due aree dedicate inserite nella macrostruttura comunale. Sono due aree che hanno come denominazione specifica proprio il PNRR: una con un ambito più accentuato sulle aree di rigenerazione, l’altra che invece afferisce alle opere puntuali. Le due nuovi dirigenti avranno, quindi, il coordinamento e la responsabilità rispetto a questi procedimenti del PNRR. Tale iniziativa ha proprio l’obiettivo di dare impulso alle attività che hanno portato la città di Foggia ad essere aggiudicataria di lavori per oltre 65 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori 3 milioni di euro grazie alla partecipazione all’ultimo bando coi progetti di due asili nido.
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Quanto la situazione è ingessata?
Non è vero che siamo fermi con le attività. Nei giorni scorsi c’è stata anche un’azione importante che ha permesso lo sgombero di alcuni occupanti abusivi che erano all’interno dell’ex inceneritore Amica. Quell’attività - coordinata col supporto di altri assessorati a partire dalle politiche sociali, ma pure ambiente e legalità – ha permesso di ottenere una liberazione dell’area, fatto indispensabile per dar modo all’aggiudicatario dell’appalto integrato di poter entrare nel sito, effettuare la caratterizzazione dei rifiuti presenti e completare il progetto esecutivo oggetto di appalto. Aggiungo che, in molti casi, gli appalti del PNRR sono di tipo integrato, cioè l’aggiudicatario non deve solo eseguire i lavori ma dapprima deve fare l’ultimo livello di progettazione, che ovviamente non produce un avanzamento economico. Quindi quel valore di spesa effettiva trova giustificazione, in sostanza, in questa circostanza ed è comunque in linea con le previsioni attuali in considerazione del mese in cui ci troviamo.
Cosa risponde a chi, dai banchi dell’opposizione, ha parlato in aula consiliare di una lentezza rispetto al periodo commissariale? E’ stato detto che allora le riunioni sul PNRR erano settimanali, mentre dall’insediamento della giunta Episcopo a dicembre 2023 non ce n’è stata più nessuna.
Stiamo lavorando da sei mesi ininterrottamente e quotidianamente. Penso che siano informati male. Gli interventi del PNRR sono tutti attenzionati, lo sono a tal punto che abbiamo inserito nella tecnostruttura comunale due aree dedicate. Le due nuove dirigenti avranno tempo e modo di supportare i tecnici che già finora hanno seguito questi lavori in tutte le fasi di avvio dei cantieri PNRR.
E’ corretto il dato dei 5 milioni di euro pagati?
Gli oltre 65 milioni di euro ottenuti come fondi PNRR fanno riferimento ad importi da quadro economico. Quando ci si riferisce agli importi da base d’asta il dato cala sensibilmente, di circa il 40%, perché non contempla l’IVA ed altro. Ribadisco che l’avanzamento della spesa, ai 5 milioni di euro attuali, è in linea anche in considerazione del fatto che molti progetti, e dunque molti appalti del PNRR, sono stati messi a gara non con progetti esecutivi ma con progetti di fattibilità tecnico-economica e in molti casi abbiamo appalti integrati in cui l’ultimo livello di progettazione è oggetto dell’appalto. La produzione del cantiere, l’avanzamento economico del cantiere, si comincerà ad avere quando avremo l’inizio concreto dei lavori, cioè dopo l’approvazione del progetto esecutivo, con la consegna dei lavori. Ciò passa anche attraverso l’esecuzione di azioni importanti quale l’immissione nel possesso dell’area e l’eliminazione degli eventuali ostacoli all’avvio dei lavori, come avvenuto nel caso dell’ex inceneritore.
Zone Transition
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Se la sente di garantire che non esiste il rischio di perdita dei fondi e che la scadenza del 2026 sarà rispettata?
I nostri cronoprogrammi sono al momento tutti in linea con il 2026. Ovviamente, ogni lavoro ha una propria storia e può avere imprevisti durante il corso dell’esecuzione. Siamo però adeguatamente attrezzati per poter gestire questi imprevisti e riuscire a risolvere i problemi per tempo.