Vieste resta sempre la “perla” del Gargano e tra le mete turistiche più richieste. Vieste, meta anche di VIP: come non ricordare, nel recente passato, Tina Kunakey, top model internazionale, l’attore Riccardo Scamarcio, il maestro del cinema e del teatro Michele Placido, l’attrice russa Natasha Stefanenko, per arrivare allo scorso anno con personalità come il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana e il presidente di Trenitalia Stefano Cuzzilla. Un turismo che continua a far registrare il pienone, grazie anche al porto turistico e alle bellezze naturali, come le grotte marine, senza dimenticare Cristalda e Pizzomunno, la cui leggenda è stata messa in musica da Max Gazzè. Ma anche all’accoglienza di un luogo che, per il titolare de Il Capriccio, lo chef Leonardo Vescera, sta diventando “tipicamente per famiglie”, perché, dice, “sta venendo meno il turismo più spensierato, anche da un punto di visto del budget da dedicare alla vacanza”, quello della fascia d’età che va dai 30 ai 40 anni. “Si tratta di un fenomeno che è iniziato due anni fa, emerso da un confronto tra albergatori e ristoratori che hanno sempre avuto un turismo di fascia media. Quella alta sta diventando sempre più rara”, esordisce Vescera a l’Attacco.
“È aumentata la fascia bassa, nel senso di un turismo più attento alla spesa, come può essere quello familiare. Gli indicatori sono i locali che offrono pizza al taglio e affini, affianco ai B&B, agli affittacamere, anche alberghi a 3 stelle ma con prezzi calmierati e adatti ai gruppi o ai nuclei familiari”.
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Vescera, che ha il pluripremiato ristorante nel porto turistico, adatto ad una clientela ricercata, prosegue la propria analisi: “Ci sono altri indicatori come la mancanza di ‘certe’ barche nel porto turistico, coloro che noleggiano le moto d’acqua, che frequentano locali e lidi di tendenza: luoghi modaioli, per intenderci, tipici della fascia d’età che va dai trenta ai quarant’anni. Quei luoghi che, comprensibilmente, una famiglia non può frequentare, perché deve guardare a fare la vacanza e a contenere la spesa. Una famiglia, a differenza dei trentenni e quarantenni, non chiederebbe mai la carta dei vini, o quale bottiglia è più indicata per gustare l’astice. Questa fascia di turismo medio, con indipendenza economica, che vuole divertirsi, è iniziata a mancare da un paio d’anni. Noi ce ne siamo accorti”.
Un discorso che Vescera sta osservando dall’inizio della stagione estiva e che lo proietta al tipico periodo agostano. “A Vieste, oggi, stiamo vedendo, con piacere sia chiaro, solo famiglie e gruppi. E non regge nemmeno il discorso del contenimento dei prezzi perché, tra l’altro, non riusciamo a trovare manodopera per i nostri locali e la dobbiamo far arrivare da fuori. Ma”, continua lo chef e patron, “io ho fidelizzato la clientela, quella che puntualmente torna. Ho detto ciò perché mi difendo, a differenza di altri. Quindi la mia è solo un’osservazione, seppur triste”.
Vescera entra nel merito di quello che si potrebbe fare per invertire il trend e far tornare: “Ci stiamo organizzando, creando pacchetti completi tra alloggio e ristorante, con tutti gli altri servizi, come il noleggio della barca o dell’auto, ma anche delle moto. Purtroppo sono proprio certi servizi che mancano perché sono ricercati da quelle persone. Così pure certi locali ‘in’ e alla moda, dove la musica non si ‘stoppa’ a mezzanotte. Se non li trovano, vanno a cercarli altrove, in altri luoghi, anche se i prezzi sono più alti, come Ibiza, la Grecia, la Croazia e l’Albania. Il locale che cerca il trentenne o il quarantenne dev’essere elegante, dove c’è la musica fino a tardi, per poi recarsi al lido alla moda, fermarsi al ristorante di qualità e poi alla SPA. Se iniziano a mancare queste cose, il turismo medio le va a cercare altrove, partendo proprio da Rodi Garganico. In ultimo”, evidenzia Vescera, “abbiamo come indicatore anche le pescherie, che stanno vendendo più ai privati che ai ristoranti e non più astici ma altro tipo di pesce e tante cozze”.
Zone Transition
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Le conclusioni del titolare de Il Capriccio sono chiare: “Meno male che l’amministrazione comunale continua a proporre grandi eventi estivi, di alto livello, che favoriscono anche un turismo culturale. Quindi, oggi, abbiamo locali per i ragazzini e i gommoni al posto delle barche. Il turismo c’è, attenzione. Ma siamo a luglio e la prospettiva sarà questa fino alla prima settimana di agosto. Poi, nei 20 giorni canonici recupereremo le spese e si volterà pagina”.