Si chiamano Antonello Scirpoli, 21enne di Vieste, e Luciano Calabrese, 23enne di Foggia, i due giovani arrestati con l’accusa di aver favorito la latitanza di Gianluigi Troiano.
Quest’ultimo – tuttora ricercato – è evaso dagli arresti domiciliari un anno fa da Campomarino (Campobasso), dove era sottoposto a misura cautelare dal Giudice per udienze preliminari (Gup) di Bari per reati di criminalità organizzata di matrice mafiosa.
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I militari, attraverso complesse e articolate investigazioni, dirette e coordinate dalla Dda di Bari, come accertato in fase di indagini preliminari, hanno ricostruito la contestata attività di favoreggiamento posta in essere per garantire la latitanza di Troiano da parte di due pregiudicati.
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I due, a vario titolo, avrebbero nello specifico offerto appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere a favore di Troiano, aiutandolo in questo modo a sottrarsi alle ricerche dell’autorità giudiziaria: il tutto, sempre secondo le contestazioni degli inquirenti, con l’aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l’associazione mafiosa di appartenenza del latitante, riconducibile a Marco Raduano, quale articolazione operativa su Vieste del clan Lombardi-Ricucci-Latorre, evitandone così l’arresto e consentendo inoltre al gruppo criminale di poter fare affidamento su di lui per continuare a operare sul territorio.