Dal 24 ottobre 2023 otto mesi son passati da quando l’amministrazione cittadina di Foggia è stata assunta da Episcopo & Co. e i bilanci consuntivi ormai sono in molti che cominciano a farli. Primo. E’ emigrata altrove la carovana dei flagellanti dell’Antimafia militante, cioè quelli che hanno girato per due-tre anni a Foggia inoculando nella nostra comunità cittadina una overdose di retorica parolaia per un verso inconcludente e per altro verso addirittura dannosa perché preparò e poi fornì la giustificazione ideologica per lo scioglimento del Comune per mafia nell’estate 2022. Quella narrazione tossica a ciclo continuo è cessata quasi completamente con il mutamento dell’amministrazione comunale da Landella & Co. a Episcopo & Co. (cosa che noi avevamo previsto con largo anticipo), sicché quei predicatori del malaugurio finalmente se ne staranno quieti e ci lasceranno respirare: questa cosa è assolutamente positiva perché essersi liberati dalla cappa penitenziale era la precondizione vitale perché i cittadini riprendessero a lavorare e a vivere in maniera più o meno normale. Ma questa positività rischia di essere l’unica cosa buona apportata indirettamente alla città dalla nuova amministrazione, sebbene non sia neppure merito suo. 

Da un paio di mesi a questa parte il dibattito interno al Consiglio comunale foggiano si è particolarmente inasprito. Complice un clima spesso poco sereno nel dialogo, le opposizioni del gruppo di centrodestra guidato dall’ex candidato sindaco forzista Raffaele di Mauro e i civici Nunzio Angiola e Antonio de Sabato, dopo una prima fase di aperta collaborazione e un aplomb quasi anglosassone, hanno cominciato ad alzare i toni della disputa, e a contestare talvolta anche pesantemente l’operato della giunta comunale, in scia a quello che invece dalla prima ora è stato l’atteggiamento di Giuseppe Mainiero. Un paio di giorni fa, inoltre, il professore universitario Nunzio Angiola, nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte di Foggia, adiacente alla Villa Comunale, ha indetto un secondo appuntamento finalizzato a foraggiare la campagna tesseramenti del suo neonato movimento politico Cambia, questa volta con la collaborazione del noto giornalista e scrittore locale Domenico Carella, autore di numerosi libri sul Foggia Calcio e non solo, che ha intrattenuto i presenti con un interessante dibattito sulle origini e sulla storia del calcio nel capoluogo dauno, dal titolo Foggia e il calcio - un legame indissolubile, nell’ambito del ciclo di incontri pubblici Dialoghi foggiani promosso da Angiola. 

E’ di appena due giorni fa la notizia sulla volontà del gruppo “Difendiamo il Quartiere Ferrovia” di dar vita a una petizione da firmare e far girare ai residenti della zona e ai foggiani con lo scopo di avere un vero presidio militare nel quartiere nonché di migliorare le condizioni della zona, da anni in uno stato di degrado esponenziale. Facciamo un passo indietro. Da anni la situazione del quartiere Ferrovia di Foggia è in un crescente stato di degrado, caratterizzato da un senso di abbandono e dalla mancanza di rispetto delle leggi. Le numerose promesse elettorali non hanno prodotto risultati concreti e i residenti del quartiere sono sempre più esausti

E’ sempre più vicino il 2026, termine di scadenza dei lavori finanziati dall’Unione Europea tramite Next Generation EU, tramite l’italico Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sta per essere aggiudicato dal Comune di Foggia l’importante appalto col quale saranno costruiti 56 alloggi di edilizia residenziale sociale a Borgo Croci. Si tratta dell’affidamento dei lavori, finanziati coi fondi del PNRR rientranti nel Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, del Pinqua Borgo Croci, “Intervento di sostituzione degli insediamenti abusivi per realizzare 56 alloggi di ERS e spazi per attività sociali e scolastiche lungo via Capitanata - “Lavori di Piazza di quartiere e verde pubblico attrezzato e contestuale eliminazione di baracche e superfetazioni nell'area tra viale Candelaro e via Capitanata - “Potenziamento del sistema di infrastrutture a rete”. 

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