“Molti cittadini ci segnalano la nascita di numerosi centri commerciali con annessi enormi parcheggi di asfalto o piste ciclabili realizzate su marciapiedi assolati ma soprattutto sono privi di alberi o verde in generale, luoghi assolutamente invivibili. Questo comporta la formazione delle "isole di calore", che di giorno e di notte restituiscono ai cittadini temperature molto elevate, richiedendo l'uso di condizionatori (in auto e a casa), con tutte le ripercussioni che ne derivano sulla salute e sull’ambiente – segnalano dal WWF Foggia – pertanto abbiamo voluto lanciare un'idea, una provocazione visionaria che potrebbe cambiare le sorti della città nel breve-medio periodo, il processo inverso alla cementificazione, ovvero: il depaving che rappresenta una strategia innovativa e sostenibile per contrastare il cambiamento climatico e migliorare la qualità della vita nelle aree urbane”.
L'eliminazione di superfici impermeabili quindi offre numerosi vantaggi ambientali e sociali come la riduzione delle temperature urbane (gli alberi e le piante contribuiscono a creare ombra e aumentare l'umidità dell'aria, abbassando la temperatura percepita durante i mesi estivi); minore inquinamento acustico (gli spazi verdi assorbono i rumori, migliorando la qualità della vita urbana); prevenzione del rischio idrogeologico (la maggiore permeabilità del suolo riduce il rischio di alluvioni e permette una migliore gestione delle acque piovane); miglioramento estetico (la presenza di aree verdi e piantumate rende la città più bella e vivibile); supporto alla biodiversità (gli spazi verdi urbani diventano habitat per diverse specie di flora e fauna).
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“In Europa – aggiungono dal WWF Foggia - esempi virtuosi includono Lovanio in Belgio, dove la depavimentazione ha significativamente ridotto il rischio di alluvioni. Fortunatamente alcune città italiane hanno già abbracciato questa pratica, è il caso di Milano; nel capoluogo, per contrastare l’inquinamento dell’aria, grazie al depaving negli ultimi anni sono stati “liberati dall’asfalto” circa 27 mila metri quadri.
Senza andare lontano un centro commerciale di Manfredonia ha parte del parcheggio depavimentato”.
“Il depaving non è soltanto un gesto simbolico di ribellione contro il grigiore urbano - afferma Maurizio Marrese botanico e presidente del WWF Foggia - è una necessità crescente nell’era del cambiamento climatico. Per il successo di questa iniziativa, è fondamentale il coinvolgimento attivo della comunità locale e il supporto delle autorità cittadine (soprattutto nell’ambito della progettazione e realizzazione). Il WWF Foggia invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare e a sostenere questa trasformazione urbana che porterà benefici tangibili all'ambiente e alla qualità della vita”.
“Foggia deve andare oltre, non limitarsi all’ordinario ma fare quel salto di qualità perché ha delle potenzialità enormi – aggiunge a l’Attacco – purtroppo questa è una città che continua a crescere in superficie, non solo in spazi edificabili. Stanno costruendo anche sulle aree adibite al verde pubblico, stanno consumando suolo agricolo per realizzare anche e soprattutto parcheggi enormi che non fanno altro che creare isole di calore. Molti cittadini ci hanno segnalato spianate di cemento. Al Globo, ad esempio, hanno piantato qualche albero cosa che però non è avvenuta in altre zone cittadine: penso all’Ipercoop dove c’è pochissimo verde; all’enorme parcheggio del GrandApulia (dove hanno piantato palme sofferenti in una distesa pazzesca di cemento) e agli ultimi centri commerciali sorti. L’amministrazione, chi pianifica e approva questi progetti dovrebbe dare precise indicazioni e prescrizioni”.
“Il Depaving è una pratica già “vecchia” e utilizzata nella grandi città europee. Ricordo che Foggia era una città con molto verde che stiamo man mano perdendo per via del cemento e dell’asfalto”. E non finisce qui.
Zone Transition
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“Penso alla pista ciclabile realizzata in via Lucera – evidenzia ancora Marrese – lì nessuno ha pensato di realizzare conchette, tornelli per gli alberi. Ci sono i pali della luce ma mancano gli alberi. Una cosa assurda perché sappiamo benissimo che percorrere quella pista oggi potrebbe essere quasi mortale se non nelle ore serali e nelle primissime ore mattutine. Una pista ciclabile senza copertura arborea. Il Comune – ribadisce il presidente del WWF Foggia – potrebbe avere maggiore attenzione anche in fase di realizzazione del PUG. L’Assessorato ai Lavori Pubblici potrebbe emanare delle prescrizioni che tengano conto della sostenibilità ambientale, dare un occhio di riguardo ai cambiamenti climatici, facendo attenzione ai suoli permeabili, alle alberature, alle siepi e alle aiuole che si possono realizzare.
Entrambi i Lidl che stanno a Foggia presentano parcheggi senza alberi, insomma la situazione è da attenzionare se vogliamo realmente cambiare le cose”- conclude.