Avanti con il 4-2-3-1. Nell’attesa che il mosaico si completi e giungano gli attesi rinforzi che diano sostanza ad una idea tattica precisa. Il resto è tutto in itinere. E quindi perfettibile.
La seconda uscita stagionale del Foggia a San Giovanni in Fiore di sabato scorso nulla ha tolto e niente ha aggiunge a quanto già non si sapesse: la squadra dopo dieci giorni di fatica e di metodica applicazione si sta sforzando di entrare in sintonia con l’allenatore e i suoi dettami.
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Ma siamo evidentemente ancora lontani da ciò che Brambilla persegue, gli automatismi che il tecnico brianzolo intende trasferire ai suoi sono appena abbozzati e quindi i progressi sono visibili, per il momento, solo con il lanternino. Ma, ciononostante, la strada intrapresa sembra essere quella giusta.
Per quanto ogni giudizio vada rinviato a quando l’organico sarà completo e le valutazioni saranno quindi meno approssimative. Con il Cosenza il prossimo 3 agosto se ne capirà sicuramente qualcosa di più, è quello il test più indicativo di queste due prime settimane di lavoro che dovrà dare le prime risposte sullo spessore dell’organico, rispetto al debutto con lo Sporting Caccuri il Foggia sabato pomeriggio ha fatto un passo indietro, per quanto fosse ampiamente prevedibile: i rossoneri sono apparsi imballati e meno intraprendenti che al debutto, a incidere negativamente i carichi di lavoro che cominciano a sentirsi nelle gambe.
Con la Silana (formazione calabrese di Prima Categoria) al di là dei 7 gol (ha aperto le marcature Sarr dopo 4' e le ha chiuse Santaniello, autore di una doppietta al 72’, in mezzo le altre reti di Zunno, Ascione, Emmausso e Tascone) per i pochi intrusi che sono riusciti ad assistere all’allenamento congiunto al Valentino Mazzola (la gara si è giocata a porte chiuse) non c'è stato molto da divertirsi.
Brambilla, che ha dovuto rinunciare ancora a Camigliano, oltre che a Vezzoni e che solo a gara in corso ha fatto ruotare tutti gli effettivi a disposizione, ha inizialmente preferito Perina a De Lucia fra i pali, ha ritrovato Silvestro (schierato sull’out di sinistra) e Tascone, mentre nella trequarti ha fatto rifiatare Millico ed Emmausso che al debutto erano apparsi già piuttosto intraprendenti, avvicendandoli con Zunno e Sarr, mentre è toccato all’ultimo arrivato Ascione (che il club ha chiarito essere ancora in attesa di transfer) fungere da punta vertice.
Sotto gli occhi attenti di patron Nicola Canonico e del figlio Emanuele che non hanno voluto perdersi nemmeno un frangente dell’amichevole, ne è venuta fuori una prova a ritmi blandi e tutto sommato balbettante come peraltro era lecito attendersi. E bene ha fatto la proprietà a piombare in ritiro per rendersi conto de visu di ciò che ancora manca al Foggia per diventare realmente competitivo in questo mese scarso che divide ancora dal via ufficiale.
All’appello mancano sempre almeno altri quattro puntelli (un laterale di fascia di difesa sinistro, un paio di centrocampisti e una prima punta): il presidente ha rassicurato il suo allenatore che in tempi brevi tutto andrà a posto e arriveranno gli ultimi rinforzi. Il ritardo, avrebbe spiegato a Brambilla, è stato fisiologico perché in prima battuta prima di partire per il ritiro ci si è concentrati su difesa e trequarti.
Ma ora il cerchio si sta finalmente stringendo e sicuramente già in questa settimana dovrebbero registrarsi novità di rilievo. Si sono lasciati con questa promessa Canonico e Brambilla, che per il resto si è detto soddisfatto di questo primissimo avvio nel quale ci si è soprattutto conosciuti.
Zone Transition
Zone Transition
Ma la lingua batte dove il dente duole e il tecnico di Vimercate fin da questa seconda e ultima settimana da trascorrere in Calabria si aspetta di vedere adeguatamente rimpolpato l’organico. Perché prima si provvederà a colmare la lacuna, prima potrà provare a colmare il gap dalle prime del girone. Che per il momento resta evidente.