Foggia al rallenty. In campo, dove la fatica si fa sentire per i carichi di lavoro accumulati in questi giorni e che adesso andranno gradualmente smaltiti. E sul mercato, dove il club vive un momento di profonda riflessione legato alle scelte che ancora devono essere fatte per chiudere il cerchio.
Ore di confronto e di condivisione che finiscono con l’avere ripercussioni sull’operatività, anche se patron Nicola Canonico direttamente dal ritiro, dove è stato di passaggio nello scorso weekend per assistere alla seconda uscita stagionale dei rossoneri, ha provato a tranquillizzare tutti: “I rinforzi che ancora mancano all’appello? Un paio, difensore e centrocampista, arriveranno nelle prossime ore...”. Nulla di cui preoccuparsi, dunque.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Mentre a San Giovanni in Fiore i rossoneri affrontano l’ultima settimana di ritiro sotto la guida di Brambilla e del suo staff, dietro le quinte infatti si lavora per completare il mosaico e dare un volto definitivo al Foggia. Roma da una parte e Belviso dall’altra contano a stretto giro di aggiungere almeno un altro paio di tasselli nell’ingranaggio rossonero. Che così com’è, evidentemente, non dà le necessarie garanzie per un campionato di vertice come chiede la proprietà, perché carente in alcuni ruoli-cardine.
Il più, almeno in apparenza, sembrerebbe fatto alla luce della decina di innesti inseriti in uno zoccolo duro che come base di partenza è tutt’altro che da disprezzare, ma molto resta ancora da fare: perché, fuor di metafora, senza due mediani di livello in mezzo al campo, un laterale di difesa sul versante sinistro che sappia fare bene le due fasi e un attaccante da almeno 15 gol il Foggia rischia di restare una bella incompiuta.
E poi non va dimenticato che nel pacchetto arretrato restano da verificare le condizioni di Marzupio e Carillo, che si spera siano sulla via del completo recupero, ma per i quali non si conoscono i tempi effettivi per aggregarsi al gruppo. E che pertanto andranno monitorati con attenzione di qui al via in campionato, perché nell'elenco dei 23 da depositare in Lega dovranno risultare tutti abili e arruolati, altrimenti sarebbero occupati slot inutili.
Senza certezze, anche il pacchetto dei centrali di difesa potrebbe quindi aver bisogno di essere adeguatamente rimpolpato con l’arrivo di un altro difensore. Nel frattempo, incassato il no dall'interno serbo Zlicic, che ha ufficialmente rifiutato il trasferimento per ragioni familiari (in realtà a desistere lo avrebbero spinto le referenze negative su città e ambiente), il Foggia ha necessità di chiudere per due ‘tuttocampisti’, giocatori di gamba e duttili tatticamente che abbiano corsa e resistenza per supportare adeguatamente il 4-2-3-1 che Brambilla sta plasmando in questa prima fase di ritiro.
Servono giocatori dalle caratteristiche particolari, anche perché disponendo di una trequarti particolarmente offensiva il tecnico brianzolo ha bisogno di gente che si sacrifichi in mezzo al campo. Al momento il reparto è numericamente inconsistente e abbisognevole di urgenti ritocchi. A parte Tascone e Danzi, Brambilla deve fare di necessità virtù con gli under Agnelli e Pazienza che tutt’al più hanno cumulato qualche presenza in Coppa, poi non ci sono altre opzioni a disposizione e considerato che Danzi viene da stagioni in cui ha giocato poco per qualche infortunio di troppo, bisogna adeguatamente cautelarsi. E per tempo.
Piacciono, e ormai non è più una novità, Damiani del Palermo e Di Francesco del Sorrento, arrivassero entrambi il reparto farebbe un bel salto di qualità, ma sia il pupillo di Brambilla ex Juventus NG che l’interno costiero hanno più di un estimatore e le rispettive società di appartenenza per disfarsene pretendono di monetizzare. E allora le trattative fanno fatica a decollare, anche perché il Foggia il residuo budget di mercato a disposizione vorrebbe investirlo tutto sull’attaccante centrale da doppia cifra che è stato promesso a Brambilla. E che era e resta sempre Facundo Lescano, che da Trieste danno per riconfermato, ma che in realtà è sul mercato.
Il bomber argentino, infatti, ha espresso la volontà di cambiare aria e alla fine sarà accontentato. Ma non c’è fretta, perché la Triestina è alla ricerca del suo sostituto e chiede almeno 400mila euro per cederlo. Sarà un estenuante tira e molla fino alla fine, si tratta di una operazione particolarmente onerosa per patron Canonico (vicina al milione di euro) che va ragionata fino in fondo.
Ma il presidente è certo di poterla spuntare e tutto il suo ottimismo lo ha trasferito al centinaio di tifosi che nell’ultimo weekend hanno raggiunto San Giovanni in Fiore per il test con la Silana e per trasferire tutto il loro calore e incitamento alla squadra. “E’ solo una questione di tempo – avrebbe confessato Canonico a chi ha provato a capirne di più sull’orientamento del club –, ci stiamo lavorando su ormai da tempo e il fatto che il ragazzo voglia venire a Foggia gioca in nostro favore”.
Zone Transition
Zone Transition
Ovviamente il Foggia aspetta e spera, ormai ha intuito che solo per la prima decade di agosto la trattativa in un verso o nell’altro si sbloccherà definitivamente, ma nel frattempo sonda anche altre piste. Perché non può permettersi all’ultimo istante di farsi trovare spiazzata. Come successe esattamente un anno fa con Alexis Ferrante, che per 20mila euro in più scelse il Benevento costringendo il Foggia a virare in tutta fretta sull’impalpabile Tounkara.