La voce è bisbigliata, ma ha fondatezza: Stefano Pecorella non sta suscitando entusiasmi tra gli eletti. Un borbottio che non è dato a vedere esteriormente,
tuttavia monta. E non da ora.
Il clima poco propizio è dovuto al prolungarsi di atteggiamenti poco rispettosi nei confronti di alcuni eletti, per lo più amministratori, che non sono legittimati e autorizzati dal ruolo che svolge per conto del Sindaco Gianni Rotice.
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L’avvocato fu assessore tecnico alle Risorse Ambientali della Provincia di Foggia. È stato presidente dell’Oasi Lago Salso e del Parco Nazionale del Gargano. Durante l’ultima campagna elettorale, è stato coordinatore delle liste a sostegno di Rotice. Si pensava che gli potesse essere affidato l’incarico di vicesindaco, invece dal dicembre scorso fa parte dello staff del primo cittadino. Anzi, per meglio dire, è componente dell’organismo consultivo denominato ‘Manfredonia Lab 2026’.
L’opposizione si è fatta sentire, rilevando che la sua istituzione non sarebbe legittima attraverso una precisa interrogazione consiliare, però si stanno registrando forti resistenze anche dal fronte più vicino a Pecorella.
Manfredonia Lab 2026 è composto anche da Tonino Prencipe, ex assessore comunale e presidente del Consiglio, oltre che consigliere provinciale PD; Giovanni Tamburrano e Matteo Palumbo. Ma nessuno ha da dire su di loro.
Probabilmente, c’è chi non si aspetta un tappeto rosso a terra che lo accolga quando va dal primo cittadino, ma nemmeno che manchi la capacità di discernimento tra chi deve attendere e chi deve entrare. È successo, qualcuno racconta di avervi assistito svariate volte, che più di un amministratore abbia dovuto fare anticamera anziché accedere direttamente nell’ufficio del Sindaco. “Vada pure per la giovane età della maggior parte di loro, però questo non deve significare la mortificazione di sedersi e aspettare il proprio turno. Un eletto – commenta un beninformato - lavora in stretta sinergia con il Sindaco, ne è un fiduciario. Può succedere che ci sia un incontro che non può essere interrotto, ma non può essere regola l’anticamera per interloquire con Rotice”.
Nemmeno in Giunta è facile tirare fuori l’argomento. C’è l’inesperienza di qualcuno ma c’è soprattutto la sua presenza. Pecorella, infatti, partecipa alle riunioni della Giunta. Anche questo è un elemento che non alimenta un rapporto di grande fiducia con chi, invece, è passato dalle urne elettorali.
Ciò che stride maggiormente, tuttavia, è Rotice da una parte che alimenta la sua inclinazione al contatto personale, allo scambio sociale, al sorriso dispensato per tutti, mentre Pecorella dall’altra parte gestisce i rapporti del primo cittadino come avesse fatto un balzo all’indietro nel tempo e si fosse ritrovato a vivere nella Prima Repubblica.
L’asse con Rotice regge comunque a queste folate, rafforzato dai buoni rapporti che Pecorella intrattiene con Giovanni Sventurato. Il cugino del Sindaco fa quasi da trait d’union con l’assessora al Bilancio Antonella Lauriola, che va a completare quello che viene dipinto come un trittico ben affiatato.
Chi non mostra segni di insofferenza per queste vicende è certamente l’assessore Angelo Salvemini. La sua delega ai Lavori pubblici se la porta avanti seguendo il proprio indirizzo e non si dà molta cura di quello che gli succede intorno. E di chi c’è intorno.
In questi ultimi giorni ha avuto una discussione piuttosto animata con Rotice. I toni delle loro voci erano sostenuti e viene descritta come una vivace discussione, frutto di domanda di Salvemini e risposta del Sindaco. Di più non si riesce a conoscere, anche se c’è chi sussurra che parlassero di terze persone.
A completare il quadro di chi ha rapporti di lavoro stretti con il Sindaco, è andata via la segretaria generale Antonella Cambio ed è arrivata una nuova. È Giuliana Galantino, e questa scelta risulta piuttosto impopolare.
Zone Transition
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Galantino ha già svolto questo incarico con Angelo Riccardi che guidava il Comune di Manfredonia, tra il 2017 e il 2019. Non ha suscitato entusiasmo. C’è qualche dirigente e ci sono dipendenti comunali che hanno storto il naso.
Sta a Rotice, ora, individuare una panacea: sempre buona per tutti i mali.