Non è tanto lontano il compimento dei due anni di tempo da quando, a giugno 2020, si riunì per l’ultima volta il consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gargano. Da allora l’ente con sede a Monte Sant’Angelo è privo del suo importante organo decisore e l’ira dei Sindaci nei confronti del Ministero della Transizione ecologica - per le mancate nomine di propria competenza e l’impasse dei nomi individuati dai primi cittadini – è più che palpabile.
I sindaci incolpano, da un lato, il Ministero di tenere in stallo, con motivazioni incongrue, la situazione e, dall’altro, pensano anche a manovre politiche in tal senso. In particolare c’è tra gli amministratori locali chi dà la colpa al M5S, che da anni sta tenendo di mira il presidente Pasquale Pazienza (nominato in quota Lega) e il direttore facente funzioni Vincenzo Totaro.
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La questione è stata affrontata a viso aperto sabato scorso durante un incontro tra i Sindaci e alcuni vertici pentastellati, quali l’europarlamentare Mario Furore e la deputata Marialuisa Faro. Un confronto voluto da Faro proprio per dissipare i dubbi dei Sindaci sul fatto che la posizione del Ministero fosse addebitabile ad una qualche pressione del M5S.
Nella discussione sono emersi aspetti molto interessanti. In primis, i componenti della Comunità del Parco hanno sollevato il tema dell’ultima nota arrivata lo scorso 8 marzo dal Ministero, tramite il dottor Oliviero Montanaro, direttore generale della Direzione generale patrimonio naturalistico e mare. In merito alle designazioni in seno al consiglio direttivo, il Ministero ha corretto quanto già comunicato il 24 febbraio al presidente della Comunità del Parco, il Sindaco di Carpino Rocco Di Brina.
“Dai certificati rilasciati dalla Procura di Foggia risulta pendente, a carico del dottor Michele Sementino, un procedimento penale che non rientra nella casistica per la quale il D. Lgs. 39/2013 prevede l’inconferibilità dell’incarico, e per il dottor Michele Merla un procedimento penale che rientra nella casistica per la quale il citato decreto prevede l’inconferibilità dell’incarico”, ha fatto sapere il Ministero.
“Al fine di una ponderata valutazione, da parte di codesta Comunità, in merito all’opportunità di provvedere alla designazione di altri nominativi, si rimane in attesa di un cortese urgente riscontro, entro cinque giorni dal ricevimento della presente”.
Il caso cui si fa riferimento, per il Sindaco di San Marco in Lamis Merla, pare essere il procedimento penale aperto dalla Procura di Foggia ad aprile 2020 a seguito della manifestazione organizzata in paese per il Venerdì Santo, nonostante i divieti anti Covid.
Tra i sindaci questa nota ha creato sconcerto, dal momento che Merla è sindaco, siede nel direttivo AIP (l’Autorità idrica provinciale, dove sarà riconfermato vicepresidente). E’ possibile che non possa far parte del direttivo dell’ente Parco? E’ questo l’interrogativo che Merla e i suoi colleghi si pongono. Già pochi mesi fa, a dicembre 2021, c’era stata l’ennesima strigliata da parte del Ministero della Transizione ecologica nei confronti di quanto avveniva nell’ente Parco: allora il MITE segnalò alla Comunità dei sindaci del PNG che “non si è tenuto conto della necessità di rispettare il criterio della parità di genere” nell’indicare i nomi per il prossimo consiglio direttivo.“Si rende necessario che siano designati due rappresentanti di genere femminile e due rappresentanti di genere maschile”. E così è stato, con nuove designazioni.
Adesso questa ulteriore nota che aggrava la distanza tra primi cittadini e Ministero.
Quanto al M5S, nell’incontro coi primi cittadini ha cercato di spiegare di seguire l’interesse pubblico e di avere tra i propri doveri quello di vigilare su ciò che succede. La voce più forte a sostegno del presidente è stata quella di Di Brina, fedelissimo del vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese. Il sindaco dem (atteso dalle urne e dalla possibile riconferma a maggio prossimo) ha difeso a spada tratta il docente Unifg rispetto a qualunque critica degli eletti M5S.
Ma alcuni Sindaci dietro le quinte non condividerebbero affatto il comportamento di Pazienza rispetto ad alcune vicende, come quella dell’Oasi Lago Salso, che già tanto è costata per gli errori compiuti. E ancora, che interesse potrebbero mai avere i pentastellati – in guerra con Pazienza – a lasciare l’ente senza un consiglio direttivo? Da giugno 2020 il Parco è guidato in solitaria dal presidente e da Totaro. Una situazione cui anche i 5S vogliono mettere fine al più presto.
“Alla luce dei continui fraintendimenti con la Comunità del Parco, sul presunto blocco da parte del M5S alla nomina del consiglio direttivo, ho pensato fosse una buona idea interloquire con i Sindaci insieme a Mario Furore, per spiegare che non siamo né noi né le nostre interrogazioni a bloccare la nomina e che vogliamo assolutamente che l’ente, specialmente in questo periodo con l’importante contributo del PNRR, sia nel pieno delle sue funzionalità che ovviamente devono essere indirizzate al benessere delle comunità facenti parte del Parco”, spiega l’onorevole Faro a l’Attacco, facendo gli esempi di “un piano incendi boschivi, un piano cinghiali, etc.”. “Certo è che gli eventi accaduti all’interno dell’ente sicuramente non hanno messo in allarme solo noi ma anche il Ministero, a partire dal licenziamento della direttrice, indicata proprio dal ministro, e la successiva nomina inopportuna di un facente funzione (Totaro, ndr) presente nella relazione di scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Monte Sant’Angelo, persona dichiarata incandidabile con sentenza passata in giudicato”, continua la parlamentare di San Nicandro Garganico.
Zone Transition
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“La riunione ci ha permesso di chiarire alcuni aspetti e di ascoltare i Sindaci sull’operato dell’ente e delle difficoltà che incontrano con la mancanza della nomina del consiglio direttivo. Ci siamo messi a disposizione per aiutarli a sbloccare la situazione con il Ministero spingendo anche per l’incontro - a prescindere dalle situazioni pendenti -, con l’impegno da parte loro di far funzionare in modo corretto e trasparente l’organo deputato a guidare l’attività dell’ente”, conclude Faro.