La visita di verifica della sua condizione da parte dell'ASL di Foggia era programmata per il 7 giugno, ma 2 giorni prima è morta.
Daniela, 37 anni, pugliese di Manfredonia, affetta da una grave forma di tumore al pancreas, avrebbe voluto poter scegliere di porre fine alle sue sofferenze, ma non ha fatto in tempo ad andare in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito. E' scomparsa pochi giorni fa.
Daniela voleva essere libera di morire nel migliore dei modi accanto ai suoi cari. Aveva contattato l'Associazione Luca Coscioni e a febbraio aveva chiesto alla Asl di Roma, dove viveva, e al relativo Comitato Etico, la verifica e l'attestazione delle condizioni necessarie per poter ricorrere in applicazione della sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale al suicidio assistito. La risposta negativa fece impugnare a Daniela il diniego ricevuto e, grazie alla difesa coordinata dall'avvocato Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, ricorre d'urgenza al Tribunale di Roma per ottenere le verifiche previste dalla sentenza Cappato.
L'udienza viene fissata per il 22 giugno. Considerata l'urgenza del caso viene chiesto di anticipare la decisione ma nessuno ha mai risposto. Daniela è morta il 5 giugno.
La visita di verifica della sua condizione da parte dell'ASL di Foggia era programmata per il 7 giugno, 2 giorni dopo.
È inaccettabile che chi è nelle condizioni di Daniela sia costretto a un simile calvario. I malati non possono aspettare i tempi della burocrazia, hanno commentato Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, È sempre più evidente quanto sia urgente una legge per poter garantire la possibilità di scegliere se porre fine alle proprie sofferenze insopportabili. Di fronte al silenzio del Parlamento che continua a rimandare la riforma necessaria, il Referendum a questo punto è l'unica possibilità per rendere l'eutanasia legale in Italia. Per questo oggi iniziamo la raccolta firme che entro il 30 settembre ci deve portare in Corte di Cassazione con 500mila firme autenticate e certificate.
Ci appelliamo alla cittadinanza a partecipare direttamente e a comunicarci la disponibilità a partecipare come volontari o autenticatori a questa grande battaglia di civiltà sul sito https://referendum.eutanasialegale.it/ .
Tra le altre persone malate assistite dall'Associazione Luca Coscioni, c'è Mario (nome di fantasia) che si era visto negare da ASL e Tribunale la possibilità di accedere all'iter previsto dalla Sentenza 242\2019 della Corte Costituzionale per poter ricorrere al suicidio assistito. E' notizia di queste ore che, con una nuova ordinanza storica (la prima del genere in Italia) il Tribunale di Ancona ha ribaltato la decisione del giudice precedente, imponendo alla ASL di verificare le condizioni del paziente per accedere al suicidio assistito, attuando di fatto la Sentenza Cappato.