Due facce della stessa medaglia. La scelta di Massimo Brambilla per la panchina del Foggia si porta dietro qualche inevitabile, e comprensibile, pro e contro.
Della serie: “Una ventata di novità che non potrà che far bene” oppure “troppo acerbo per una piazza come questa”. Come sempre le opinioni sono contrastanti ma alla fine tutte convergenti in un’unica direzione. Venir fuori dall’anonimato dell’ultima insignificante stagione, eccola la vera mission di Brambilla.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
A bocce ferme, e senza avere elementi a disposizione tali da far pendere la bilancia da una parte anziché dall’altra, ci sono tutta una serie di variabili con le quali il neo allenatore rossonero sarà chiamato a misurarsi e che in qualche misura finiranno col segnare il cammino del 51enne tecnico brianzolo. Che sa bene in questa sua avventura rossonera di giocarsi molta della sua credibilità di allenatore.
PRO. La filosofia di Brambilla ha un unico comune denominatore: giocare al calcio. Lo predica senza soluzione di continuità dai tempi dell'Atalanta. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Certo, alla Juve con l’Under 23 negli ultimi due anni ci è riuscito solo a sprazzi. Ma almeno concettualmente il suo calcio verticale ha una precisa identità. A Foggia, dunque, l’ex bianconero arriva portandosi dietro la fama di tecnico propositivo e che mira alla valorizzazione dei giovani.
Due prerogative che una piazza come questa, storicamente votata al calcio-bollicine, possono fare breccia. L’esperienza di Brambilla come calciatore, poi, potrà tornare molto utile per aiutare il club a crescere e a venire fuori da dinamiche ataviche che negli ultimi tre anni hanno prodotto solo macerie. All’interno come all’esterno. Ma anche l’esperienza maturata in due grandi club come Atalanta e Juventus non potranno che avere ricadute positive per il Foggia che, notoriamente, a livello organizzativo spesso e volentieri ha lasciato a desiderare.
Con Brambilla in sella il salto di qualità rispetto al recente passato è garantito. E questo è sicuramente uno degli aspetti principali che ha indotto la proprietà a puntare forte sul nome del tecnico lombardo. Ne guadagnerà a livello di immagine il Foggia, ma probabilmente qualcosa di nuovo si vedrà anche sul piano squisitamente tattico. Se con Cudini, infatti, la squadra spesso si adattava alle caratteristiche dell’avversario e quasi mai prendeva l’iniziativa, con il tecnico di Vimercate i rossoneri avranno una loro precisa identità che non verrà mai snaturata.
L'avvento di Brambilla a Foggia potrebbe inoltre consentire al club di Canonico di entrare in un circuito virtuoso per attingere ai vivai più floridi a livello nazionale. Il che permetterebbe (almeno in teoria) di arrivare prima degli altri su prospetti che nella categoria potrebbero poi fare la differenza. Brambilla con i suoi modi e il suo garbo, infine, porterà una ventata di ottimismo e di equilibrio che fino ad oggi al Foggia ha difettato. Per gli incauti scivoloni di una proprietà che ha pensato più a dividere e a distruggere che non a creare un clima distensivo e di collaborazione.
CONTRO. Ovviamente non mancano le controindicazioni che rischiano di rendere tortuoso il cammino del neo-allenatore rossonero. Per la prima volta in carriera, ad esempio, Brambilla in C si misurerà nel raggruppamento meridionale, con tutte le incognite che la cosa comporta. Potrebbe essere un limite, ma fino a un certo punto, perché poi il calcio è uguale a tutte le latitudini, e a fare la differenza come sempre sono le idee ed i concetti che l’allenatore vorrà sviluppare.
Così come gestire un gruppo verosimilmente eterogeneo (che probabilmente sarà il giusto mix di gioventù ed esperienza) sarà cosa molto diversa rispetto alla convivenza che ha avuto nelle due ultime stagioni con i baby d’oro della Juventus Under 23.
Ci vorrà carisma per entrare in punta di piedi in uno spogliatoio tutto da scoprire, soprattutto sarà fondamentale avere al fianco uno staff tecnico di supporto all’altezza del compito che lo attende. C’è poi il capitolo pressioni col quale dovrà misurarsi l’ex allenatore della Juventus Next Gen: in questi due ultimi anni i risultati contavano, ma fino ad un certo punto.
Vincere o perdere davanti a un centinaio di tifosi al massimo nelle gare interne non si portava dietro alcun tipo di conseguenza. A Foggia sarà tutt’altra musica, perché il risultato è davanti a tutto. Soprattutto nella prossima stagione in cui ci sarà da inseguire un obiettivo prestigioso, come chiede il patron.
Infine, sul piatto della bilancia c’è un ultimo aspetto che bisognerà monitorare con attenzione nella prossima stagione del Foggia e che finirà per orientarne le fortune: con l’arrivo di un nuovo ds, Massimo Brambilla sarà messo nella condizione di operare senza alcun tipo di condizionamento esterno? In partenza sembrerebbe proprio di sì, viceversa non si spiegherebbe l’avvicendamento con Emanuele Belviso, che sarà destinato ad un nuovo incarico. Sarà Mimmo Roma l’unico filtro col quale si interfaccerà il presidente anche quando le cose non dovessero andare per il verso desiderato?
Zone Transition
Zone Transition
Non abbiamo ragione di credere il contrario, perché se così non fosse si parlerebbe bene e si finirebbe ancora una volta con il razzolare male. A buon intenditor...