Un brutto segnale. Che deve far riflettere. Maracanà San Severo-Atletico Apricena sospesa all’82’ all’esordio di campionato in Seconda Categoria fa specie. Cosa avrà indotto il direttore di gara a prendere una decisione che getta da subito ombre sul calcio dilettantistico foggiano? A sentire i protagonisti in campo si sarebbe trattato di principio di rissa, peraltro subito sedato. È quanto emerge dalla ricostruzione dei fatti di quanto accaduto al Ricciardelli domenica mattina durante la gara che stava vivendo le sue battute finali.
Ieri l’Atletico ha provato a fare chiarezza sull’episodio in una nota ufficiale diffusa sui propri canali social: “ Ci rammarica in primo luogo il deplorevole spettacolo offerto alle tante famiglie, ai bambini ed ai giovani che dalla partita di domenica non hanno ricevuto quel messaggio civico onorevole che questi appuntamenti sportivi dovrebbero sempre regalare, specie alle generazioni future. Siamo senza parole davanti alla decisione dell'arbitro di sospendere la gara che l'Atletico Apricena stava meritatamente conducendo per 2 -1 sul campo del Maracanà di San Severo. Non troviamo validi motivi a sostegno di questa infausta decisione che ha colpito profondamente non solo i nostri ragazzi, ma tutti i giocatori ed il resto delle persone che gravitano attorno al mondo del calcio. Durante i festeggiamenti del vantaggio portato dal gol di Torelli all’82’ infatti, dopo una gara dominata per larghi tratti e che già nel primo tempo ci vedeva in vantaggio di una rete ad opera di Sticozzi, l’assistente all’arbitro del Maracanà ha inspiegabilmente colpito in testa con la bandierina un nostro tesserato. Da qui l’ammonizione dello stesso, a cui è però seguita un’altrettanto inaspettata ammonizione di un nostro giocatore estraneo ai fatti, ed il triplice fischio di sospensione della partita. Il post gara si è svolto nel totale fair play. Adotteremo tutti gli strumenti necessari per la tutela dei propri interessi nelle sedi opportune”, conclude la nota.
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In campo domenica c’erano due delle squadre accreditate per il salto di categoria: la partita fino a quel momento era stata godibile, sugli spalti c’era tanto entusiasmo, la tribuna era gremita. Tutto nella norma fino al minuto 82 quando, sul risultato di 1-1, la squadra ospite riesce a trovare il gol del vantaggio: i giocatori dell’Apricena corrono ad esultare sotto la tribuna lì dove era appostato il guardalinee (un giocatore del Maracanà, in quanto in Seconda Categoria non sono previsti gli assistenti ndr) che ha una reazione scomposta. L’arbitro, Marco Dario Saponaro della sezione di Foggia, espelle il giocatore che, va sottolineato, si è subito ravveduto.
Sembra che il tutto finisca lì, e invece un difensore dell’Apricena spazza via il pallone fermo sul cerchio di centrocampo prima della ripresa. Essendo già ammonito scatta inevitabile l’espulsione, che però viene mal digerita dall’interessato: si forma un capannello attorno al direttore di gara, il giocatore raggiunto dal provvedimento pensa bene di spingere l’arbitro il quale, per tutta risposta, decide di chiudere anzitempo le ostilità.
“Di sicuro non era una gara facile, sugli spalti c’erano oltre 200 spettatori - rimarca il patron del Maracanà Gennaro Di Domenico -. L’arbitro ha forse avvertito la pressione, avrebbe forse potuto temporeggiare considerando che il match si avviava alla conclusione e che sostanzialmente la gara fino a quel momento era stata corretta”. Il post-gara è scorso via senza alcun tipo di animosità: “Certo, anche perché tra le due società c’è stima ed amicizia - conferma Di Domenico - . Riprova ne sia il fatto che non c’è stato alcun bisogno dell’intervento delle forze dell’ordine”.
Ma le regole esistono, e vanno rispettate, la doppia ammonizione è stata sacrosanta, e la reazione del giocatore dell’Apricena esagerata. Almeno quanto quella del guardalinee. Quindi ineccepibile è stata la decisione del direttore di gara.
Sulla vicenda si è espresso il presidente del Comitato Regionale Pugliese della Lega Nazione Dilettanti Vito Tisci: “E’ stata una brutta pagina, sicuramente si tratta di due episodi che vanno decisamente condannati - rimarca -. Siamo solo alla prima giornata, c’è entusiasmo per l’inizio del campionato e certi brutti episodi sono inqualificabili. La domenica deve essere una giornata di festa, un momento di aggregazione e di svago soprattutto in campionati come quelli di Seconda Categoria”.
Così, invece, sulla decisione dell’arbitro: “Frettolosa? Non entro nel merito, non ero presente e quindi non posso giudicare. Può essere però che abbia visto gli animi accesi e pensato che la situazione potesse degenerare. E quindi ha deciso per la sospensione”.
Ma cosa avrà riportato sul suo referto Saponaro? Lo si capirà da quello che deciderà fra oggi e domani il Giudice Sportivo sulla scorta delle sanzioni che applicherà. Di certo il risultato del campo (1-2) non sarà omologato: potrebbe essere decretato il 3-0/0-3 ad una delle due squadre (più probabile la sconfitta per l’Atletico Apricena in quanto è stato un suo tesserato a indurre alla sospensione l’arbitro ndr), oppure non è da escludere che per entrambe scatti la perdita della gara.
Zone Transition
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“Proprio sabato scorso avevo pubblicato un messaggio invitando tutti al rispetto delle regole, dell’avversario e dei valori fondamentali dello sport - conclude Tisci, che spezza una lancia a favore delle due società che si sono adoperate subito per placare gli animi -. È un comportamento che va riconosciuto e sottolineato”.