Hanno combinato un bel pasticcio al Comune di Foggia con la vicenda dell’autorizzazione prima accordata e poi negata alla reunion del popolo dei Giardinetti, prevista per questa sera. A 24 ore dallo svolgimento della manifestazione organizzata da Filippo Mendolicchio e Michele Basta - che avrebbe certamente doppiato il successo di partecipazione dello scorso 23 dicembre – è giunto il diniego con documento ufficiale dall’Area Tecnica Ufficio Annona.
In esso si precisa che essendo il sito richiesto contiguo all’Istituto Poerio che è sede di seggio elettorale, “non si possa escludere che la manifestazione possa essere occasione di violazione del precetto normativo che vieta nei giorni di chiusura della campagna elettorale, ed in costanza dell’esercizio di voto assembramenti prossimi a seggi, e non potendo escludere estemporanee e non prevedibili azioni di sostegno a candidati e liste anche in ragione della non limitabilità dell’area impegnata dalla manifestazione di cui trattasi e dall’assembramento determinato dalla partecipazione degli astanti, si ritiene prudenzialmente opportuno richiedere la collaborazione degli organizzatori al differimento in altra data della apprezzata iniziativa, al fine di non creare occasioni di turbativa al contesto elettorale”.
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Il colmo è che fino a due giorni prima, cioè mercoledì scorso, gli stessi uffici del Comune avevano richiesto agli organizzatori di provvedere al pagamento delle ultime spettanze, affinchè potesse essere definitivamente accordato il permesso con il completamento di tutti i passaggi previsti dalla pratica, come puntualmente è stato fatto dai due organizzatori.
Ieri la doccia fredda, annunciata con comprensibile rabbia da Basta e Mendolicchio sulla pagina Facebook “Nostalgia dei Giardinetti”, da cui ha preso vita l’idea di organizzare le reunion per far tornare a vivere un luogo simbolo in cui intere generazioni di foggiani hanno trascorso gli anni più belli.
“Qui si deve parlare di incompetenza degli organi comunali, ci domandiamo se, quando ci hanno accordato le autorizzazioni, hanno guardato almeno il calendario? Non lo sapevano che c’erano le elezioni?” si chiedono allibiti i due organizzatori. C’è già il precedente del 1 giugno, data scelta originariamente per il secondo raduno, con regolare richiesta protocollata il 24 aprile, prima autorizzata e poi negata per via delle operazioni di disinnesco della bomba inesplosa che ha richiesto un intervento straordinario di evacuazione della popolazione dalle zone limitrofe al luogo del ritrovamento; la comunicazione ufficiale del primo spostamento porta la data del 21 maggio scorso.
“E’ stata proprio in quella occasione che un ingegnere del Comune ci ha consigliato di spostare la data all’8 di giugno, sottolineando che proprio la circostanza dello svolgimento delle votazioni avrebbe fatto confluire a Foggia molti cittadini residenti altrove che certamente sarebbero stati ben lieti di partecipare alla manifestazione dei Giardinetti, facendo passare la cosa come un vantaggio per la buona riuscita dell’evento”.
“Ci hanno trattato come degli zimbelli, senza tenere in alcuna considerazione che il nostro lavoro di organizzazione va avanti da mesi, abbiamo impegnato dei musicisti e dj che hanno rinunciato ad altri ingaggi per essere con noi, ci sono degli sponsor che hanno garantito il loro sostegno per la buona riuscita, noi stessi abbiamo dovuto sostenere delle spese per il disbrigo delle partiche obbligatorie, compresa la consulenza di un ingegnere che ci è stato indicato dal Comune - racconta sconsolato Mendolicchio –. Ci hanno chiesto di spostarla ulteriormente individuando una nuova data, ma sinceramente abbiamo deciso di desistere. Non ci sono le condizioni di spendere tempo e soldi, senza considerare che noi ci mettiamo la faccia” aggiunge.
Da qui l’invito lanciato sempre via social a tutti i seguaci ed amici del gruppo dei Giardinetti a recarsi comunque stasera in Piazza Italia, pur senza alcun tipo di evento collaterale per l’animazione, ma soltanto per il piacere di incontrarsi “viviamo ancora in democrazia, mi pare, non vedo chi può impedircelo” ha commentato Basta. Pare però che proprio nelle ultime ore, siano giunte pressioni affinchè anche l’incontro assolutamente informale programmato per stasera non si tenga, sempre in virtù del paventato rischio di assembramento a ridosso del seggio elettorale.
“Vediamo come evolve la situazione nelle prossime ore – concludono Basta e Mendolicchio -. Credo che per chiedere una cosa del genere, qualcuno nelle istituzioni da cui parte questa decisione al momento informale dovrebbe assumersi la responsabilità di diramare una comunicazione ufficiale, e mettere per iscritto le motivazioni di questo ulteriore divieto, che francamente, non comprendiamo”.
Zone Transition
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Ulteriori approfondimenti sull’edizione de l’Attacco in edicola lunedì.