Circa 200 persone hanno partecipato al sit-in organizzato da don Antonio Carbone (Parrocchia del Sacro Cuore) e Libera dopo l’omicidio di Alessandro Scopece nel rione Candelaro, a Foggia.
“Il fatto è avvenuto mentre tanti ragazzi giocavano in parrocchia – ha dichiarato il prete – e stesso i giovani hanno detto che tutto questo non può diventare una routine”.
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“Chi sta al posto sbagliato non siamo noi, ma colui che nella propria mano impugna una pistola per uccidere”, ha aggiunto.
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“La partecipazione ha ancora senso? Si, il ‘noi’ ci può far superare la cultura della violenza e della morte”, ha affermato Federica Bianchi di Libera.