Cancellati i voli per Milano e Torino schedulati per il giorno di Santo Stefano in partenza da Foggia. Dopo diverse ore di attesa è stata comunicata la decisione. La causa della cancellazione: la fitta coltre di nebbia che per quasi due giorni ha avvolto la Capitanata e non solo. I due voli sono stati posticipati a ieri ma molti degli originari passeggeri hanno evidentemente rinunciato a prendere l’aereo, considerato che sono partiti in 69, una cinquantina dei quali prenotati proprio per il viaggio del 27, mentre solo 19 erano coloro che avrebbero dovuto partire il giorno precedente. Seccati gli utenti, alcuni dei quali hanno manifestato il loro malcontento sui social.
"I passeggeri sono di fatto chiusi nell'aereo da stamattina", è stato il commento di una persona a bordo. "Il mancato decollo, stando a quanto comunicato dal comandante, deriva da una mancata autorizzazione della torre di controllo del Gino Lisa a causa della nebbia".
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"Oggi (il giorno del volo, ndr) - ha aggiunto il passeggero - a causa di questo disservizio ho perso la coincidenza per Amsterdam. In conclusione: non volerò più dal Gino Lisa".
Il tema era già stato anticipato su queste colonne la scorsa settimana in occasione dei due dirottamenti, verificatisi nel giro di 5 giorni, a cui l’aereo Lumiwings era stato costretto prima di ritorno da Milano verso Bari Palese per le precipitazioni che sul Gino Lisa hanno ridotto la visibilità e poi verso Torino Caselle per la presenza di nebbia a Malpensa. In quell’occasione si erano poste alcune questioni, una delle quali riguardava proprio la dotazione tecnologica dello scalo foggiano che di fatto non permette atterraggi e decolli in condizioni di scarsa visibilità.
“I disagi registrati sono stati determinati da eccezionali condizioni di bassa visibilità (inferiore ai 100 metri)”, hanno fatto sapere da Aeroporti di Puglia a l’Attacco che ha chiesto chiarimenti sulla questione.
“Le stesse condizioni che hanno comportato nella giornata di lunedì il dirottamento di due voli in arrivo a Bari da Stoccarda e Milano Malpensa sull’alternato di Napoli – hanno aggiunto -. Nei giorni precedenti analoga situazione si era verificata su Brindisi. A completamento di queste informazioni va detto che da Roma in giù non vi sono aeroporti che operano con procedure di bassa visibilità, ossia con valori RVR (Runway Visual Range) inferiori a 550 metri. Per quanto riguarda Foggia, l’aeroporto, pur dotato delle previste radioassistenze (VOR-DMF e VDF), opera con procedure strumentali non di precisione e con le seguenti minime di aeroporto pubblicate su AIP: avvicinamenti e atterraggi non consentiti con valori di visibilità inferiori a 1500 metri; decolli non consentiti con valori di visibilità inferiori a 800 metri”.
Una situazione che sembra essere destinata a rimanere tale, considerato che “l’ulteriore implementazione delle assistenze rientra tra gli investimenti di competenza Enav e, in ogni caso, è correlata ai volumi di traffico dell’aeroporto”, hanno precisato da Aeroporti di Puglia.
La richiesta di una implementazione delle tecnologie in aeroporto era stata pubblicamente manifestata anche dal Comitato Vola Gino Lisa in un post sulla propria pagina Facebook, a seguito delle cancellazioni del 26: "Chiediamo con fermezza che i voli da/per lo scalo operino con il sistema di navigazione Rnav, sistema di navigazione d'area. La navigazione Rnav permette a un aeromobile di percorrere una qualsiasi rotta, in un'area predefinita, seguendo le regole del volo strumentale, mediante l'ausilio di radioassistenze o sistemi di navigazione autonomi o avvalendosi di entrambi". Il post è stato successivamente rimosso: “Chiedo ufficialmente scusa per aver eliminato un post, forse poco corretto ma senz'altro ha creato commenti poco precisi e scorretti, non rispettando il lavoro altrui. Il compito del comitato è altro”, la motivazione del presidente Sergio Venturino.
Oltre agli strumenti a terra ci si era interrogati anche sulle abilitazioni in possesso di compagnia aerea ed equipaggio, considerato che quando la visibilità scende sotto un certo valore, da un lato in aeroporto (ma solo in quelli dotati di infrastrutture idonee) vengono attivate le cosiddette procedure per bassa visibilità. In poche parole, il traffico a terra viene ridotto, per diminuire il rischio di collisioni, come anche il numero di atterraggi e decolli, il che comporta in genere qualche ritardo. Dall’altro, durante l'attivazione di queste procedure vengono autorizzati ad operare solo quegli aerei dotati di speciale strumentazione e solo quei piloti che hanno avuto l'addestramento specifico per atterraggi e decolli in bassa visibilità.
Zone Transition
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Quindi la domanda de l’Attacco ad AdP è stata: la Lumiwings e il suo personale dispongono di tali certificazioni?
“Le cancellazioni nulla hanno a che vedere con le certificazioni degli equipaggi del vettore ma sono legate esclusivamente alle eccezionali condizioni di bassa visibilità verificatesi”, la risposta.