Con il rincaro dei costi energetici che si trasferisce sui costi di produzione quest’anno produrre un ettaro di pomodoro lungo costa agli agricoltori in media 2700 euro in più, mentre allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro.
E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, sulla base degli aumenti registrati su ogni singola voce della produzione del pomodoro.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti regionale – sui costi di produzione del pomodoro che schizzano del 35 per cento.
Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti – spiega Coldiretti Puglia – per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua per aumentare la produzione aggiuntiva.
Ma quest’anno produrre pomodori costa caro agli agricoltori pugliesi a causa dell’impennata dei costi energetici causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid.
La produzione di pomodoro in Puglia, con la provincia di Foggia in testa, interessa 17.170 ettari, con quasi 15 milioni di quintali e rappresenta oltre il 70 per cento della superficie coltivata a pomodoro in tutto il Sud Italia.
Zone Transition
Zone Transition
Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali.