Con il caro spesa e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari a causa dei fenomeni inflazionisti aggravati dalla guerra in Ucraina, in quasi una famiglia pugliese su cinque (19%) con l’arrivo dell’autunno ci si mette quest’anno al lavoro tra pentole e vasetti nella preparazione di conserve ‘fai da te’ fatte in casa per garantirsi un’alimentazione più genuina, naturale, 100% nazionale e ridurre gli sprechi di frutta e ortaggi.
E’ quanto emerge da una indagine di Coldiretti Puglia, con gli agrichef, i cuochi contadini nei mercati contadini di Campagna Amica per svelare i trucchi del mestiere nella preparazione, dalla passata di pomodoro alle marmellate di frutta fino ai sottoli e ai sottaceti.
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E’ uno dei metodi adottati dai consumatori, con il 51% che si trova costretto a risparmiare sulla spesa nel carrello - spiega Coldiretti Puglia - a causa dell’aumento record dei prezzi trascinato dai rincari energetici e dagli effetti della guerra in Ucraina che riduce il potere d’acquisto dei cittadini.
La preparazione delle conserve in casa secondo una tradizione del passato – sottolinea la Coldiretti regionale – sembrava destinata a perdersi ed è invece tornata di grande attualità di fronte ai ripetuti scandali alimentari e all’esigenza di garantire la qualità e la naturalità dell’alimentazione. Il risultato – continua la Coldiretti Puglia – è il ritorno di comportamenti virtuosi che si esprimono anche nei riti settembrini della preparazione delle conserve fai da te, con intere giornate trascorse per recuperare il prodotto, pulirlo, lavorarlo, cucinarlo e metterlo in vaso. Una maggiore attenzione rispetto al passato viene riservata alla scelta delle materie prime che spesso vengono acquistate direttamente dai produttori agricoli in azienda, nelle botteghe o nei mercati degli agricoltori a chilometro zero di Campagna Amica.
L’attività di trasformatori “fai da te”, comunque – puntualizza la Coldiretti – comporta l’osservanza di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati parte dalla qualità e sanità dei prodotti utilizzati, ma non può prescindere da precise norme di lavorazione che valgono per il settore agroindustriale, ma anche per i consumatori casalinghi, soprattutto nella fase della sterilizzazione. La grande differenza – continua la Coldiretti – è che nelle conserve casalinghe si possono utilizzare frutta e ortaggi di stagione provenienti dall’Italia che ha conquistato il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare. Nei prodotti industriali inoltre – continua la Coldiretti regionale – è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza della materie prime agricole solo per i derivati del pomodoro, ma non per quelli della frutta e degli altri ortaggi ed è facile mettere inconsapevolmente nel carrello della spesa marmellate o sciroppati con frutta proveniente dall’Europa dell’est e sottoli realizzati con ortaggi africani o cinesi. Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti regionale – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.
Zone Transition
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L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche, la ridotta disponibilità di manodopera, un impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso gli oltre 210mila indigenti. Bisogna intervenire con urgenza per contenere il caro energia che sta mandando in crisi famiglie e imprese e lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.