È stata ritrovata giovedì pomeriggio, nel centro urbano di Foggia, Anna Maria Veneziano, la 19enne lucerina scomparsa esattamente un mese prima. Le forze dell’ordine da alcune ore la stavano cercando in maniera più pressante, dopo alcune segnalazioni che venivano ritenute molto attendibili. La ragazza era apparentemente sola, stava bene ma versava in uno stato confusionale che ha suggerito un ricovero al Policlinico Riuniti finalizzato ad accertare il suo reale stato di salute e anche se nei 30 giorni di irreperibilità abbia eventualmente subito qualche violenza.
Quando è stata rintracciata, non avrebbe fornito al momento una spiegazione convincente di quanto accaduto, né tanto meno se il suo sia stato un gesto di allontanamento volontario dalla struttura educativa dove abitava da una decina d'anni, o se sia stata costretta a seguire qualcuno che poi l'avrebbe trattenuta contro la sua volontà, visto che dal momento in cui è sparita non aveva portato con sé i medicinali che abitualmente prendeva, tanto meno documenti e cellulare, per cui non era dotata di strumenti con cui potesse eventualmente chiedere aiuto.
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La ricostruzione di tutta la vicenda, e del suo percorso fisico, logistico (e pure mentale) è al vaglio degli inquirenti che in realtà l’avevano già cercata anche a Borgo Mezzanone dove si ipotizzava potesse dimorare, anche se poi l'hanno trovata in città, dopo che nel pomeriggio precedente era stata vista con certezza nei pressi del cimitero del capoluogo.
E infatti tutto è partito dalla segnalazione di un cittadino che avrebbe confrontato le foto segnaletiche girate sui media nelle ultime settimane, riscontrando una forte somiglianza, tanto da averla avvicinata per cercare di capire se fosse davvero lei. La conferma l’avrebbe pure avuta, ma nel frattempo la ragazza si era nuovamente dileguata, rendendo vana la telefonata dell’uomo comunque effettuata a chi poteva avere maggiori capacità di ricerca con efficacia.
Ma era chiaro che il cerchio ormai si stesse stringendo, perché l’ipotesi di Mezzanone non era mai stata accantonata, lasciando presagire che fosse “ospite” di qualche extracomunitario accampato nelle vicinanze, anche se una prima ricognizione sul posto effettuata nei giorni precedenti non aveva dato esito positivo. A ogni modo, cosa sia accaduto veramente è sottoposto alla valutazione degli inquirenti e al momento non vengono esclusi eventuali risvolti penali a carico di ignoti.
La cosa più importante è che Anna Maria sia stata ritrovata e in stato di apparente buona salute, dopo aver destato molta preoccupazione nei familiari che nei giorni scorsi avevano rivolto diversi appelli, affinché potessero almeno sapere che la giovane fosse padrona di sé stessa, senza costrizioni altrui.
Zone Transition
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Apprensione condivisa con i responsabili della struttura educativa dove era stata assegnata dal tribunale, e che avevano subito capito che c’era qualcosa di storto nel ritardo che la ragazza aveva fatto registrare nello spostamento di poche centinaia di metri da percorrere quella mattina del 15 aprile scorso, considerato che già cinque anni fa si era resa protagonista di una situazione del genere, ritrovata poi a Foggia dopo 24 ore.