Un piccolo intervento amministrativo che risolverebbe criticità più grandi. Potrebbe essere questa la sintesi della richiesta di una parte dell’opposizione, i consiglieri comunali Paolo Vitullo e Pasquale Morra, in merito alla nuova legge regionale sulla riqualificazione edilizia. “Abbiamo sollecitato l'amministrazione al recepimento di una norma che la Regione ha emanato a fine luglio e poi è stata pubblicata il 12 agosto scorso – ha precisato Vitullo a l’Attacco –. Vi è praticamente la possibilità di richiedere, per adesso ad oggi è inibita, l’attivazione tutte le procedure del Piano Casa che consentono, secondo l’ultima tranche dei super bonus, di utilizzare uno strumento fondamentale per poter rinnovare il patrimonio edilizio. Quindi, demolire e poi ricostruire con degli ampliamenti consentiti dalla legge. Per fare questo c'è bisogno di un Consiglio comunale che perimetri le zone dove è possibile applicare tale norma”.
Il nuovo Piano Casa della Puglia ha come obiettivo la riqualificazione, la rigenerazione e il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente per limitare il consumo di suolo. La norma stabilisce che i Comuni individuino, nelle zone B e C, ambiti edificati caratterizzati da degrado e abbandono, dove consentire interventi di riuso e qualificazione sugli immobili con qualsiasi destinazione. Per incentivare tali interventi, saranno consentiti l’ampliamento, la demolizione e ricostruzione. A fine lavori, l’edificio potrà ottenere la destinazione residenziale o mantenere quella preesistente se legittima o legittimata. “Siccome abbiamo avuto l'esperienza un po' negativa quando abbiamo fatto un’analoga proposta rifacendosi alla legge Tutolo – ha evidenziato Vitullo –. Era stato garantito dalla maggioranza che avrebbe provveduto nel giro di un mese a verificare l'iniziativa, sono trascorsi quattro e non se n'è parlato. Quindi oggi abbiamo risollecitato l'amministrazione sperando che i tempi siano brevi perché a dicembre 2023 scade la possibilità di poter usufruire del superbonus e le demolizioni e ricostruzione, intese come ristrutturazione, potrebbero rientrare in questo tipo di agevolazione. E’ fondamentale che il Consiglio comunale perimetri quanto prima le zone in cui poter attuare il Piano Casa”. I Comuni potranno inoltre consentire, per gli edifici residenziali ubicati nei contesti rurali, l'ampliamento fino al 20 per cento e la demolizione o ricostruzione con aumento volumetrico fino al 35 per cento e comunque fino ad un massimo di 200 metri cubi. Gli interventi dovranno essere finalizzati al risanamento igienico-sanitario o alla riqualificazione energetica degli edifici. “Potrebbero tranquillamente essere riproposte tutte le zone che erano presenti prima, sono praticamente quelle del centro abitato ovvero le zone B e C – ha aggiunto Vitullo –, con la possibilità di fare un intervento per le zone agricole che con questa norma è stato reso possibile. Non è un grosso lavoro da fare, bisogna avere solo la sensibilità di realizzare velocemente gli atti perché altrimenti ci troveremo con gli uffici che non potranno procedere all'esame delle pratiche presentate successivamente all'entrata in vigore della legge”.
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“Si tratta di un settore delicato – ha proseguito il consigliere comunale di opposizione –, nel senso che non abbiamo un assessore dedicato in quanto la delega è nelle mani del primo cittadino. C'è bisogno di sicuramente di una maggiore attenzione e noi consiglieri comunali stiamo sollecitando una velocità di esecuzione per non immobilizzare questo comparto. Perché si va a rilento? Secondo me perché in quel settore manca una figura politica, non c’è l’assessore all'Edilizia privata, non è mai stata nominato e il Sindaco ha tenuto per sé la delega. Non c'è nessuna, quindi, che da un punto di vista politico si dedichi a questo settore”.
Un settore, quello immobiliare, che si mantiene vivace. Secondo gli ultimissimi dati infatti, la zona più presente negli annunci immobiliari è centro con oltre 185 complessivi tra affitto e vendita attualmente presenti. Solamente circa il 10 per cento di tutti gli annunci immobiliari della provincia sono relativi alla città. In totale sono presenti in città 1.122 annunci immobiliari, di cui 1.052 in vendita e 70 in affitto, con un indice complessivo di 19 annunci per mille abitanti.
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Il quadro complessivo tra tutte le categorie d'immobili in vendita a Cerignola mostra che negli ultimi tre mesi i prezzi sono sostanzialmente invariati (+0,13 per cento). La sostanziale stabilità dei prezzi riscontrata è abbastanza definita e omogenea nel periodo. Per quanto riguarda più nello specifico i singoli segmenti del mercato a Cerignola, è possibile osservare che la tipologia che ha registrato il maggior apprezzamento percentuale è costituita da quadrivani: le quotazioni mostrano un incremento di circa il 4 per cento negli ultimi tre mesi. La tipologia che ha invece registrato il maggior deprezzamento percentuale è costituita da bivani: le quotazioni hanno accusato una flessione di circa il 4 per cento negli ultimi tre mesi.