Detto fatto. Don Antonio Menichella è riuscito a raggiungere il risultato tanto sperato, insegnando, ancora una volta, che volere è potere, specialmente se si crede veramente nelle proprie azioni.
La parrocchia di San Paolo Apostolo del Cep ha finalmente il suo oratorio. La struttura è stata inaugurata domenica mattina alla presenza del Vescovo Vincenzo Pelvi e di tanti parrocchiani accorsi all’evento. Un progetto ambizioso.
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Già ad inizio anno il sacerdote foggiano esplicitò la sua intenzione di voler trasformare i locali che fino a 25 anni fa ospitavano l'asilo delle suore di Gesù Buon Pastore in un oratorio aperto a bambini, adolescenti e ragazzi, con attività dedicate per target di età. Oltre 200 mq a disposizione di un progetto che venne fin da subito presentato e approvato dagli uffici della Curia vescovile.
Unico ostacolo alla realizzazione dell'opera stava nel budget da investire, circa 58mila euro utili alla riqualificazione e messa a norma di locali e impianti. Ma si sa, Dio vede e provvede. E quando si ha fede, non c’è davvero limite alla provvidenza. Non solo è stato realizzato in tempi celeri, ma da ieri è finalmente funzionante ed accoglierà tutti i giovani di un rione che non ci sta a sentirsi l’ultima ruota del carro, anzi.
“Abbiamo finalmente un punto di riferimento per i ragazzi del nostro quartiere e della nostra parrocchia - spiega a l’Attacco Don Antonio Menichella – i nostri giovani potranno d’ora in poi valorizzare al meglio il loro tempo libero impreziosendo le proprie relazioni, ultimamente mortificate a causa della pandemia”. Da un lato il Covid e dall’altro i social, il virtuale che imperversa tra le nuove generazioni. Le relazioni, soprattutto quelle giovanili, vengono continuamente falsate. “L’oratorio vuole riprendere in mano la situazione – aggiunge il sacerdote – vuole rendere belle e vere le relazioni tra i ragazzi e non solo”. I locali ospiteranno così i ragazzi che si iscriveranno all’oratorio. Saloni di musica, video, film e intrattenimento a tutto tondo. E ancora una sala dedicata a biliardini, ping pong e giochi di società ed una terza dedicata ai laboratori. Un altro spazio è stato invece dedicato alla cucina e agli uffici.
“Per l’occasione abbiamo rifatto i bagni – specifica Don Antonio – non ci resta che apportare migliorie anche al cortile. Cerchiamo di valorizzare al meglio questi pochi spazi a disposizione”.
Dati alla mano, oggi circa il 47% dei giovani adolescenti abbandona la parrocchia. Statistica confermata dallo stesso Vescovo durante la benedizione dei presenti. “L’oratorio di San Paolo si aggiunge ad altre belle esperienze cittadine – esordisce Pelvi – la chiesa di oggi non necessita esclusivamente di un luogo per pregare ma deve rappresentare un luogo di famiglia, dove stare insieme, giocare e progettare. Dove si impara a volersi bene. Proprio per questo la parola laboratorio comprende al suo interno il termine oratorio – commenta – tutte le parrocchie dovrebbero averne uno. Chissà se i tanti luoghi di culto sparsi per la città possano davvero divenire oratorio tante confraternite potrebbero diventare così luoghi di aggregazione, di amicizia e di fraternità. Dobbiamo aprire le nostre strutture per far crescere l’umanità, per non lasciare soli i nostri giovani che in molti casi abbandonano la parrocchia e non ci fanno più ritorno. Bisognerebbe pensare maggiormente a loro”.
Zone Transition
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Dello stesso avviso Don Antonio Menichella che ha poi aggiunto: “Finita la prima Comunione e la Cresima i ragazzi lasciano le parrocchie – ribadisce – l’oratorio è un tentativo che si prefigge lo scopo di limitare al massimo questa emorragia di natura strutturale. Intanto questa parrocchia cresce in mezzo ad una comunità che risponde molto bene – conclude – è bastato osservare la gente e le famiglie accorse in occasione dell’inaugurazione per capire quanto questa comunità sia legata alla sua chiesa. La loro partecipazione è la riposta più bella e importante che si poteva avere e in cui si poteva sperare, non solo per i fondi raccolti ma soprattutto per la loro voglia di fare chiesa. La comunità di San Paolo è davvero grande”.