"Ieri sera ho partecipato al flash mob, organizzato nella piazza del parcheggio Zuretti da alcune associazioni animaliste, per protestare pacificamente contro i comportamenti che il personale che gestisce il parcheggio da mesi starebbe adottando contro i possessori di cani credendo, probabilmente, di essere diventato il proprietario della piazza".
A parlare è Giuseppe Mainiero che aggiunge: "Sono ormai tantissime le denunce che raccontano come a chi passeggi con il proprio cane verrebbe inibito l'attraversamento della piazza, con modi tutt'altro che civili e con fare "padronale".
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Agli Agenti della Polizia Locale presenti ho ribadito come quell'area, indipendentemente da quanto contenuto nel contratto di concessione e da ciò che hanno dichiarato il gestore del parcheggio e l'Amministratore Unico di Ataf SpA, Vincenzo Laudiero, non sia affatto "proprietà privata" ma resti uno spazio pubblico, di cui i cittadini devono poter fruire liberamente. Senza restrizioni di alcun tipo, se non l'obbligo di rispettare le norme che impongono la raccolta delle deiezioni canine e quello di non rendersi protagonisti di atti vandalici ai danni di un bene pubblico.
Questa vicenda, tuttavia, continua ad arricchirsi di nuovi particolari, che meritano chiarimenti che i Commissari Straordinari del Comune, dopo mesi di assordante silenzio circa ciò che veniva ripetutamente denunciato dai cittadini, hanno il dovere di fornire.
La fruizione della piazza è attualmente inibita da una serie di transenne e da una recinzione plastificata con cui si comunica che l'area sarebbe "di pertinenza esclusiva del parcheggio" e che ci sarebbero non meglio precisati "lavori in corso".
Nel primo caso, come dicevo ieri, si tratta di un convincimento dei gestori del parcheggio completamente infondato. Ricevere in concessione un'area pubblica, infatti, non può in nessun caso trasformarla in una proprietà privata. E la sua destinazione d'uso è stabilita dal Piano Regolatore Generale, non da un contratto di concessione, tra l'altro siglato con una società partecipata al 100% dal Comune, quindi sottoposta al "controllo analogo" dell'Ente che ne è, di fatto, proprietario.
Nel secondo caso, non è dato sapere quali siano i "lavori in corso" comunicati attraverso una generica scritta apposta sulla recinzione. Anche se ai gestori del parcheggio questo aspetto forse è sfuggito, tutti – compresi loro – sono tenuti a rispettare le norme (nello specifico il D.P.R. 380/2001) che per qualunque tipo di lavoro impongono di esporre l'autorizzazione ricevuta dall'Area Tecnica del Comune, la tipologia dell'intervento, il nome del direttore dei lavori.
Non si può chiudere uno spazio pubblico con una semplice recinzione plastificata e senza fornire alcuna spiegazione alla Città. Al momento non sono in grado di dire se il gestore del parcheggio sia regolarmente in possesso di tutti i permessi per questi lavori. Lo verificherò nelle prossime ore. Quel che è certo è che quei permessi non sono esposti, configurando così una precisa violazione amministrativa.
Una violazione che ieri ho chiesto formalmente di sanzionare al Vice Commissario della Polizia Locale, Stefano Berardino, in servizio e presente alla manifestazione.
Berardino, tra l'altro noto animatore della pagina Facebook "Voce di Foggia", però, alla presenza di personale della Digos si è rifiutato di farlo, spiegando che occorreva attendere l'incontro che il gestore del parcheggio terrà in settimana con Ataf SpA e con la Commissione Straordinaria.
Cosa c'entri l'esito di questa riunione con una violazione amministrativa, palese e denunciata ufficialmente, è un mistero che solo il valente e sagace Vice Commissario evidentemente conosce. Ed è gravissimo che un pubblico ufficiale, nell'esercizio delle sue funzioni, si rifiuti di svolgere il proprio compito ed il proprio dovere.
Ma anche quest'ultimo aspetto, posso assicurarlo, sarà oggetto di un approfondimento in tutte le sedi competenti.
Zone Transition
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Coloro i quali continuano a pensare che Foggia sia destinata a restare una "terra di nessuno", in cui a ciascuno è consentito fare quel che vuole calpestando norme, regole e doveri, stanno commettendo un grande errore".