“Mentre scriviamo della scampata tragedia dopo il fattaccio di sabato in cui un detenuto ha appiccato il fuoco alla sua stanza provocando un’enorme nube di fumo tossico che ha invaso la sezione detentiva
e che avrebbe potuto generare una tragedia, evitata grazie alla prontezza d’animo e sprezzo del pericolo dei pochi poliziotti in servizio nel carcere di Foggia, apprendiamo la notizia di un ennesimo suicidio di un detenuto”.
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Così in una nota il segretario regionale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), Federico Pilagatti. “Il fatto sarebbe avvenuto nella tarda mattinata di oggi: un detenuto di 30 anni circa, di Cerignola, in carcere per una serie di reati contro familiari e altro, si sarebbe impiccato mettendo così fine alla propria esistenza”.
“Pare che oggi fosse il suo compleanno e, dopo aver effettuato una videochiamata con i familiari, sarebbe rientrato in stanza e subito dopo si sarebbe impiccato. Le notizie sono ancora frammentarie poiché il fatto è accaduto da poco, ma la certezza che il carcere di Foggia debba essere preso in carico seriamente dai vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) non è più eludibile”.
“Stiamo parlando del penitenziario che ha avuto più suicidi nel 2022 (cinque), anche a causa della grave carenza di personale. Pochi giorni fa è stato rinvenuto un bustone enorme con droga e telefonini. Sabato si è sfiorata la tragedia con il detenuto piromane”.
“In questa settimana il Sappe incontrerà i vertici del Dap a cui farà delle richieste: conoscere le responsabilità che hanno determinato l’evasione di 72 detenuti nel marzo 2020; arrivo di un comandante in pianta stabile adeguato e preparato a gestire la sicurezza e i poliziotti; arrivo di un vice che aiuti l’attuale dirigente; invio di un congruo numero di poliziotti, poiché l’organico presente è stato predisposto per gestire non più di 400 detenuti, mentre allo stato ne sono presenti circa 600”.
Zone Transition
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“Se non ci saranno risposte immediate il Sappe chiederà alla magistratura di Foggia di valutare se tutte le azioni accadute in questi anni siano dovute o meno anche alle gravi responsabilità dei vertici del Dap e del provveditore regionale”.