Da Lamorgese la promessa di integrare presto organici e realizzare un presidio autonomo della DDA

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Era già nota dalla risposta in Aula della ministra dell’interno Luciana Lamorgese la notizia di altri 50 agenti per le questure

di Capitanata. Ieri, a Foggia, la titolare del Viminale ha aggiunto la promessa di integrare presto gli organici e di realizzare un presidio autonomo della DDA (Direzione distrettuale antimafia) nei locali della Caserma Miale, l’ex scuola di polizia.

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Lo ha detto dopo aver partecipato al comitato ordine e sicurezza pubblica, cui hanno preso parte il procuratore nazionale antimafia, i vertici della DDA di Bari e della Procura di Foggia, il capo della Polizia, i comandanti generali di Carabinieri e Guardia di Finanza, la commissaria straordinaria Antiracket.

Le lunghe ore di Lamorgese nel capoluogo daunio, a guida della Squadra Stato, sono state la risposta forte alla “recrudescenza criminale” di inizio 2022 – come l’ha definita la ministra - quando nel giro di pochi giorni sono state 9 le bombe piazzate dalla Quarta mafia contro commercianti e imprenditori. “Abbiamo in precedenza mantenuto la promessa di inaugurare la DIA a Foggia, abbiamo dato vita ai Cacciatori di Puglia e al Reparto prevenzione crimine a San Severo”, ha ricordato.

“Nell’ultimo anno vi sono state 400 misure cautelari e confische di patrimoni per circa 30 milioni di euro. Lo Stato deve far sentire la propria voce, serve un intervento straordinario con l’aumento concreto delle forze di polizia. Integreremo gli organici e daremo massima attenzione agli organici di questo territorio. Non è una questione soltanto di ampliamento, c'è bisogno di un intervento strutturato, forte, ricorrendo ai rinforzi del Reparto prevenzione crimine della Polizia di Stato. L'utilizzo di questi due tipi di reparti, anticrimine e inquadrati, serve proprio al controllo integrato del territorio. Non è soltanto la dotazione organica, i 50 in più o i 50 in meno, ma occorre un intervento strutturale che da solo può consentire una risposta efficace alle varie fenomenologie criminali. Il segnale va dato: noi ci siamo e dobbiamo essere presenti perché, se dobbiamo vincere una partita che sicuramente vinceremo, dobbiamo fare la nostra parte”.

 

“Giustizia, scelte fatte nel 2012 ma adesso situazione è cambiata. Bisognerà tenerne conto”
La magistratura ha sollecitato ieri nel Comitato un proprio rafforzamento e un ripensamento delle strutture giudiziarie di Capitanata. “Sono scelte effettuate nel 2012, quando si parlava di spending review. Scelte fatte in base a criteri che allora sembravano validi. Oggi certamente la situazione è cambiata, anche come ordine e sicurezza pubblica. Quindi bisogna tenerne conto, gli interventi dovranno essere commisurati ad una situazione in evoluzione, alle attuali esigenze. Abbiamo peraltro qui varie amministrazioni comunali che sono state sciolte per mafia. Appena ce ne sarà la possibilità si interverrà anche su questo”, ha puntualizzato Lamorgese.

“E’ stato chiesto anche di avere sistemi di videosorveglianza ma ad alta definizione, che aiutino le indagini in maniera chiara con immagini e audio. Ci sono fondi ad hoc. Sono stati stanziati fondi per 80 milioni di euro. La Prefettura di Foggia ha trasmesso i progetti presentati da 36 Comuni della provincia. Il Comune di Foggia ha presentato un progetto da quasi un milione di euro, mentre ammonta a 430mila euro la richiesta di finanziamento del Comune di San Severo”.

Inoltre, va avanti il progetto della Cittadella della sicurezza a San Severo.

Lamorgese ha evidenziato le 13 interdittive antimafia eseguite in pochi mesi dall’insediamento del prefetto Carmine Esposito e snocciolato alcuni numeri. I reati sono calati dello 0,9% ma è più 33% per quanto riguarda l’usura in provincia, un solo caso a Foggia.
Le estorsioni sono diminuite del 30,8%: 110 casi nel 2021 rispetto ai 159 del 2020.

“Resta una difficoltà a convincere le persone a denunciare”, ha stigmatizzato. L’Attacco ha domandato alla ministra risposte su alcune precise osservazioni fatte da addetti ai lavori e inquirenti su queste colonne: più attività di intelligence, magistrati della DDA stabilmente impegnati a Foggia, l’ipotesi che le bombe di San Severo siano una conseguenza dei colpi assestati dallo Stato ai proventi del traffico di stupefacenti.

“Nel Comitato si è ragionato sui motivi dell’azione così sprezzante della criminalità in questo periodo: sta a significare una sorta di debolezza da parte della mafia e di risposta ai tanti interventi fatti, o viceversa è da considerare come un messaggio che mandano a noi per dire “comandiamo sempre noi”? La verità è sempre nella via di mezzo. Evidentemente le operazioni e indagini portate avanti fanno sì che una certa preoccupazione della criminalità organizzata ci sia”, ha risposto la ministra.

“Da una parte vogliono farci sapere che sono forti, dall’altra noi sappiamo che riusciremo a fare la nostra parte. Ci stiamo mettendo tutti la faccia, tutte le istituzioni sono coese. Non credo che non ci sia un’attività investigativa adeguata”, ha aggiunto.

Zone Transition

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“Quanto alla DDA, resterà sempre quella di Bari ma sono stati trovati locali nella ex scuola di polizia. Anche questa è una risposta immediata. Certo, non verrà fatta una DDA a Foggia ma questo è soltanto nominativo perché se poi ci sono una struttura e uomini dedicati, e l'attività viene portata a conclusione, è la stessa cosa”.

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