“Potevamo essere noi le vittime di quella folle corsa, se solo mio marito non avesse avuto la prontezza di rallentare l’andatura e lasciar passare quella Bmw. Che procedeva in viale Europa provenendo dalla zona del Cep, mentre io e la mia famiglia eravamo in macchina e stavamo per impegnare l’incrocio della rotatoria subito dopo aver superato la Chiesa di Sant’Antonio e lo ‘Smaldone’ ai nostri lati. Prima che mio marito proseguisse la marcia, però, ci siamo accorti di quest’automobile che arrivava ad alta velocità verso l’incrocio. Stiamo parlando di un’andatura che, per come l’abbiamo percepita, sfiorava i 100 km/h.
Allora, nonostante avessimo la precedenza, mio marito ha avuto il riflesso di fermarsi all’incrocio e lasciar passare quest’auto, che, nel momento in cui ha impegnato la rotatoria, ha sbandato lungo l’intera semi-circonferenza percorsa e successivamente si è immessa su via Lenotti, riprendendo ad accelerare. Di lì a pochi istanti la Bmw ha ricominciato a sbandare a partire dalle ruote di dietro, forse doveva essere un’automobile a trazione posteriore, questo, però, lo ignoro. In tutti i modi abbiamo assistito in diretta, ancora fermi all’incrocio, al forte scontro con il Fiorino parcheggiato poco più avanti su un lato della strada. L’impatto è stato talmente violento che il furgone è balzato sulla pista ciclabile che corre sul marciapiedi affianco. Intorno all’incidente si è subito creato un capannello di decine di persone e qualche minuto dopo sono arrivate le pattuglie della polizia. Così ho pregato mio marito di tornare indietro, deviando rispetto alla direzione che stavamo seguendo, per non intralciare ancor più una situazione già di per sé caotica. La cosa che è mi è rimasta più impressa è la risata provocatoria nei nostri confronti di una delle ragazze che viaggiava sul sedile di dietro della Bmw: nel momento in cui quell’auto ci è passata davanti, si è voltata ridendoci letteralmente in faccia. Tutto ciò, pochi istanti prima della collisione. Non riesco davvero a capire come si possa essere soddisfatti e divertiti nel viaggiare a quella folle velocità su una strada urbana, insieme a chi compie simili azioni. Tutto questo è sconcertante”.
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E’ il racconto di una testimone dell’incidente occorso l’altro ieri sera in zona Macchia Gialla e ricostruito con dovizia di particolari dalla fonte de l’Attacco, una signora che chiede di restare anonima. Un impatto che ha travolto e danneggiato non solo il furgone appena citato ma anche altre tre o quattro auto parcheggiate nei paraggi.
L’incidente, anche senza aver causato estreme conseguenze, riporta la mente, per forti similitudini nella dinamica, agli ultimi istanti di vita di Camilla Di Pumpo, la giovane avvocatessa travolta, due settimane fa, in pieno centro cittadino, mentre era alla guida della sua auto, dalla folle corsa di un ragazzo al volante di un bolide che, subito dopo aver impattato con la vita di Camilla, è corso via insieme agli amici che erano in macchina con lui.
Esattamente quello che è successo in via Lenotti l’altro ieri sera.
Tanto da lasciare spazio anche all’arbitraria ipotesi che incidenti come questo possano essere il frutto, oltre che di un’ignoranza civile dilagante, anche di lugubri e sconsiderati fenomeni di emulazione.
Dopo l’impatto, i 4 dentro l’auto, tutti giovanissimi, sono fuggiti via. Salvo poi ritornare in due (le ragazze) sul luogo del misfatto, per tentare di recuperare dall’abitacolo del mezzo cellulari, borse ed effetti personali. In quel momento sono state fermate dai residenti che avevano assistito a tutta la scena e successivamente sono state soccorse dall’autombulanza giunta sul posto.
Mentre è stato individuato nel giro di poche ore dalla Polizia locale, incaricata delle indagini, il conducente della Bmw: gli agenti lo hanno trovato al pronto soccorso del Riuniti mentre attendeva per farsi medicare. Motivazione che avrebbe fornito a giustificazione della fuga, che gli inquirenti stanno provando a ricostruire anche per comprendere come il ragazzo avrebbe fatto a raggiungere l’ospedale, dal momento che la sua auto, distrutta sul lato anteriore, è rimasta ferma per diverso tempo sul luogo dell’incidente, al centro della carreggiata.
Il giovane guidava senza patente e con l’auto priva di assicurazione: nel quadro delle indagini lo hanno appurato le forze dell’ordine, che dovranno anche ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e quindi stabilire eventuali responsabilità. Il mezzo è stato sequestrato, la posizione dei coinvolti è al vaglio degli inquirenti.
Zone Transition
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E mentre fioccano i commenti sui social, tra colui che ringrazia il proprio cane per averlo salvato, negli istanti immediatamente precedenti all’impatto, da un probabile investimento che quella Bmw nera in corsa avrebbe potuto compiere ai suoi danni; chi chiede più controlli per strada specie nelle ore notturne; chi si appella a una giustizia più severa nei confronti dei responsabili di questi gesti; chi segnala che quella strada è gia da tempo esposta a situazioni di grave pericolo automobilistico; e chi sostiene che il sacrificio di Camilla non possa servire a cambiare la grossa inciviltà di alcuni pezzi di questa città…intanto da ieri mattina, in diverse zone di Foggia, campeggiano alcuni 6x3 in ricordo della giovane avvocatessa foggiana con scritto “Anch’io ho ucciso Camilla” e vari sottotitoli che riportano i malcostumi più tipici e distintivi che costellano l’immaginario collettivo del capoluogo dauno.