L'operazione di servizio, svolta dalNucleo Operativo della Compagnia, unitamente allaStazione CarabinieridiIschitella, ha avuto origine dalla disperatarichiesta telefonica di aiutodi unagiovane donnache, per sottrarsi alle violenze, era fuggita dall'abitazione in cui conviveva con il36ennee la madre di quest'ultimo.
La vittima,a piedi nudi e con addosso pochi vestiti strappati, dopo aver scavalcato la recinzione della casa ed aver corso disperatamente, aveva raggiunto un centro abitato e lì aveva fatto scattare i soccorsi.Ai sanitari ed ai Carabinieririferiva che, a seguito di una violenta lite, il convivente, aiutato dalla madre, l'avevaprivata del telefono cellulare e colpita ripetutamente con calci e pugniferendola alle labbra ed agli occhi. La donna, in caserma, assistita e confortata, in attesa di essere affidata ad un centro antiviolenze, denunciava che da circasette mesisubiva dai due continue minacce, violenze fisiche e psicologiche.
Nel mentre, sul luogo dell'aggressione, iCarabinieritraevano inarrestol'uomo, per i delitti di maltrattamenti contro familiari o conviventi, lesioni personali e percosse. La contestuale perquisizione personale e domiciliare faceva reperire nella sua disponibilità sei cartucce cal. 12illegalmente detenute e occultate in un armadio, subito sequestrate. L'anziana madre invece veniva deferita in stato di libertà per il concorso nella commissione dei reati contestati.
L'Autorità Giudiziariadisponeva nei confronti dell'interessato l'immediata sottoposizione alla misura degliarresti domiciliarie successivamente l'obbligo di firma, ma l'uomosi rendeva protagonista di un altro episodio di violenza, in cui la vittima denunciava di essere stata ancora una volta aggredita con pugni al volto, che le procuravano lesioni agli occhi.
Il 36enne, dal mese di luglio, si trova in stato di detenzione domiciliare essendo stato raggiunto da un ordine di carcerazione delTribunale di Torino, per l'espiazione di una condanna di anni uno e mesi due di reclusione poiché reo del delitto di atti persecutori "stalking" (art. 612 bis c.p.), commesso nella provincia diTorinonegli anni2012 e 2013.
L'arresto operato dai miliari rappresenta l'ennesima risposta in termini di sicurezza e tutela a favore delle c.d. "vittime vulnerabili" da parte dell'Arma dei Carabinieri del Comando ProvincialediFoggia. Da sempre infatti la prossimità deiCarabiniericon la cittadinanza, il tutto giornalmente garantito attraverso leStazioni Carabinieripresenti capillarmente sul territorio, diretta appunto interfaccia con la collettività, costituisce il metodo più efficace per contrastare i crimini o comunque i comportamenti devianti consumatisi purtroppo negli ambiti familiari o relazionali in generale.