Sono ancora da chiarire le cause che hanno portato alla tragica morte di una ragazza di 19 anni originaria di San Giovanni Rotondo nella giornata di lunedì. Da quanto è dato sapere il fatto si è consumato in un immobile abbandonato da anni, tristemente noto in città per essere stato il luogo anche in passato di episodi simili, sempre a danno di giovani. La ragazza sarebbe precipitata da una delle finestre dei piani più alti. La struttura era nata per accogliere una casa per anziani, poi un hotel per i pellegrini del Giubileo ma alla fine non è mai stata completata e, anzi, una delle ditte avrebbe portato via anche gli infissi già montati in una prima fase rendendola ancora più fatiscente. Nel tempo è divenuta luogo di incontro di ragazzi che lontani da occhi indiscreti consumano, riferiscono i cittadini a l’Attacco, alcol e droghe, ascoltano musica ad alto volume, trascorrono il loro tempo indisturbati. L’immobile è molto grande ed è in una zona considerata residenziale, non certo una periferia degradata. In passato è stato anche oggetto di sequestro da parte della Procura della Repubblica ma in tutti questi anni non si è pensato alla messa in sicurezza dell’area.
“I ragazzi accedono facilmente e trascorrono là il loro tempo – hanno raccontato alcuni sangiovannesi -, portano con loro bottiglie di alcolici e le consumano. E’ diventato anche luogo di spaccio ormai ma sembra che questo non interessi a nessuno. Nonostante gli incidenti non sono episodi isolati. Ora l’ennesima tragedia che speriamo smova un po’ le coscienze. Ma era annunciata, i ragazzi possono vivere in uno stato di alterazione ed è estremamente facile inciampare, o peggio, litigare, spintonarsi inavvertitamente e provocare cadute più o meno pericolose, bisogna fare qualcosa”. “Ma non è giusto puntare sempre il dito contro i ragazzi, quando c’è qualche disagio nel mondo giovanile è quasi sempre responsabilità degli adulti”, il commento di Saverio Siorini, segretario nazionale de L’Altra Italia e commerciante del posto.
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“Ci si deve chiedere il perché i nostri giovani scelgono una forma di svago così pericolosa. Purtroppo i cittadini sono diventati intolleranti nei confronti dei ragazzi. Basta qualche risata, una parola detta con un tono di voce più alto che subito vengono scacciati in malo modo dalle strade del centro. Non hanno luoghi dedicati a loro, non hanno la possibilità di divertirsi come tutti i loro coetanei e allora si ritagliano degli spazi dove non vengono ripresi continuamente. Senza contare che negli ultimi vent’anni sono mancate quasi del tutto le politiche giovanili, al punto che i ragazzi sono costretti ad andare via, sia per lavorare ma anche per trovare qualche intrattenimento, cosa che li sottopone agli ulteriori pericoli della strada. Parliamo anche di quei ragazzi che d’estate lavorano tutto il giorno negli hotel e ristoranti e che a fine turno hanno voglia di rilassarsi e divertirsi un po’. Ma purtroppo nessuno li ascolta. Spero che la nuova amministrazione comunale cambi questa rotta e comprenda che i nostri ragazzi vanno trattati come risorse e non come un peso, che intervenga su quell’immobile e sui tanti spazi in cui i ragazzi si riuniscono, crei luoghi di aggregazione e di cultura in cui possano crescere e attivi politiche occupazionali per far sì che abbiano un futuro di benessere lungo e sano a San Giovanni. Occorre trovare il giusto equilibrio tra le loro esigenze e quelle dei cittadini di età più avanzata”.
“Purtroppo tutta la comunità è stata colpita da questo evento tragico che ci è piovuto addosso così all’improvviso, interessando peraltro una persona così giovane”, ha dichiarato in premessa il neoeletto Sindaco Filippo Barbano a l’Attacco. Anche alla nuova amministrazione comunale è noto l’uso che i ragazzi fanno di quell’immobile. “Era già stato predisposto un intervento per la messa in sicurezza dell’area, ovviamente adesso subirà un'accelerazione, si tratta dei nostri figli e quindi di fronte ad una cosa di una tale estrema gravità certo ci muoveremo quanto prima. Contatteremo i proprietari invitandoli a mettere in sicurezza tutto quanto, se non lo faranno loro ci dovremmo muovere come Comune per poi rivalerci per mezzo delle vie legali ma speriamo non dover arrivare a questo. Alla luce di quanto purtroppo accaduto si impone che ci sia la giusta sensibilità”.
Zone Transition
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Quanto alla riflessione relativa alla mancanza di politiche giovanili, Barbano risponde: “In campagna elettorale ho incontrato i ragazzi in diverse occasioni, loro vivono quella che è la loro età: sono distratti da tante cose e sono meno disponibili all'impegno e probabilmente un certo tipo di atteggiamenti ormai se li portano dietro. Noi proveremo a coinvolgerli in tutti i modi anche perché vorremmo condividere con loro l'operato dell'amministrazione, vorremmo sapere le loro idee e i loro pensieri per poter fare meglio. Ad esempio: stiamo per ultimare i lavori di ripristino in biblioteca, pensiamo non più ad un servizio di vecchio stampo ma ad una biblioteca moderna e polifunzionale. Il contributo dei giovani in tale direzione può essere fondamentale per orientare gli investimenti che siamo pronti a fare, sono i giovani a dover essere i maggiori fruitori e insieme a loro dobbiamo fare di questo un centro di aggregazione in cui possano vivere non solo il momento di studio ma anche il momento di crescita culturale attraverso le iniziative più svariate che vorranno mettere in piedi. Noi ci saremo”.