E’ tempo di chiudere i giochi sui candidati per la presidenza della Provincia di Foggia. Le urne di gennaio, cui saranno chiamati i consiglieri comunali di Capitanata, sono ormai dietro l’angolo. Il fronte giallorosso di Insieme per la Capitanata sta finalmente per decidere. Un incontro si è tenuto a quanto pare domenica scorsa a Foggia, mentre ieri era previsto quello a Bari alla presenza del presidente della Regione Michele Emiliano, che perora senza sosta l’alleanza tra centrosinistra e M5S sia per Palazzo Dogana che per le comunali foggiane dell’autunno 2023.
I contiani hanno svelato le proprie carte. “Noi abbiamo proposto Matteo Vocale e Francesco Bonito perché sono i nomi con cui condividiamo esperienze di governo e quindi ci sembra giusto puntare su loro”, spiega un eletto M5S a l’Attacco riferendosi ai primi cittadini di San Nicandro Garganico e Cerignola.
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In ambedue i casi il Pd e il M5S governano felicemente assieme, ma mentre Vocale è un ex dem e oggi è civico, l’ex magistrato e parlamentare è iscritto al partito.
Due personalità che piacciono sia ai contiani che al dominus del Pd di Capitanata, ovvero il vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese. Quello che pare più quotato in questo momento è Bonito, per quanto stavolta molti nel Pd sostengano serva eleggere un presidente espressione del Gargano.
Bonito secondo alcuni beninformati potrebbe anche assicurare il voto dei 4 eletti lucerini legati al consigliere regionale Antonio Tutolo.
Mentre dalle parti dell’ex candidato sindaco ed ex dem Tommaso Sgarro assicurano che non c’è nulla di vero nell’indiscrezione per la quale in caso di elezione di Bonito alla Provincia il quarantenne ricercatore universitario tornerebbe in maggioranza.
Pare scomparsa dai radar l’ipotesi del primo cittadino di Lucera Giuseppe Pitta, che era gradito ai civici emilianisti e al M5S ma non al Pd. Mentre l’eventuale sconfitta del piddino sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo rappresenterebbe un’altra, cocentissima sconfitta per Piemontese, prospettiva da evitare a tutti i costi dopo la mazzata delle politiche per il rischio di un ulteriore ridimensionamento (gradito agli alleati, che vogliono acquisire un maggior peso specifico in vista delle comunali foggiane).
Un outsider è proposto nei giorni scorsi dal giornalista Micky de Finis: si tratta del sindaco di Mattinata Michele Bisceglia, che dopo una militanza a destra è oggi un civico pure ma vicino a Piemontese, oltre che il protagonista di una battaglia per la legalità nella “farfalla bianca del Gargano”.
Mentre nel centrodestra i leghisti continuano a sottolineare la necessità che il presidente uscente Nicola Gatta si dichiari candidato della coalizione, superando le ambiguità del suo (vincente) trasversalismo e facendo chiarezza dopo esser stato sul posto di candidarsi alle politiche del 25 settembre scorso nella lista di Azione quando sembrava fatta l’alleanza tra Calenda e il Pd.
“Da oltre un mese leggiamo sulla stampa di (im)probabili affermazioni e/o posizioni che il nostro partito assumerebbe in occasione degli incontri per l’imminente rinnovo alla presidenza della Provincia di Foggia”, ha commentato, riferito a l’Attacco, il segretario provinciale dei salviniani, Daniele Cusmai.
“È doveroso fare chiarezza. La Lega, partecipe e sostenitore della vittoria di Nicola Gatta quattro anni fa, non ha mai dichiarato il ‘non sostegno’ alla ricandidatura del presidente uscente. Nondimeno, la considerazione che ci preme evidenziare è che l’appartenenza politica ad un’area ben precisa non è un superato orpello, bensì ha a che fare con un’identità chiara, in coerenza con la compagine politica che governa a livello nazionale. Ciò non vuole dire votarsi ad una restrizione del perimetro delle alleanze, tutt’altro: come esattamente avvenne quattro anni fa, la proposta, chiara, si allargò ad altre anime politiche raccogliendo i consensi necessari per determinare la vittoria finale. La politica è visione, condivisione, capacità aggregativa e di sintesi, ascolto del territorio. Ed è quello che abbiamo il dovere di fare per giungere ad una determinazione che motivi e animi i nostri militanti ed amministratori a seguire una determinata scelta. Rifiutiamo, pertanto, decisioni assunte a priori o che si giochino sulla strategia dello sfinimento degli attori in campo”, ha concluso Daniele Cusmai.
Zone Transition
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“Ci sono 10-12mila voti ponderati che ballano”, commenta un beninformato a l’Attacco, “tra Apricena, Serracapriola, Lesina. Al di là della Lega ci sono il consigliere regionale Paolo Dell’Erba e il sindaco apricenese Antonio Potenza che rischiano di fare uno sgambetto niente male a Gatta”.