M5S detta le condizioni al PD: “Indichiamo noi il candidato Sindaco, no ai soliti nelle liste”

L’intenzione tra i contiani è dettare la linea e sulla base della risposta decidere cosa fare col Pd. I dem non erano mai apparsi cedevoli e disponibili come adesso. Il M5S punta non solo a scegliere la persona che dovrà guidare la coalizione ma anche a porre una precisa condizione. “No ai soliti nomi nelle liste, non vogliamo le Azzarone e le Palmieri per dirne due. Se ci diranno sì andremo assieme già al primo turno”, fa sapere un contiano a l’Attacco.

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E’ chiaro il ragionamento che si sta facendo da tempo con Emiliano, da sempre favorevole all’alleanza a Foggia così come a Bari: “Abbiamo sostenuto il candidato Pd a Taranto, c’è un dialogo in corso in tal senso anche a Brindisi e Lecce. Foggia è l’unico capoluogo di provincia dove la situazione legittima il contrario, visto che il M5S ha ottenuto qui alle ultime politiche il 45,60% e il Pd il 13,07%. Emiliano sa che è così”.

Ma quando si voterà nel capoluogo daunio? “La richiesta di proroga per altri 6 mesi è una prerogativa dei commissari, laddove ritengano ci sia la necessità di continuare il lavoro avviato”, commenta a l’Attacco Barone. “Spero che questi mesi, poiché i commissari hanno ormai nelle loro mani la macchina organizzativa del Comune, possano essere proficui e importanti per la città. Oggi la commissione conosce bene l’ente e i problemi di Foggia”.

Rispetto alle comunali foggiane, l’eletta pentastellata si sente galvanizzata dal dato delle recenti politiche e inverte i rapporti di forza con gli alleati di governo regionale del Pd: “Non ho ancora incontrato nessuno del Pd finora, non saprei dire come si metteranno le cose in vista di una eventuale alleanza. So soltanto che, in virtù del risultato netto e della fiducia che nuovamente ci è stata accordata dagli elettori, abbiamo l’obbligo politico e morale di prendere in mano la situazione di Foggia e soprattutto dare noi le carte, tanto rispetto al nome del candidato sindaco che rispetto a tutto il resto. I tempi e i modi li dettiamo noi come M5S. Credo che tocchi a noi, a tutto tondo. Sento la necessità e voglio prendermi la responsabilità di giocare questa partita dettando la linea”.

“Mi auguro che i commissari, visto che intendono restare per altri 6 mesi, continuino ad aprirsi alla città così come era stato fatto tempo fa in un incontro con associazioni e partiti. Va ripreso quel filone. Se ci sarà la proroga abbiamo di fronte un altro anno di commissariamento, non possiamo permetterci da parte loro una chiusura. Lo farò presente direttamente alla commissione. Sulla proroga deve essere il Viminale a decidere se l’azione di ripristino della legalità da parte dei commissari possa ritenersi conclusa o necessiti di ulteriori 6 mesi”, fa eco l’europarlamentare M5S Mario Furore.

“Noi dal canto nostro attendiamo le decisioni del Ministero con serenità, poiché a Roma non si ragiona certo per partito preso ma si ponderano le decisioni rispetto alle soluzioni da portare avanti e lo Stato pensa in primis a come tutelare i cittadini. Noi parallelamente a questa evenienza lavoreremo per garantire ai foggiani una alternativa valida ed un buon futuro governo che porti il M5S a governare Foggia. La nostra politica si pone in netto contrasto rispetto quella stessa politica che oggi grida allo scandalo per il prolungamento del commissariamento, ma vorrei ricordare che sono gli stessi partiti che di fatto hanno portato Foggia al commissariamento e all’attuale stato di cose. La concessione della proroga non mi sorprenderebbe, perché ovunque lo Stato sia intervenuto ci ha messo di più di 18 mesi. Io credo che i commissari sicuramente lasceranno un Comune in ottima salute dal punto di vista delle finanze e dei bilanci. Ci sono anche nuovi regolamenti che ora disciplinano l’uso pubblico dei beni comunali e tanto altro che prima non era stato fatto. Non possiamo prendercela con i commissari, francamente, se lo stato in cui hanno trovato il Comune oggi impone loro di andare avanti. Poi, che serva la politica a Palazzo di città è fuori discussione: per me la primazia della politica sul tecnico vince sempre, per questo bisogna lavorare per programmare il futuro”.

Furore ricorda che l’ultima parola sulla migliore strategia per le comunali foggiane spetta all’ex premier e leader del M5S, che vuole seguire in prima persona ciò che accade nel territorio natìo e nel quale si è candidato alle politiche.

“Lavoreremo con Giuseppe Conte per capire e valutare con ponderazione anche la tela delle eventuali alleanze, senza cascare nell’odioso tranello di nomi sparati come candidati sindaci o fughe in avanti per le alleanze. Peraltro, a breve il nostro presidente darà chiare indicazioni anche sulla struttura territoriale del M5S di Foggia e provincia, una struttura che a livello regionale vede già come referente regionale Leonardo Donno e come vicepresidente Mario Turco, con cui ci sarà supporto e confronto”, puntualizza l’europarlamentare.

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“A Foggia serve prima di tutto capire che futuro vogliamo garantire ai cittadini, su quali punti del programma occorre investire per la rinascita della nostra città e, soprattutto, mi aspetto da eventuali alleati una classe dirigente totalmente rinnovata rispetto le dinamiche passate. E’ questo quello che ci chiedono i foggiani, è questo che secondo me va chiesto in primis agli alleati e noi lotteremo con tutti i parlamentari e referenti per tale fine. Ricordo infine che a Foggia città il M5S ha vinto le politiche con il 45,60%. Abbiamo sia la responsabilità di offrire la migliore ed unica alternativa ai foggiani sia di guidare un eventuale asse progressista su Foggia. Abbiamo tutte le carte in regola, ora come ora, per poterlo fare”, conclude Furore.