I foggiani alle Olimpiadi: Ciro Fabio Di Corcia (Sidney 2000)

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C'è un filo sottile che unisce il pugilato alla terra diCapitanata, da sempre fucina di giovani talenti, e in grado di garantire nel tempo atleti di razza pronti a difendere i colori dell'Italia alleOlimpiadi.Nel2000, aSidney, tocca al foggianoCiro Fabio Di Corciadirettamente dal rione Candelaro strappare il pass per laXVII edizione dei Giochi Olimpici.

Il boxeur dauno arriva all'appuntamento dopo essersi laureato campione italiano dei pesi welter leggeri nel1996e nel1997, anno nel quale si piazza anche secondo nei pesiWelter leggeriaiGiochi del MediterraneodiBari, battuto solo in finale daNurhan Süleymanoglu.

La sua partecipazione all'Olimpiade, invece, non sarà indimenticabile: uscirà infatti sconfitto nella categoria dei pesiMedi leggerinel primo incontro contro il rumenoMarian Simion, e così si concluderà sul nascere la sua avventura olimpica.

Un anno più tardiDi Corciasi laureerà campione italiano dei pesi medi leggeri, e nel2006campione italiano dei pesi medi dopo aver sconfittoEmanuele Blandamura. Ma il suo capolavoro il pugile foggiano lo compie aiCampionati del mondodiBelfastdel2001, quando fa sua la medaglia dibronzonella categoria dei pesiMedi leggeri.

Fra gli altri sconfiggerà il fortissimoAmin Asikainen, e perderà solo in semifinale contro il cubanoDamián Austin. L'undicesima edizione deiCampionati Mondiali Dilettantisi svolgerà dal3 al10giugnoe presenterà numeri da record: quasi400iscritti in rappresentanza di66 stati, 6 campioni mondiali e 4 campioni europei in carica, oltre a23 medagliatideiGiochi Olimpici di Sydney 2000.

L'Italia diPatrizio Olivasi presenterà solamente con due atleti,Leonard Bundu(pesiWelter) eCiro Fabio Di Corcia(Superwelter), ma otterrà una medaglia dibronzoche sarà pesantissima.

E dire che la trasferta mondiale diDi Corcianon era iniziata nel migliore dei modi, il suo bagaglio personale era andato smarrito, costringendo i due azzurri a condividere anche le tenute da ring.Ma poi sui due ring allestiti nellaOdyssey ArenaDi Corciaregolerà dapprima ilfinlandeseAmin Asikainenper31-21, imponendo la sua miglior tecnica all'efficace ma prevedibile boxe del finnico.Poi nel secondo turno, un altro scandinavo, ilnorvegeseKay Tverbergdovrà inchinarsi alla fantasia del foggiano, uscito vincitore per19 -9dopo un match che il c.t.Olivadefinirà "da professore".

Con una medaglia già al collo,Di Corciasi confronterà dunque con il cubanoDamian Austin Echemendia. Partito con uno svantaggio di4-0al termine del primo tempo, l'italiano disputerà poi un match alla pari col fuoriclasse caraibico concludendo in svantaggio di soli sei punti (22-16) e mancando la finale conMarian Simion, il rumeno che l'aveva eliminato aiGiochi Olimpici di Sydney 2000.Austinsi sarebbe poi aggiudicato anche la finale con il punteggio di28-19.

Ciro Fabio Di Corciaagli esordi aveva scelto il full-contact: "All'età di quattro anni per la precisione - ricorda -. Poi dopo esser diventatocintura nera, passai al pugilato. Il maestro era un collega di mio padre, e lo convinse a indirizzarmi verso questa disciplina".

I ricordi sono sempre lucidi: "Abitavo aCandelaro, all'epoca un quartiere tra i più degradati diFoggia, e mio padre scelse di educarmi allo sport sin da quando ero molto piccolo. Frequentavo la palestra di full contact e mi allenavo anche in una scuola calcio".

AlleOlimpiadiDi Corciaresta sempre sentimentalmente legato: "Anche se il risultato non fu ottimale, ma quell'atmosfera resta magica ed unica nel suo genere", ripete a quanti gli chiedono di rievocare quella esperienza che in ogni caso ha lasciato una traccia indelebile nella sua carriera.Il pugilato lo ha forgiato e preparato alla vita: "Mi ha reso una persona molto determinata ed ambiziosa - conferma -. Nello sport e nella vita focalizzo un obiettivo e cerco con tutto me stesso di raggiungerlo".

OggiDi Corciaè rimasto nel mondo della noble arte, è un maestro di pugilato molto apprezzato: "Quello del tecnico è un ruolo più impegnativo perché ricco di responsabilità".Ha un sogno nel cassetto: "Allevare un campioncino, nel quale magari rivedermi".

Pino Autunno
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