Si è tenuto in Prefettura il tavolo di confronto richiesto dall’associazione Adcua OdV e dal Coordinamento delle associazioni per la Rinascita di Foggia (presidente Walter Antonio Mancini) circa la prevenzione attiva dei rischi di approvvigionamento idrico legato alle siccità ricorrenti.
Già il 24 maggio 2018 si era tenuto un incontro sullo stesso tema. “A distanza di quattro anni si è voluto verificare lo stato di attuazione e di implementazione di nuove opere e progetti e lo stato di efficienza dei servizi idrici integrati in Capitanata”, si legge in una nota.
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Oltre al prefetto Salvatore Caccamo erano presenti i rappresentanti dell’Acquedotto Pugliese spa Biagio Del Priore e Antonio Melena, Giuseppe Di Nunzio del Consorzio di Bonifica di Capitanata, il presidente di Adcua OdV Walter Antonio Mancini accompagnato dal suo esperto di fiducia Vincenzo Concilio, il vicepresidente del Coordinamento per la Rinascita di Foggia Adolfo Nicola Abate, i consiglieri Antonio Placentino, Ada Mangano e Massimo Rosario Marino. Presente in collegamento telematico un rappresentante della Provincia di Foggia.
“In seguito ai quesiti posti dalle associazioni, il Consorzio di Bonifica della Capitanata ha rassicurato che dalle analisi statistiche dei consumi idrici, la diga di Occhito conterrà in settembre una capacità di 90 mil/mc3 sufficienti per i mesi successivi sia per usi civili che irrigui, in previsione di una maggiore piovosità del periodo autunnale”.
“Sulle previste opere della nuova diga di Piano dei Limiti e delle condotte di collegamento al Lago Liscione in Molise, Di Nunzio ha evidenziato che queste nuove opere sono legate alla programmazione della Regione Puglia mentre il Consorzio di Bonifica provvede soltanto alla progettazione, ma certamente permetterebbero di realizzare sistemi ridondanti di raccolta e distribuzione tali da limitare i disagi alla popolazione e danni all’agricoltura nel periodi di siccità più grave”.
“Infine, per la depurazione, è stato confermato che gli investimenti realizzati sull’impianto di Foggia garantiscono l’efficace completamento del ciclo di trattamento di tutela gli scarichi nel percorso delle acque depurate fino al Candelaro e alla costa, passaggio importante per la tutela del territorio e della sua vocazione turistica”.
Zone Transition
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“Nel concludere l’incontro, il prefetto Caccamo ha sottolineato come si siano messi in circolo dati, esperienze e iniziative che concorrono a migliorare il servizio idrico integrato sia per usi civili che irrigui”.