“Da anni ormai si assiste a una persecuzione senza precedenti a opera di alcuni soggetti evidentemente portatori di interessi particolari
che - estromessi dalla gestione dell’area umida ‘Lago Salso’ per gravi irregolarità riscontrate nella gestione dell’omonima società mista, partecipata dall’Ente parco, e dunque privati dell’accesso a finanziamenti pubblici e delle connesse aspettative economiche - hanno iniziato una campagna diffamatoria contraddistinta da un linguaggio aggressivo, violento e denigratorio, mettendo in fila una serie di accuse infondate su argomenti che peraltro non possono essere ridotti in pochissime righe a beneficio di post finalizzati evidentemente solo allo scontro social e alla polemica gratuita”.
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Così l’Ente Parco Nazionale del Gargano risponde alla Federazione provinciale Europa Verde Foggia. “Facciamo riferimento, in particolare, alle gravissime accuse, del tutto infondate e strumentali, contenute nel comunicato stampa da ultimo diffuso dall’ufficio stampa Federazione provinciale Europa Verde Foggia per comunicare che tuteleremo l’onorabilità dell’Ente Parco adendo alle vie legali precisando che ulteriori simili diffamazioni non saranno d’ora in poi altresì tollerate”.
“Appare quantomeno singolare che un gruppo ristrettissimo di soggetti (anche se pare non sia proprio così, ndr), peraltro autoreferenziali, in evidente conflitto di interessi, si auto-elegga rappresentante universale dell’intero associazionismo ambientale, assurgendosi a unico soggetto che si occupa della tutela del patrimonio naturalistico”.
“Riempire pagine copiando e incollando atti dirigenziali ignorando totalmente il contesto normativo, legislativo (e talvolta persino quello cartografico) in cui si inseriscono è solo un tentativo maldestro e scorretto di avvelenare i pozzi attraverso la produzione di mistificazioni su argomenti altamente tecnici e specifici che richiedono uno studio attento per un confronto serio e costruttivo in vista delle nuove sfide dell’agenda 2030 che ci attendono e di tutte le azioni di salvaguardia e possibilità di sviluppo e promozione del nostro territorio”.
Zone Transition
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L’Ente, poi, passa in rassegna tutte le attività che sono state oggetto di polemica in passato, dall’Oasi Lago Salso al manufatto dedicato all’attività venatoria, fino all’abusivismo edilizio. “Tutto ciò ci induce a questo punto a prendere una ferma posizione confermando che ulteriori diffamazioni lesive dell’immagine dell’Ente e delle professionalità che vi lavorano non saranno d’ora in poi più tollerate”.