E’ sempre più forte lo scontro tra ambientalisti e governance del Parco nazionale del Gargano. Il comunicato stampa al vetriolo del presidente Pasquale Pazienza contro la Federazione dei Verdi di Capitanata ha fatto andare su tutte le furie la co-portavoce provinciale Innocenza Starace, ex assessora comunale all’Ambiente a Manfredonia e nota avvocata penalista. Pazienza ha parlato di una “persecuzione” nei confronti suoi e della struttura tecnica dell’ente di Monte Sant’Angelo da parte dei Verdi.
“Mi preme specificare che il primo degli articoli pubblicati ad oggetto Parco del Gargano è stato postato come proveniente dalla intera Federazione ma è stato inviato da un iscritto, Vincenzo Rizzi, unitamente al co-portavoce provinciale Fabrizio Cangelli. Non era a mia firma e quindi non è condiviso, fermo restando che ognuno di noi ha la possibilità di intervenire in autonomia per ciò che concerne il proprio territorio. Il secondo comunicato dei Verdi è stato invece condiviso da tutti, è uscito congiuntamente”, esordisce Starace a l’Attacco.
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“Fatta questa necessaria precisazione, le accuse e le diffide dell’ente Parco non sono accettabili e vanno rispedite al mittente. Affermare che i Verdi sono in conflitto di interessi perché portatori di interessi propri è una grave affermazione tesa a sminuire la forza politica dei Verdi e dei loro rappresentanti in Parlamento. La critica dei Verdi è politica: i Verdi non condividono le modalità di conduzione dell’ente Parco da anni”, continua la politica sipontina difendendo tutto il diritto del partito di fare azione politica e di intervenire sulle questioni del PNG, per quanto in senso sgradito al professor Pazienza.
“Gli unici interessi che rappresentiamo sono quelli del nostro ambiente, malamente e in modo poco incisivo tutelato dal Parco, come pure gli interessi di coloro che vivono l’area protetta quotidianamente: agricoltori, allevatori, imprenditori turistici, ma anche chi lo vive per passione. Queste persone ormai vivono il Parco come un vincolo e non come una grande opportunità di sviluppo, come succede, invece, nei grandi Parchi italiani. Dal Piano del parco mai approvato in tutti questi anni al logo non utilizzabile dagli operatori virtuosi, dalla gestione dei danni da selvatici al randagismo, l’ente Parco non fornisce risposte sufficienti. Per non parlare della sentieristica, non manutenuta, dell’assenza di centri visita e di attività divulgative, fino ad arrivare alla liquidazione della società Oasi Lago Salso, senza un progetto alternativo di gestione e sviluppo dell’immensa zona umida”, sottolinea l’avvocata Innocenza Starace.
“Abbiamo ascoltato le istanze di alcune associazioni ambientaliste e ne abbiamo riportato la voce. Non spetta a noi provare quanto asseriscono, affidandoci per il merito alla magistratura. Credo che il presidente Pazienza non debba interferire sul diritto lecito di critica politica e soprattutto lo invito, anche io, a documentarsi prima di diffidare un’intera Federazione”.
A l’Attacco Starace stigmatizza: “Non spetta a noi fare istruttorie, noi come partiti interveniamo su ciò che ci è stato segnalato. Pazienza sbaglia pure nel parlare indistintamente e nel volerci imporre il silenzio. Non possiamo permettere che offenda in questa maniera. Nessuno di noi è portatore di interessi privati e non ci facciamo tacitare da nessuno. Pazienza ha parlato di uno sparuto numero autoreferenziale, ma come si permette? Piuttosto, gli ricordo che anni fa lo andammo a trovare e lui promise che ci avrebbe ascoltati e coinvolti. Ebbene, ciò non è mai avvenuto. Lo aveva promesso e non l’ha fatto, non c’è stato alcun coinvolgimento né degli ambientalisti né di agricoltori e allevatori, di cui ho raccolto le rimostranze”, conclude in maniera netta Innocenza Starace.
Peraltro, non si tratta solo dei Verdi, perché il mondo ambientalista appare compatto. “Da sempre il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro ha sollecitato più volte i cittadini di Capitanata a non mettere la testa sotto la sabbia e a denunciare tutti i casi di illegalità diffusa”, spiega Maurizio Marrese, presidente del WWF Foggia.
“Noi ambientalisti, da sempre in prima linea per la difesa del territorio, di questo invito ne abbiamo fatto una bandiera e non abbiamo mai mancato di segnalare alle autorità quello che, nei limiti del nostro ambito di azione, ci sembra sospetto o comunque degno di essere segnalato alle istituzioni e alle forze dell’ordine per gli opportuni approfondimenti e verifiche. Noi denunciamo, addirittura mappiamo ed inviamo la documentazione alle autorità del territorio, alla politica e alle forze dell’ordine ma - dobbiamo anche gridarlo ad alta voce –– solo pochi ascoltano, molti enti pubblici fanno melina, scarica barile o sono conniventi o in alcuni casi con velate provocazioni tramite i social network cercano di intimidire noi ed i quotidiani che pubblicano i nostri comunicati stampa. Abbiamo casi emblematici, ad esempio, a Manfredonia con l’Oasi Lago Salso, dove il presidente del Parco Pasquale Pazienza negava l’evidente distruzione di circa 150 ettari di habitat da noi scoperta ma, purtroppo per lui, riconosciuta da diversi enti pubblici (MITE, Regione Puglia, Comune di Manfredonia, etc.) e ci ha definiti “mistificatori della realtà, millantatori”. Oppure a Cagnano Varano, dove abbiamo denunciato la distruzione dell’habitat dunale con tanto di fotografie, o a Rignano Garganico in cui casi di distruzione di habitat - rilevati anche dai Carabinieri forestali prima di noi - finiscono miserabilmente in prescrizione in barba a tutte le leggi e regolamenti regionali e del Parco Nazionale. Quindi stavolta la facciamo noi una domanda: a che serve denunciare se le autorità istituzionali sono conniventi con tutti questi casi di illegalità diffusa?”, continua Marrese.
“A che serve denunciare se addirittura si cerca di imbavagliare la libera informazione? Per questi motivi, vista la situazione grigia ed ombrosa in cui versa questo ente Parco, l’unico premio che ci sentiamo di lanciare e promuovere è il “Premio Attila del Gargano”, il cui vincitore non sarà assolutamente difficile da individuare”, è la conclusione del presidente del WWF Foggia.
Zone Transition
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“Purtroppo”, fa eco Vincenzo Rizzi di Pro-Natura, “non possiamo che ricordare la nostra segnalazione relativa alla messa a cultura di terreni vincolati nell’Oasi Lago Salso in un’area tra le più tutelate del PNG anche per la presenza di una stazione dei Carabinieri forestali. Pazienza la definì infondata in base alla sua consapevolezza, parlando di “grave danno d’immagine che sarà fatto valere nelle sedi opportune”. Peccato per il presidente che la nostra segnalazione si sia dimostrata fondata, così come attestato dal MITE e dal Comune di Manfredonia, che ha revocato al PNG la concessione dei terreni. Non abbiamo ricevuto rettifiche da parte del PNG. Abbiamo potuto leggere l’audizione del presidente Pazienza in Commissione Antimafia, verbale che sicuramente è spunto di ulteriori riflessioni. Un ente Parco che è privo del consiglio direttivo e ha un presidente le cui posizioni sono divisive e non rispettose dell’impegno civile dei cittadini in difesa dell’immensa ricchezza naturalistica dell’area protetta. E che dire del premio conferito sabato scorso, in assenza di una giuria qualificata? Ci appare privo di significato. Alle autorità chiediamo di non abbandonarci e di starci vicino in questo nostro impegno a difesa dei valori fondanti della democrazia”.