L’assessore Mimmo Di Molfetta (istruzione e formazione, istituti di partecipazione, enti di ricerca politiche sportive ed inclusione sportiva e manutenzione scolastica) nei giorni scorsi ha fatto visita alla redazione de l’Attacco per un consuntivo dei suoi primi 8 mesi di assessorato.
Quanto la gratifica l’etichetta di “uomo giusto al posto giusto” nell’assise comunale, considerate la competenza ed esperienza che le vengono riconosciute nel variegato panorama sportivo?
Mi inorgoglisce molto, ma al tempo stesso mi responsabilizza ancora di più. So di avere puntati addosso i riflettori, e questo mi impone di cercare di sbagliare il meno possibile durante il mio mandato.Carousel Banner 1
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Del suo assessorato a Foggia si erano ormai perse le tracce, da circa 15 anni a Palazzo di Città nel migliore dei casi si procedeva con la delega. Cosa è cambiato nel frattempo?
In effetti è dal 2010 con Umberto Candela che l’assessorato allo Sport non ha più avuto una sua autonomia, e credo che se ne siano pagate anche le conseguenze a tutti i livelli. La nuova amministrazione con a capo la Sindaca Episcopo punta molto sul rilancio delle politiche sportive a livello cittadino, di qui il ripristino dell’assessorato che mi onoro di rappresentare. Il panorama sportivo locale è variegato e ricco di mille sfaccettature, ci sono decine di realtà che chiedono giustamente di essere ascoltate e supportate. Giustamente, aggiungo.
Un primo parziale bilancio è possibile già tracciarlo?
Certo, anche se ovviamente siamo appena all’inizio del mio mandato. Se me li aspettavo così questi miei primi otto mesi? Direi proprio di sì, sapevo che le criticità e le emergenze che avremmo dovuto fronteggiare sarebbero state tante, quello che posso dire è che ce la stiamo mettendo tutta almeno per provare inizialmente a tamponare una situazione complessa intervenendo con un restyling di massima sulle strutture esistenti, prima di concentrarci sull’edilizia sportiva nuova di cui la città ha urgente bisogno accedendo ai fondi dedicati.
La prima azione messa in campo da Di Molfetta dopo il suo insediamento qual è stata?
Ridare visibilità alle Associazioni ed alle Federazioni Sportive e alla lodevole attività che svolgono sul territorio. Della quale troppo spesso non se ne conosce la portata, e che pure è assai meritoria pur restando il più delle volte lontano dalla luce dei riflettori.
Come?
Con il cartellone degli eventi “PrimaVera - Foggia sportiva presentato agli inizi di aprile, e con il quale abbiamo messo a punto un primo esperimento per fare di Foggia una vera città dello sport. Abbiamo messo insieme gioco, sport e manifestazioni di rilevanza nazionale di discipline sportive molto praticate, ma non sempre adeguatamente promosse. Attività che hanno coinvolto tutta la città, e che hanno avuto come protagonisti sia atleti agonisti che appassionati di ogni età, oltre ai ragazzi delle scuole. Dalla scherma al ciclismo, dall’atletica al calcio giovanile fino al running o all’handbike, sono stati in tutto una ventina gli appuntamenti calendarizzati e che si sono affiancati alla normale programmazione di eventi dei vari campionati in corso di svolgimento. Abbiamo così provato ad offrire alla città un programma organico che si è snodato dagli inizi di aprile e fino alla prima settimana di giugno. Sono state almeno seimila le persone complessivamente coinvolte, che tra l’altro hanno convogliato un gran numero di presenze anche dai territori limitrofi, con una ricaduta significativa in termini d’immagine, oltre che economica. Si è trattato della prima vera programmazione organica di eventi sportivi che mette insieme le esigenze degli organizzatori in termini di logistica e di promozione, con la volontà dell’Amministrazione di promuovere tutte le realtà presenti sul territorio ed i valori dello sport. La pratica e la cultura sportiva, infatti, rappresentano uno snodo centrale nella crescita socio-economica della città.
Successivamente verso fine aprile con il contributo di Sport e Salute lei ha promosso i progetti per favorire la valorizzazione dello sport per tutti.
Il senso di quell’incontro in Comune è stato il ruolo sociale dello sport e le modalità per promuoverlo e valorizzarlo per migliorare il benessere della comunità cittadina. Erano presenti i referenti di Sport e Salute, che è la società dello Stato che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia per favorire, sostenere e promuovere lo sport di base valorizzandone il ruolo educativo e l’integrazione sociale per corretti stili di vita. Ai consiglieri comunali intervenuti ho illustrato i diversi progetti di sport per tutti che prevedono interventi mirati su parchi, quartieri e carceri. In particolare sono stati presentati alcuni dei bandi pubblici in via di pubblicazione rivolti ad Enti, associazioni sportive dilettantistiche e del terzo settore per favorire una attività fisica diffusa, con una particolare attenzione ai soggetti svantaggiati. Tra i progetti che hanno catalizzato l’attenzione dell’Amministrazione vanno ricordati quelli relativi allo sport nei parchi, che prevede forme di cofinanziamento al 50% per l’installazione di attrezzature per attività sportiva all’aperto, e “Bici in Comune”, pensato per promuovere la mobilità ciclabile con attività nelle scuole, ma anche con iniziative tese a favorire il cicloturismo. Tutte queste azioni, così come gli altri progetti presentati per favorire iniziative sportive su target specifici, prevedono sempre e comunque il coinvolgimento diretto di realtà cittadine associative e di promozione dello sport. Per questo è necessario che tutti gli operatori del settore siano informati e si attrezzino per poter partecipare ai bandi pubblici che sono attivi o in via di pubblicazione. Un impegno di diffusione e promozione di queste opportunità che deve vedere coinvolti il numero più ampio possibile di soggetti, e per tale ragione è importante che tutto il Consiglio comunale si attivi per dare concretezza a quel diritto allo sport per tutti, sancito ora anche dalla Costituzione.
A maggio scorso, quindi, a salire alla ribalta sono state le eccellenze sportive di Capitanata con la cerimonia di premiazione organizzata nella sala consiliare del Comune.
Obiettivo di Eccellenze dello sport- first round è stato quello di presentare e far conoscere i risultati di spicco, ottenuti nelle diverse discipline praticate in città da atleti e squadre, in questi primi mesi della stagione agonistica ‘24. Gli sport presi in considerazione in questo primo appuntamento sono stati l’atletica, l’automobilismo, il basket, il calcio femminile, la ginnastica, il karate, la lotta, il nuoto, il pugilato, gli scacchi, la scherma, il taekwondo ed il tiro con l’arco. Ma abbiamo inteso anche premiare gli atleti che hanno ottenuto risultati nelle discipline paralimpiche. In tutto sono stati 96 i premiati, ora entro la fine dell’anno organizzeremo il secondo round che riguarderà discipline ed atleti che a maggio scorso erano ancora in piena attività.
Un altro impegno che Di Molfetta ha preso è quello di istituire la Consulta dello Sport. A che punto siamo?
Anche qui ci stiamo adoperando per arrivare in tempi ristretti alla sua costituzione, immagino che entro settembre la Consulta sarà operativa. Attorno ad un tavolo contiamo di mettere i rappresentanti dello sport di Capitanata che saranno chiamati a dare il loro contributo per progettare e dare una nuova visione dello sport locale e nel quale il marketing dovrà giocare un ruolo preponderante, perché la ricerca di risorse è fondamentale per dare visibilità alla pratica sportiva in generale.
Nel variegato panorama sportivo locale in questo frangente c’è probabilmente un modello da imitare: è quello dell’US Foggia Atletica Leggera, che oltretutto Di Molfetta conosce bene...
Certo, e dietro i lusinghieri risultati conseguiti negli ultimi anni c’è un lavoro di squadra straordinario. Ora i nostri talenti restano a Foggia e non emigrano più, perché abbiamo creato una base che ci consente di far leva su una scuola di tecnici tutti locali che hanno competenze specifiche in ogni settore specifico della disciplina. E’ accaduto infatti che le società daune hanno fatto sistema, mettendo a disposizione le proprie competenze, ed i risultati ora sono sotto gli occhi di tutti.
Dall’atletica al calcio: un flash sul Foggia, il personale punto di vista di Di Molfetta qual è?
La locale squadra di calcio è un fenomeno sociale, e in quanto tale ce ne siamo fatti carico prendendo a cuore la sua vicenda. Il nostro obiettivo era innanzitutto mantenere la categoria, ancor prima di avvicinare nuovi possibili investitori, e quindi possiamo ritenerci tutto sommato soddisfatti. In più siamo anche riusciti a far dialogare i diversi soggetti, creando al contempo i presupposti perché si possa giungere prima o poi ad una svolta sul piano societario. Nel frattempo è importante che si siano smussati gli angoli, non so quando ma credo che i tempi stiano maturando per un passaggio di consegne al vertice. All’orizzonte oltretutto ci sono imprenditori molto solidi.
Alle prossime Olimpiadi di Parigi ci saranno due atleti a rappresentare Foggia. C’è da essere soddisfatti?
Direi di sì, perché comunque non è semplice portare ad una manifestazione di questo calibro più di un rappresentante della nostra provincia. Ed esserci riusciti è già un grande merito: toccherà nella scherma a Gigi Samele, alla sua terza Olimpiade, e a Martina Criscio, alla seconda partecipazione, difendere i colori della nostra città. Peccato non ci sia anche Maristella Smiraglia nel taekwondo, ormai però i giochi sono fatti. Piuttosto auguriamoci he anche in futuro Foggia esprima talenti di questo livello. La base è buona, bisognerà vedere in prospettiva cosa accadrà.
Lo sport nella scuola è un altro cavallo di battaglia di Di Molfetta, no?
Vero, è lì che si dà l’imprinting del benessere e dei corretti stili di vita: la provincia di Foggia registra il più alto numero di giovani in sovrappeso a livello regionale, perché probabilmente non viene fatta attività di base adeguata. Ci sono pochi investimenti per lo sport scolastico, da 6 ore di attività extrascolastica a settimana, si è passati a 35 ore all’anno complessive. Sullo sport bisogna investire, altrimenti si resta indietro.
Un cruccio che ad oggi Di Molfetta si porta dietro?
Non avere ancora a disposizione una pagina istituzionale in cui far veicolare tutta l’attività sportiva di Capitanata con tanto di data e luoghi, ci stiamo lavorando su e spero che entro la fine dell’anno riusciremo a realizzarla. Il problema al momento è che i siti ufficiali dei Comuni sono in fase di rielaborazione, dovranno essere tutti uniformati e dunque le iniziative autonome non possono trovare spazio.
Zone Transition
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Cosa bolle in pentola in prospettiva?
Stiamo facendo richiesta per il progetto Sport nei parchi, sto lavorando molto anche sulla scuola. C’è poi lo studio di fattibilità per la costruzione dei nuovi impianti sportivi di cui la città deve dotarsi. Un occhio particolare è rivolto poi alla riorganizzazione degli affidamenti delle strutture cittadine, puntiamo ad un rapporto più costruttivo fra pubblico e privato anche perché ci sono degli imprenditori interessati ad investire nello sport. In cantiere inoltre c’è il gala dello sport di fine anno ed un altro evento in cui mi piacerebbe coinvolgere gli atleti di ieri, di oggi e di domani. A settembre, infine, spazio alla notte bianca dello sport per fare proselitismo e promozione, perché è in quel periodo dell’anno che le nuove leve si avvicinano alle varie discipline.