Fondi agricoltura, Bruxelles 'grazia' la Puglia e mette in salvo gli 86 milioni del Piano di sviluppo rurale

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L'impegno ce l'hanno messo un po' tutti gli europarlamentari pugliesi che si sono dati da fare per provare a salvare gli 86 milioni del piano di sviluppo rurale destinati alla Puglia dall'Unione Europea e non spesi.
L'impegno ce l'hanno messo un po' tutti gli europarlamentari pugliesi che si sono dati da fare per provare a salvare gli 86 milioni del piano di sviluppo rurale destinati alla Puglia dall'Unione Europea e non spesi. L'idea di perdere risorse destinate al comparto agricolo colpito dalla pandemia avrebbe dato il classico colpo di grazia a miglia di imprese. Il disimpegno dei fondi era dietro l'angolo. Ma ad averci graziato è stata Ursula von der Lyen, presidente della Commissione europea che nei giorni scorsi ha considerato l'impatto della pandemia sul Programma di sviluppo rurale.

La Puglia è l'unica regione italiana a non aver utilizzato le risorse disponibili, attese dagli agricoltori per far fronte alla difficile situazione economica. La minaccia sembra ora sventata. Sul tavolo dell'assessore regionale alle risorse agricole Donato Pentassuglia è giunta la comunicazione ufficiale. I fondi saranno garantiti. Certo la Commissione Europea non si è limitata a dire solo questo risolvendo i problemi organizzativi della Regione, insoddisfatta di come la Puglia gestisce le risorse agricole. Gli uffici regionali devono imparare a prevedere una giusta destinazione dei contributi ma dispone di una macchina organizzativa che viaggia come una vecchia 500, per niente idonea a gestire i bandi. Sebbene vi siano stati problemi connessi ai ricorsi al Tar e la Xylella, è necessario cambiare passo. L'invito proviene direttamente da Bruxelles ma appare come l'ultima chiamata.

La prossima volta non vi sarà nessuna clemenza. "L'Unione Europea concede per la seconda volta la deroga alla Regione Puglia per non perdere i 95milioni di euro non spesi al 31 dicembre 2021, condizionandola a slot temporali categorici di spesa per monitorare l'evoluzione nell'erogazione delle risorse comunitarie per lo sviluppo rurale in Puglia". Lo afferma Coldiretti Puglia, ringraziando la Commissione europea e "anche il pressing dei deputati pugliesi all'Europarlamento che hanno sostenuto con forza la richiesta avanzata dalla Regione per non perdere le risorse Ue del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020".

"Nella lettera di risposta agli eurodeputati Fitto e De Castro - ricorda Coldiretti Puglia - il commissario europeo per l'agricoltura Janusz Wojciechowski aveva già anticipato la posizione della Commissione europea che ravvisava sulla spesa del Psr Puglia 2014-2020, al netto dell'emergenza pandemica causata dal Covid 19 'una questione più strutturale relativa alla realizzazione della programmazione che richiede sforzi da parte delle autorità per evitare che questa situazione si ripeta nei prossimi anni'".

"Ad oggi - evidenzia Coldiretti - risultano erogati 674 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva di 1,6 miliardi, con la burocrazia e gli errori di programmazione che hanno rubato tempo e risorse al lavoro e agli investimenti delle aziende agricole e ha impedito con le inefficienze l'avvio di nuove attività e l'ingresso dell'80% dei giovani nell'attività di impresa, a causa del significativo contenzioso in tribunale amministrativo che aveva spinto l'Amministrazione regionale pugliese ad un approccio prudente che, però, ha avuto inevitabili ripercussioni sull'avanzamento della spesa".

"La Puglia ha speso solo il 41,4% delle risorse del Psr Puglia - conclude Coldiretti - con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale che si attesta su oltre il 58% e del 62% della spesa a livello comunitario". Anche questa volta, come sempre, offriremo il massimo della collaborazione per individuare le soluzioni più appropriate aggiunge il presidente Muraglia - per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo sia recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce delle sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica.

La Puglia ha speso solo il 41,4% delle risorse del PSR Puglia con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale che si attesta su oltre il 58% e del 62% della spesa a livello comunitario. E' mancata una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi, come stigmatizzato dalla stessa Commissione Europea, e risolvere le criticità di attuazione con la beffa subita dagli imprenditori agricoli che non hanno potuto investire ed il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato a finanziare solo il 20% delle domande presentate dai giovani under 40.

Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che sostiene la Coldiretti regionale perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani.

Per Coldiretti Puglia è essenziale procedere con tutte le verifiche utili per evitare ulteriori ricorsi e spendere le risorse in modo fluido e senza ulteriori intoppi, scongiurando di far perdere ulteriori risorse vitali all'agricoltura pugliese e soprattutto competitività alle imprese agricole della Puglia.

Onofrio D'Alesio

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