"Dichiaro tutta la solidarietà all'assessore al bilancio per essere costretto a subire frequenti dettature di note stampa, da parte del sindaco Landella. Nella prassi istituzionale ad ogni azione di mandato ispettivo da parte di un consigliere comunale, si dovrebbe rispondere soprattutto con i fatti amministrativi contestati e non con argomentazioni, che peraltro tendono a deviare gli argomenti per non dare risposte. Dispiace continuare con una polemica che non interessa più a nessuno: per questo sarebbe opportuno che il trio Landella - Di Cesare - Bove, si decidesse a rispondere in Aula, con carte alla mano: per un verso, per l'attribuzione delle gravi responsabilità di chi ha fatto scadere e prescrivere circa 4 milioni di euro in tributi locali e dall'altro, per individuare chi eventualmente si è reso protagonista di furto di documenti informatici e per conoscere chi della struttura burocratica comunale avrebbe illegalmente utilizzato dati ed informazioni senza protocollo d'entrata".
Se a Bove va la solidarietà di Longo "perchè vittima di forzate dettature, a Landella va tutta la mia ammirazione per le contorsioni politico-amministrative che compie appena qualcuno gli tocca il suo dirigente preferito - aggiunge il consigliere -. Su una cosa però Landella ha ragione: il dubbio sulla mia appartenenza all'attuale maggioranza. Poichè il dubbio esiste. Lo stesso dubbio che la gente ha, tuttavia, sulla sua appartenenza ad un partito preciso o addirittura al centrodestra, visti i giri di valzer che il sindaco sta compiendo per ottenere una candidatura regionale svariando tra Fitto ed Emiliano. Le moine tutte messe in atto dal Landella, circa l'eterno richiamo alle segreterie politiche dei partiti, in verità , potrebbero costituire materiale per mettere su una rappresentazione teatrale dal probabile titolo "˜Il lamento di Landella': i partiti non si devono tirare in ballo solo quando servono per realizzare fini personali, quanto piuttosto per costruire una solida maggioranza in grado di realizzare buone pratiche amministrative e non per costruire candidature e operare da improbabile despota".