Olio, addio a una bottiglia su due: in Capitanata qualità  ottima, ma produzione dimezzata

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Addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su due in Puglia con il dimezzamento del 48% della nuova produzione regionale di eccellente qualità  che dovrebbe attestarsi attorno alle 101mila tonnellate rispetto alle 194mila tonnellate dell'annata precedente a causa del clima pazzo, dal maltempo alla siccità , senza dimenticare gli effetti della Xylella che ha di fatto devastato gran parte degli uliveti del Salento. E' quanto emerge dall'analisi di Coldiretti Puglia sulla base dell'aggiornamento previsionale elaborato da Ismea e Unaprol per la campagna 2020/21. Qualità  straordinaria - aggiunge Coldiretti Puglia - ma con un calo della produzione del 50% in provincia di Foggia, dove le olive risultano decisamente più grandi rispetto alla media e sono giunte a maturazione in leggero anticipo rispetto al consueto. Una situazione produttiva preoccupante a fronte dell'aumento del 9,5% degli acquisti delle famiglie che con l'emergenza Covid sono tornate a fare scorte in cucina con i prodotti base della dieta mediterranea, secondo i dati relativi al primo semestre dell'anno. In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d'oliva tutti i giorni - sottolinea Coldiretti - con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità  che ha favorito la nascita di corsi e iniziative nelle sale di degustazione di frantoi, agriturismi e aziende agricole. "La sensibile flessione quantitativa della produzione è accompagnata da ottima qualità  e ciò deve portare - ha insistito il presidente Muraglia - ad un recupero dei prezzi che l'anno scorso sono stati spesso deludenti. Non accetteremo alcun tentativo di deprimere i prezzi e il mercato dell'olio extravergine. A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia che è l'olio extravergine. Il settore ha bisogno di liquidità  e sostegno senza burocrazia", afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. L'Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità  della propria alimentazione. "Il settore oleario è forse quello che ha resistito meglio all'emergenza sanitaria, con un calo solo del 2% delle esportazioni di olio extravergine pugliese all'estero nei primi 6 mesi del 2020, quando la domanda estera di olio imbottigliato è arrivata soprattutto dagli Usa (+28) e dalla Francia (+42%)", insiste il presidente Muraglia. L'andamento dei prossimi mesi dipenderà  come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisia che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall'Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia. L'andamento della raccolta è importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta in Puglia una Produzione Lorda Vendibile di 750 milioni di euro, con la coltura che occupa oltre 369 mila ettari che rappresentano - aggiunge Coldiretti Puglia - il 40 % di quella del Mezzogiorno, quasi il 32% della superficie olivetata nazionale e l'8% di quella comunitaria e si fregia di 5 oli DOP e l'IGP Olio di Puglia. Con l'82% degli italiani che con l'emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l'economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l'olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.
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