Sospensione RdC. Welfare d'assalto. “Tutto è scaricato su di noi, senza direttive non possiamo fare nulla”

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Il panico scatenatosi tra i percettori del Reddito di cittadinanza non ha risparmiato nessuna città. Ovunque, infatti, le sedi dei patronati e gli uffici dei Servizi Sociali comunali sono stati presi letteralmente d’assalto da centinaia di persone ansiose di sapere se potranno ancora usufruire della misura, visto che esiste la possibilità di essere presi in carico dai Servizi Sociali a patto che esistano particolari condizioni che l’Attacco ha elencato nell’edizione di martedì primo agosto. L’Ufficio Welfare di Cerignola non ha fatto eccezione alla situazione di caos generatosi in seguito al messaggio dell’INPS che ha annunciato la sospensione del Rdc alle circa 160mila famiglie italiane beneficiarie del provvedimento. Soprattutto le giornate di giovedì 27 e venerdì 28 luglio sono state particolarmente critiche per le operatrici del front office, in quanto decine e decine persone si sono recate allo sportello del piano terra di Palazzo di Città per ottenere delucidazioni in merito al destino della misura di cui giovano.

La tensione è però spesso sfociata in episodi di aggressione verbale verso il personale, composto interamente da donne, a causa delle risposte ritenute insoddisfacenti fornite dal personale stesso. Martedì mattina la situazione è decisamente più tranquilla, anche se la calma sembra solo momentanea visto che c’è la generale convinzione che il vero caos si scatenerà dopo Ferragosto.

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La stessa Vicesindaca ed Assessora al Welfare Maria Dibisceglia, con un post pubblicato sul proprio profilo Instagram, ha evidenziato lo stato di confusione causato dal messaggio dell’INPS: “I nostri uffici dei Servizi Sociali sono stati presi d’assalto tra richieste d’informazioni, pesanti proteste e insulti. E noi Comuni non sappiamo cosa rispondere perché non ci hanno fornito istruzioni”, si legge tra l’altro nel testo di Dibisceglia.

“Le aggressioni e gli insulti al personale dei nostri uffici è stato causato dal messaggio che è passato per colpa di quell’sms; e cioè “se non ti prende in carico il Servizio Sociale, il Rdc non l’avrai più” – spiega a l’Attacco l’Assessora – Il risultato è che la gente è arrivata qui esigendo la presa in carico ed è successo ciò che è successo. In realtà, molti di loro sono già a carico del Welfare comunale, ma occorre valutare caso per caso se ci siano effettivamente i requisiti richiesti per mantenere il percepimento della misura”.

Tenendo conto che i nuclei cerignolani percettori del Rdc sono 1631, di cui 1049 gestiti dal Comune e 582 dal locale Centro per l’Impiego, tale valutazione sarà tutt’altro che celere. Francesca Rinaldo, responsabile dell’orientamento al lavoro dell’Ufficio Welfare, sottolinea a l’Attacco l’estrema confusione in cui lei e le sue colleghe sono costrette a lavorare: “Il fatto che tutto questo stia avvenendo in piena estate complica tutto".

"La gente legge il messaggio e si presenta qui. Noi facciamo il possibile per cercare di tranquillizzarla, ma in realtà non abbiamo alcuna linea guida da poter seguire e non possiamo prendere in carico nessuno almeno fino a settembre, quando tutte le attività riprenderanno a pieno regime. Inoltre, il prendere in carico solo persone dai 60 anni in su o disabili implicherebbe che gli under 60 e i non disabili dovrebbero essere gestiti dai servizi di orientamento al lavoro del Centro per l’Impiego, ma ci sono abbastanza aziende del territorio in grado di assorbirli tutti?”.

Per quanto riguarda ciò che sta accadendo negli uffici del Welfare  in questi giorni, anche le undici operatrici dello sportello si sono ritrovate in una situazione complicata: “Nessuna di noi sapeva nulla di quell’sms, lo abbiamo scoperto quando le prime persone si sono presentate qui – rivela Rinaldo – Abbiamo chiamato l’INPS che però ha scaricato tutto su di noi e ci siamo ritrovate a gestire una bomba mediatica, perché dal punto di vista comunicativo è passato il messag gio che i responsabili della sospensione fossimo noi”.

Nel frattempo, tutto continua a tacere da parte degli enti governativi: “Fino a quando non ci saranno direttive precise, non possiamo agire. Al momento, non abbiamo nemmeno la possibilità di poter eseguire una prima stima di quanti manterranno il Rdc tra coloro che lo ricevono”.

Teresa Garofalo, assistente sociale operativa presso lo sportello, evidenzia a l’Attacco come “l’INPS ci ha messo in una situazione terribile. La maggior parte delle persone che vengono qui sono in realtà attivabili dal punto di vista lavorativo e dunque non ci è possibile prenderle in carico. Spetta a l’INPS, inoltre, stabilire quali siano le persone che spetta gestire ai Servizi Sociali sotto questo aspetto".

Zone Transition

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"Quando abbiamo contattato l’INPS per capire il perché avesse inviato il messaggio senza alcun preavviso nei nostri confronti, ci è stato risposto di prendercela con Giorgia Meloni. Ma vi sembra una risposta sensata, questa?”.

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