Qualche anno fa pensando al 2023 ci immaginavamo un mondo più evoluto e tecnologico, anche se, vivendo in Italia, non del tutto libero dalle fitte maglie della burocrazia, però rinfrancato dal supporto dei nuovi mezzi digitali.
Invece no, gennaio 2023, al Comune di Lucera per rinnovare una carta d'identità sembra essere piombati in una dimensione opposta a quanto immaginato. Disservizi, lamentele e proteste la fanno da padrona. Nell'Ufficio Anagrafe e Stato Civile situato a piano terra di Palazzo Mozzagrugno, tra auto che entrano per accedere al parcheggio interno e le correnti fredde da un lato e l'altro dell'atrio, capita ormai da tempo (da quando l’Ufficio fu spostato da Palazzo De Troia per problemi di inagibilità) che i cittadini tra cui anziani, bambini, disabili o donne in dolce attesa, devono attendere la fila con la speranza di riuscire ad effettuare la pratica in giornata.
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Durante l’attesa i cittadini contrariati raccontano la loro esperienza. Una signora dice che è la quarta volta che si reca all'Ufficio, perché più di sei persone, di mattina, non possono essere "servite", proprio per questo un'altra signora riferisce che per fare in tempo a prendere il numero si è piazzata davanti al Comune dalle 6! Il martedì e il giovedì, giorni in cui l'Ufficio è aperto di pomeriggio, si riducono a quattro le persone che possono rinnovare la carta. Quel che accade poi è che solo una volta entrato, l'utente comprende le dinamiche del procedimento.
E allora succede che quando comincia la procedura c'è un modulo da pagare, ma l'utente è costretto ad uscire fuori dall'ufficio in cerca di un tabacchino per il pagamento, pertanto la fila si blocca e il resto delle persone deve sperare che chi va a pagare non trovi intoppi durante il tragitto o al tabacchino stesso (dove capita che la linea internet si possa interrompere), ma a quanto pare questo fatto non è tipico solo del Comune di Lucera.
Spesso capita che se la carta d'identità è scaduta e non si ha la patente, o in altri casi specifici, servono i testimoni per procedere e quindi l'utente deve mettersi alla ricerca di questi. Intanto la gente aspetta e borbotta al freddo. All'interno dell'Ufficio ci sono quattro dipendenti, ma solo uno è addetto al rinnovo del documento di identità. All'apertura delle porte alle 9 del mattino, la dipendente si becca le proteste della gente che è adirata e a loro risponde: "Non dovete prendervela con noi, anche noi non ce la facciamo più, abbiamo tanto lavoro da fare e non sopportiamo più le lamentele dei cittadini che si riversano solo su di noi. Dovete prendervela con il Sindaco o con gli Amministratori".
A metà mattinata la situazione si stabilizza, molti vanno via consapevoli di non riuscire a portare a termine il rinnovo perché non rientranti tra i primi sei fortunati, a cui un dipendente comunale distribuisce all’apertura i numeri scritti con il pennarello su un pezzo di cartone. Tanti di loro vanno via imprecando, hanno preso il giorno libero al lavoro o hanno fatto saltare il giorno di scuola al bambino che ha bisogno del documento, senza ottenere nulla. Al suggerimento di un utente di gestire il servizio per appuntamento, l'addetta dice che i cittadini non rispettano gli orari e che, quando ci hanno provato, in ogni caso si è creato il caos.
Un altro cittadino va a protestare tra i corridoi del Comune alla ricerca del Sindaco o di un Amministratore, incontra però un Consigliere Comunale che pur condividendo le rimostranze spiega che in merito al funzionamento degli Uffici la responsabilità è del Dirigente. Ma chi è veramente esposto agli attacchi è chi lavora dietro gli sportelli, tra loro c'è chi ha la gentilezza di fare accomodare al caldo l'anziano o la persona in dolce attesa o disabile, ma su tutte le altre responsabilità non ha voce in capitolo perché come dice un'altra dipendente: "Tutte le disposizioni arrivano dall'alto, noi facciamo quello che possiamo per limitare i disagi ai cittadini".
A dare spiegazioni sulla situazione è però la Dirigente Domenica Franchino che spiega a l’Attacco: “Questo Ufficio è un’eccellenza, mentre in altri Comuni bisogna attendere mesi, qui i cittadini riescono a fare il documento in giornata. Il problema principale è la collocazione dell’ufficio che qui non può più stare, abbiamo chiesto il trasferimento nei locali di Palazzo De Troia, che da tempo sono interessati dai lavori, in modo tale da sistemarci meglio e permettere alle persone di poter attendere seduti in una normale sala di attesa. Riguardo alle file non possiamo fare nulla, come sappiamo anche in Posta o in Banca si aspetta anche ore prima di arrivare agli sportelli quindi non vedo dove sia la differenza.
Zone Transition
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Per queste cose occorre pazienza, purtroppo il numero dei dipendenti è limitato e già quello che fanno i lavoratori è tanto, non riescono nemmeno ad allontanarsi per andare in bagno, molti fanno straordinari e se si assentano per malattia le cose peggiorano. Per questo ho preteso che dal primo febbraio questo Ufficio abbia un’altra unità che dia supporto a quelle già presenti. Se cambiamo postazione e aumentiamo il personale la situazione migliorerà per tutti, a partire dagli impiegati che sentiranno meno pressioni perché lavorare in queste condizioni è diventato impossibile come non è più possibile continuare a far attendere i cittadini fuori dalla porta in piedi al freddo”.