Tra le novità del Foggia edizione ‘22/23, una delle più interessanti è rappresentata dal modulotattico proposto da Roberto Boscaglia: il 4-2-3-1 (per intendersi: lo stesso che sta adottando il Milan di Pioli ). Non s’era mai visto in precedenza dalle nostre parti, almeno da quando – verso la fine deglianni ’80 (con il progressivo affermarsi anche in Italia del “gioco a zona” sulla “marcatura a uomo”)– gli addetti ai lavori hanno iniziato ad utilizzare i numeri per descrivere lo schieramento in campo delle squadre.
In verità, qualcosa di simile all’attuale 4-2-3-1 lo propose oltre 50 anni fa (stagione ‘71/72) Ettore Puricelli schierando 4 giocatori offensivi: Mola (o, in alternativa, Morrone) come centravanti ed alle spalle il trio Saltutti-Rognoni-Pavone (due ali ed un rifinitore), mentre un po' più dietro agivano i centrocampisti Garzelli e Re Cecconi. Quella squadra concluse solo all’ottavo posto nel campionato di serie B, ma fu applaudita. Curiosità: miglior marcatore risultò Saltutti con 11reti. Il 4-2-3-1 è un’evoluzione del 4-3-3, assai conosciuto qui da noi essendo il modulo preferito da Zdenek Zeman (l’allenatore che più di ogni altro ha allenato il Foggia, raggiungendo – negli anni ’90 – risultati straordinari). La linea difensiva è simile, ma c’è differenza dalla mediana in su. I due centrocampisti devono essere assai abili nelle due fasi, schermando la retroguardia (quandoattaccano gli avversari) e costruendo il gioco (quand o si è in possesso di palla). I due esterni (alle spalle della punta) devono saper attaccare la profondità, ma anche dare una grossa mano in fasedi ripiegamento. Il trequartista centrale è il giocatore più tecnico (spesso, si tratta di un vero e proprio assist-man), mentre all’attaccante viene richiesto (oltre che di finalizzare) di dialogare molto con i compagni in modo da favorirne gli inserimenti. Fu la Francia di Jacquet a proporre per prima il 4-2-3-1 (il ruolo di unica punta venne affidato ad Henry). Accadde al Mondiale del ’98 (vinto – come si ricorderà – dai transalpini che superarono infinale il Brasile di Ronaldo). Lo adottò, poi, Del Bosque per far convivere Zidane, Figo, Raul e Morientes nel Real dei Galacticos, ad inizio del nuovo millennio.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Fu il modulo con cui Mourinho portò l’Inter a conquistare il Triplete nel 2010 e più di recente Allegri a sfiorare la vittoria in Champions con la Juventus (2017). L’uno convinse Eto’o e l’altro Mandzukic – entrambi giocavano esterni nel trio alle spalle della prima punta (Milito nell’Inter e Higuain nella Juventus) – a“sacrifici” tattici non da poco (leggi: notevoli sforzi in fase di copertura), inattesi da goleador diquel valore. Nel Foggia di Boscaglia Ogunseye e Vuthaj si contendono la titolarità nel ruolo di unica punta: l’uno ha più esperienza nei campionati professionistici (dove ha superato le 200 presenze), l’altroha una più alta medi gol/partita sia pure tra i dilettanti (87 reti in 173 gare in serie D).
Col Latina hainiziato l’ex Modena, per poi cedere il posto al bomber italo-albanese (andato subito in gol, sia pure inutilmente).
Vedremo chi sarà il titolare stasera, a Picerno.
Nell’ipotetica formazione-tipo, il terzetto alle spalle dell’attaccante è composto da Peralta,Schenetti e D’Ursi (non a caso schierati titolari nella gara d’esordio): nomi altisonanti per la categoria. Ma all’occorrenza saranno disponibili – oltre al giovane Peschetola (già sceso in campo nella ripresa, l’altra domenica) – Tonin e Iacoponi. Va detto che l’ex Primavera del Milan può fare anche la prima punta (ruolo che, forse, più gli si addice).
Col Latina la coppia titolare di centrocampo è stata quella formata da Odjer e Di Noia. Il primo è parso più incontrista del secondo (tra i giocatori di maggior esperienza del reparto: più di 100 gare in serie B). Non va, però, dimenticato Petermann (apprezzato play - nella passata stagione - nel 4-3-3 zemaniano; molti hanno trovato sorprendente vederlo inizialmente in panchina all’esordio).
Zone Transition
Zone Transition
In alternativa vi sono, poi, i giovani Frigerio e Chierico (quest’ultimo, figlio d’arte). Non v’è dubbio: “solisti” – dal centrocampo in su – ve ne sono a disposizione del... direttore (ovvero Boscaglia, maestro del 4-2-3-1). Bisogna ora attendere che diventino un’... orchestra. Speriamo accada presto.