Quarantacinque giorni di nulla. Un mese e mezzo abbondante non è stato ancora sufficienti per mettere il punto esclamativo sull’ultima stagione e proiettarsi sulla nuova. Siamo alle solite in casa Foggia. È dal 27 aprile, giorno dell’ultima di campionato a Teramo col Monterosi, che si brancola nel buio alla ricerca di improbabili certezze. Già, perché poi al di là di qualche estemporaneo comunicato-stampa e di una sporadica sortita televisiva, la voce del padrone ancora non si è levata forte e chiara a spazzare definitivamente il campo da tanti, troppi equivoci. E allora spazio alle indiscrezioni che puntuali si rincorrono, senza peraltro poi trovare conferma.
Dopo la ventilata cessione del club che non si è concretizzata, la minaccia di fare calare il sipario sul calcio locale e la successiva avvenuta iscrizione al prossimo campionato, si attende ora che Nicola Canonico rompa gli indugi e venga allo scoperto. Lo farà in queste ore, sa che non può più attendere, ormai il tempo è scaduto, gli inviti all'imprenditoria locale di dare un segnale di vicinanza al Foggia dovrebbero essere caduti (nella stragrande maggioranza dei casi) nel nulla, il patron a questo punto non ha alternative: deve dare segnali di attivismo dopo aver lasciato trapelare la volontà di rilanciare.
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Urge riempire le prime caselle vacanti, e appena avrà provveduto vorrà dire che finalmente la programmazione è partita.
Il tira e molla con la cordata locale ha impedito finora di sciogliere le prime riserve e di togliere i primi veli attorno al Foggia che verrà, ci sarebbe un accordo sulla parola con il ds Pasquale Foggia che è in stand-by da una settimana e che ha messo fretta al patron perché non intende bruciare altre possibili opzioni (Brescia su tutte), non a caso entro i primi giorni della settimana scade l'ultimatum che il dirigente ex Benevento ha dato all’imprenditore barese: non dovesse mettere nero su bianco nelle prossime ore, Foggia si riterrebbe libero di accasarsi altrove. E a quel punto i tempi per delineare una prima strategia inevitabilmente si allungherebbero.
Quello del direttore sportivo è un punto nodale attorno al quale ruota la prossima stagione del Foggia, proprio perché si punterebbe ad allestire una formazione competitiva che sia in grado di essere protagonista, Canonico vorrebbe affidarsi ad un direttore sportivo che possa assecondare le esigenze del club senza ricorrere a spese folli e con un occhio rivolto anche alla valorizzazione dei giovani.
Il profilo di Pasquale Foggia, sotto questo punto di vista, sembra rispondere perfettamente alle prerogative del sodalizio rossonero. Che ha fretta anche di individuare il nome di chi avvicenderà Mirko Cudini in panchina, per cominciare a tracciare anche le linee-guida del prossimo mercato.
Il club ha attualmente in organico una dozzina di calciatori, il che vuol dire che ne dovranno essere ingaggiati almeno altrettanti per completare la rosa. Ovviamente non tutti dovranno essere di prima fascia per la serie C, ma è chiaro che sarà una campagna di rafforzamento ugualmente invasiva la prossima, non molto distante dalle tre precedenti della gestione Canonico.
Così come accaduto nella scorsa estate, caratterizzata dai ricorsi che finirono per rallentare la programmazione, si sta perdendo però altro tempo prezioso. Ed il vantaggio iniziale che avrebbe potuto consentire di poter progettare nei tempi giusti, è stato praticamente azzerato.
C’è dunque bisogno di una sterzata che faccia da contraltare all’immobilismo dell’ultimo mese e mezzo: una base di partenza sulla quale cominciare a costruire la squadra della prossima stagione c’è: fra i 12 ancora sotto contratto c’è pure l’attaccante Beretta (scadenza giugno 2025) di rientro dal prestito al Lecco dove non si è quasi mai visto in campo, e quindi destinato a cambiare aria.
Dovrebbero dunque in teoria essere 11 gli eletti: il portiere Perina (2005), i difensori Carillo (2025), Salines (2025), Marzupio (2025), Riccardi (2025), Ercolani (2025) e Papazov (2025), i centrocampisti Tascone (2026) e Vezzoni (2025), e gli attaccanti Millico (2026) e Santaniello (2025).
Tutti sembrano destinati a far parte del nuovo progetto, a differenza di Di Noia, Schenetti, Rizzo, Tonin e Nobile, che sono in scadenza e che sono destinati a cambiare aria.
Da verificare invece la posizione di Odjer, l’unico forse fra coloro che il 30 giugno vanno in scadenza che potrebbe continuare ad avere un futuro in rossonero.
Le scelte definitive, tuttavia, andranno fatte con chi sarà chiamato a guidare il Foggia: nei giorni scorsi si era fatta calda la pista che portava a Cristian Bucchi, il cui arrivo però evidentemente è strettamente collegato al destino di Pasquale Foggia: se alla fine sarà l’ex fantasista della Lazio a ricoprire il ruolo di ds, la scelta potrebbe anche ricadere sul tecnico col quale ha condiviso il primo anno di esperienza a Benevento.
Zone Transition
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Viceversa sarà toto-allenatore: chiunque dovesse essere il prescelto sarà chiamato a dare indicazioni precise sulle caratteristiche dei singoli che dovranno andare a completare l’intelaiatura di prima squadra, sapendo che i reparti di centrocampo ed attacco dovranno essere rimpolpati, se non proprio ricostruiti dalle fondamenta.