L’affaire Foggia si complica. Sembrerebbe. E stavolta le responsabilità non sarebbero di certo ascrivibili a chi sta tentando di dare la scalata al club, come magari si sta provando a far credere.
Nicola Canonico ci riprova e gioca al rialzo, tenendo una città in ostaggio: da un lato lascia la porta aperta agli imprenditori locali (anche se chissà cosa darebbe per negare loro il Foggia) e dall’altro flirta con Di Matteo e Catena, il duo che da queste parti ha già fatto capolino quando nello scorso dicembre tentò una sortita senza esito.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Ieri entrambi via call avrebbero formalizzato la loro personale proposta di acquisto, riaprendo forse la partita sulla cessione del Foggia. E materializzando così dal nulla la possibile alternativa a Salandra&co. E’ questa la sintesi di una giornata convulsa che è andata avanti fra illazioni, rumors incontrollati e mezze verità, che hanno prodotto come unico effetto quello di disorientare ulteriormente un ambiente che non sa più quale possa a questo punto essere l’epilogo di una vicenda che ogni giorno si arricchisce di un nuovo capitolo.
“Salta tutto e non se ne fa più niente”, la voce insistente che nelle ultime ore ha fatto il giro della città. Sarà vero? Possibile, anche se il condizionale mai come in un frangente come questo è d’obbligo. Meglio quindi non avventurarsi in previsioni di qualunque natura. Anche perché di mezzo c’è Canonico, che una ne fa e cento ne pensa. Passando velocemente da una versione dei fatti a un’altra con una disinvoltura disarmante. E così le verità e le anticipazioni dell’imprenditore barese un giorno, e l’altro pure, sono sempre cangevoli.
Ieri avrebbe dovuto essere una giornata campale per capire a che punto possono considerarsi le interlocuzioni intercorse a Palazzo di Città con i soggetti che in questi giorni hanno bussato alla porta del Foggia, era stato lo stesso assessore Di Molfetta a fissare per mercoledì una sorta di scadenza dei termini per trattare, ma evidentemente i tempi si sono allungati e la sindaca avrà preferito prendersi qualche altra ora di tempo per riflettere anche alla luce delle novità di giornata e dell’incontro fissato in serata con un nuovo possibile investitore (Di Matteo-Catena, per l’appunto).
Quello che è certo è che sempre ieri la risposta di Canonico all’offerta avanzata dal gruppo locale è arrivata, e sostanzialmente lascia aperta la partita a ogni possibile soluzione, pur fissando degli ulteriori paletti che adesso sarebbero al vaglio degli imprenditori che fanno capo a Salandra e De Finis. Un imprevedibile (ma fino a un certo punto) colpo di coda che, laddove trovasse conferma, allungherebbe ulteriormente i tempi di una trattativa che già è partita con una tempistica discutibile e che ora potrebbe subire un ulteriore rallentamento.
Ovviamente per tutta la giornata di ieri le parti interessate si sono guardate bene dal confermare o dallo smentire quanto stava accadendo, anche se dai corridoi di via Garibaldi è trapelata una certa insoddisfazione della prima cittadina, che in serata ha concluso il suo giro perlustrativo. E che oggi dovrebbe ufficializzare l’esito delle consultazioni. Al netto dell’appuntamento che si è concretizzato all’ultimo istante, dopo che Di Matteo (che già nell’estate del ‘19 presentò la manifestazione di interesse per rilevare il titolo sportivo, dopo l'amaro epilogo dell'era Sannella) negli ultimi giorni aveva lasciato intendere di voler desistere.
Nel balletto delle parti che ruotano attorno al Foggia, ieri in prima serata si è aggiunta la controreplica della cordata foggiana alle eccezioni poste da Canonico e nella quale si confermerebbe la ferma volontà di acquisire il 100 per cento delle quote societarie e di ritenere altresì indispensabile un incontro immediato fra le parti per interloquire nel dettaglio sulla manifestazione di interesse avanzata. Mentre Salandra&co. provavano a venire fuori dalle sabbie mobili di un dialogo a distanza con Canonico che non sia sa a cosa potrà portare (e mentre il socio di minoranza Pintus resta sempre in attesa di aggiornamenti che tardano ad arrivare), a Palazzo di Città si concludeva l’iter esplorativo che va ormai avanti da qualche giorno.
Qualcosa di più in merito se ne saprà oggi, probabilmente attraverso una nota ufficiale o una apposita conferenza stampa che potrebbe tenersi direttamente nell’aula consiliare: la sensazione è che il randez-vous dell’ultima ora potrebbe anche mutare gli scenari e far lievitare improvvisamente le quotazioni di Nicola Di Matteo e Giuseppe Catena, prepotentemente tornati in lizza contro ogni previsione.
“Siamo molto amareggiati per l’epilogo di una trattativa che credevamo potesse realmente andare a buon fine. Eravamo fortemente interessati a rilevare la maggioranza delle quote del Calcio Foggia 1920, le nostre intenzioni sono serie, accompagnate da un progetto solido finalizzato al rilancio tecnico e finanziario della squadra. Ma le carte in tavola sono state cambiate”, annunciavano i due imprenditori campani che lo scorso dicembre hanno palesato l’interesse a rilevare le quote di maggioranza del Calcio Foggia 1920.
“Abbiamo avuto un incontro con il presidente Canonico, presso la sede della sua azienda a Modugno, nella prima decade dello scorso dicembre per presentare la nostra manifestazione di interesse. I parametri erano stati già impostati e prevedevano l’accollo della debitoria e la sostituzione delle garanzie fideiussorie. Nelle successive interlocuzioni, però, il colpo di scena. Oltre a quanto già pattuito, ci è stato chiesto anche il versamento di un milione di euro per l’acquisizione della maggioranza della Corporate”.
Zone Transition
Zone Transition
Da allora però qualcosa evidentemente potrebbe essere cambiata, non si spiegherebbe diversamente la proposta di acquisto che sarebbe stata formalizzata e consegnata nelle mani della sindaca ieri. L’ultimo imprevedibile coupe de theatre, magari con lo zampino di qualcuno degli attori principali. Della serie: non è che alla fine fra i due litiganti, il terzo gode?