Fine dei giochi? Mercoledì sera verso ora di cena sembrava proprio di sì. Oggi ni, nel senso che pare non sia detta ancora l'ultima parola perché il Foggia non possa tornare nelle mani dei foggiani. Sempre che ci sia il placet di Nicola Canonico, che resta arbitro della partita e che non sembra disposto a fare sconti. Anzi.
Due giorni fa gli orizzonti erano cupi, parevano non esserci più margini per la cordata locale nel Foggia del futuro, il patron con l'ennesima piroetta aveva infatti cambiato le carte in tavola, e nell'incontro via call avuto con un rappresentante della cordata locale aveva virtualmente chiuso la porta ad ogni possibile ingresso. “O così, o non se ne fa nulla”, aveva dettato le sue condizioni senza alcuna possibilità di replica.
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Spropositate le richieste avanzate, però, l'operazione complessiva ruoterebbe attorno ai 5 milioni di euro, di cui 2 da sborsare immediatamente per chiudere la corrente gestione e garantire la successiva iscrizione, visto che di suo non è più disposto a tirare fuori un cent. “I foggiani mi hanno maltrattato ed offeso, lascio ma si fa come dico io...”.
Un vero e proprio bagno di sangue, all’atto pratico, che Salandra e De Finis non si sentono nella condizione di affrontare, oltretutto a scatola chiusa. Già, perché le garanzie fornite a fronte dell'investimento sarebbero vicine allo zero, la chiusura totale verso i locali sarebbe stata confermata anche dall'irrigidimento di Canonico nel non voler prestare alcuna garanzia fideiussoria rispetto ad un eventuale splafonamento della debitoria che egli stesso ha fissato in 2,4 milioni di euro in riferimento solo al 51% delle proprie quote.
"Basta la mia parola, e non sapete che valore possa avere...", avrebbe riferito in maniera stucchevole ai presenti il patron, sotto gli occhi imbarazzati della sindaca Episcopo. Che non ha battuto ciglio, ha incassato il colpo, ma subito dopo l'incontro improduttivo si e messa al lavoro assieme all'assessore allo Sport Di Molfetta nel tentativo di smussare gli angoli e trovare un’intesa a metà strada.
È quello che la prima cittadina ha provato a fare anche ieri pomeriggio convocando via call gli imprenditori foggiani coi quali ha dialogato a lungo per approntare una proposta alternativa che possa trovare finalmente il consenso di Canonico. Che nel frattempo si sarebbe ringalluzzito dopo aver appreso dell'altra manifestazione d'interesse che è giunta sul filo del gong sempre nella giornata di mercoledì a Palazzo di Città. E che diventa di fatto la possibile alternativa alla trattativa intavolata con Salandra & co.
Nicola Di Matteo ha rotto gli indugi ed è venuto allo scoperto quando ormai più nessuno se lo aspettava, scende in campo da solo ed esclude la presenza dell’altro imprenditore campano Catena: vorrebbe tutto il Foggia per sé e, dopo la controversa parentesi col Grosseto, torna adesso a strizzare l’occhio a Canonico. Col quale in questi mesi non ha mai interrotto i rapporti, nonostante nello scorso dicembre abbia ricevuto un secco no ad una offerta che l’imprenditore di Palo del Colle rispedì senza esitazione al mittente. Pare che ballasse un milione di euro, all’epoca, e che Di Matteo battè in ritirata dopo che inizialmente i margini di trattativa parevano esserci.
Di Matteo opera nel settore edile e immobiliare in Italia, gestendo diverse Società da lui stesso create, come ad esempio la Luna S.r.l., Iride S.r.l., Gaia S.r.l., Elesia S.r.l. e altre. Nell’ultimo decennio ha ampliato i suoi orizzonti volgendo il suo sguardo anche al mercato immobiliare estero, che lo hanno portato ad investire in realtà come Dubai, Miami, e pure in Romania. Nota la sua passione per il calcio, che parte circa trent’anni fa con i figli che giocavano nella locale squadra del Galliera, il comune dell’hinterland bolognese dove si è trasferito. Divenendone presto il presidente. Successivamente ha rilevato la Centese Calcio sempre fra i dilettanti, prima del grande salto fra i pro con Imolese (C2), Spal (C2) e Mantova (Lega Pro). Ultima parentesi, tutta da dimenticare, a Grosseto.
Di Matteo per rilevare il Foggia avrebbe messo sul piatto della bilancia una offerta che Canonico riterrebbe addirittura migliorativa di quella del gruppo di imprenditori foggiani, ma pare non ancora sciolga la riserva in attesa di capire se resta o meno l’unica opzione possibile per scongiurare la mancata iscrizione. Sì, perché l’imprenditore barese resta fermo sulle sue posizione e su quella minaccia lanciata nella nota ufficiale di una decina di giorni fa, nella quale ha preannunciato che in caso di mancati acquirenti, non esiterà a non iscrivere il club alla prossima stagione di Serie C.
In realtà a viale Ofanto il segretario Severo sta ultimando gli adempimenti e l’iter per l’iscrizione che scade entro la data perentoria del 4 giugno, resta da capire se Canonico nel frattempo ha precorso i tempi per preparare il terreno ad un suo eventuale successore. O se poi comunque all’ultimo istante provvederà personalmente attraverso la propria garanzia fideiussoria che è già stata deposita in Lega e che andrebbe solo rinnovata.
Ecco, in attesa che la matassa si dipani la strada da seguire potrebbe essere proprio questa: Canonico iscrive la squadra pagando anche le ultime mensilità, la quota iscrizione e depositando la relativa fideiussione. Quindi, una volta evitata la iattura di una nuova scomparsa dal calcio professionistico, si potrebbe trattare con lui la cessione el Foggia.
Zone Transition
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Intanto però il tempo scorre velocemente e la matassa resta sempre ingarbugliata. Ma intanto la sindaca Episcopo ci crede: riuscirà alla fine a condurre il Foggia in acque sicure?