Venerdì 17 non sarà ricordata da queste parti come una data catastrofica. Tutt’altro. Ieri, infatti, potrebbe essere stato fatto un ulteriore passo in avanti (forse decisivo) perché il Foggia fin dalla prossima settimana torni nelle mani dei foggiani. E chissà che proprio dal 17 maggio non possa aprirsi una nuova era per il calcio locale.
Per ora si tratta solo di intuizioni che andranno suffragate dai fatti, ma che i possibili nuovi acquirenti stiano tentando la strada della mediazione (sollecitati da sindaca e assessore allo Sport) per fare scendere a più miti consigli Nicola Canonico è certo.
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Si tratta di un atto di fede e di volontà smisurata l’ultimo messo in campo da parte del gruppo locale, un ulteriore segnale di appartenenza nei confronti di un ambiente che, dopo l’iniziale scetticismo legato alla precedente trattativa di un anno fa caduta nel nulla, ora comincia a prendere coscienza che un’alternativa all’attuale proprietà esiste ed è concreta. E non può certo chiamarsi Nicola Di Matteo, l’imprenditore edile di Villa Literno che vive in Romagna e che spera sempre di superare in volata Salandra&co.
Magari sfruttando i buoni rapporti che intrattiene ancora con l’imprenditore barese, nonostante solo a dicembre scorso quest’ultimo gli abbia voltato le spalle dopo averlo illuso. Canonico, è risaputo, non ha grande simpatia per l’imprenditoria locale, non ha dimenticato lo sgarbo della scorsa estate quando furono in diversi a chiudere i cordoni della borsa e a negargli il rinnovo di sponsorizzazioni per centinaia di migliaia di euro. Un danno non di poco conto che ha pesato sulle tasche del patron barese, che nelle due stagioni precedenti alla voce ricavi grazie alla raccolta pubblicitaria era riuscito a introitare oltre 1,5 milioni di euro.
Fra coloro che gli hanno detto no c’è chi oggi spinge per subentrare, facile immaginare che l’estenuante tira e molla del patron rossonero sia addebitabile anche al gran rifiuto della scorsa estate. Che Canonico si è legato al dito. Ma ora il presidente rossonero è a un bivio e deve decidere una volta per tutte senza più tentennamenti: gli “odiati” foggiani, Di Matteo, oppure ancora lui al timone dopo l’ennesima inversione a U?
Mentre da Palazzo di Città ieri mattina filtrava un tiepido ottimismo per una positiva evoluzione della vicenda, nel pomeriggio il gruppo che ha in Antonio Salandra e Annino De Finis i suoi capofila (e in Matteo La Torre uno sponsor d’eccezione) assieme a una quindicina di rinomati imprenditori del territorio, si è ritrovato in videoconferenza per rimodulare una proposta d’acquisto del 100 per cento delle quote aggiornata al 31 maggio e non più al 31 marzo. E che adesso terrebbe dentro una offerta complessiva di 3,2 milioni per rilevare il Calcio Foggia 1920.
Rispetto alla offerta iniziale ci sarebbero dunque 800mila euro in più utili per saldare gli emolumenti ancora da corrispondere ai calciatori fino a tutto giugno, passaggio fondamentale quest’ultimo per chiudere l’iter dell’iscrizione al prossimo campionato. In calce alla quale ci sarebbe la firma dei subentranti, pronti d’accollarsi anche quest’onere. In più sarebbero stati offerti al socio di minoranza Maria Assunta Pintus 500mila euro per rilevare il suo 49 per cento.
Così hanno deciso Salandra&co. che si sono aggiornati a lunedì 20 maggio, che a questo punto sa con ogni probabilità il giorno del definitivo giudizio. Perché entro quella data Nicola Canonico dovrà dire se ritiene congrua l’offerta o se viceversa deciderà di bocciala definitivamente, magari puntando tutto a quel punto su Nicola Di Matteo, al cui fianco ci sarebbe anche l’altro imprenditore campano Giuseppe Catena.
A Palazzo di Città ieri la sindaca Episcopo e l’assessore Di Molfetta hanno appreso con soddisfazione in prima serata del rilancio operato dal gruppo locale. Ed ora si augurano che arrivi l’auspicata fumata bianca. Che rappresenterebbe la vittoria morale dell’amministrazione comunale che in tutti questi giorni si è spesa perché si giungesse alla svolta.
Ci sono stati momenti di inevitabile tensione e preoccupazione che hanno punteggiato questo percorso molto accidentato, in cui non è stato per nulla facile smussare gli angoli, ma il ruolo di facilitatore svolto dal tandem d’eccezione alla fine dovrebbe risultare vincente. Proprio giovedì sera da Palazzo di Città, attraverso una nota ufficiale che nulla aggiungeva e nulla toglieva a quanto già non si sapesse, traspariva un certo ottimismo sull’epilogo di una vicenda che, nonostante tutto, tiene sempre col fiato sospeso una città e una tifoseria.
“Proseguono da giorni a ritmo serrato le fitte interlocuzioni tra e con le parti che hanno manifestato interesse per l’acquisizione delle quote societarie del Calcio Foggia 1920 e che vedono la sindaca Maria Aida Episcopo e gli assessori al ramo impegnati nel ruolo di facilitatori alla ricerca di una soluzione positiva che garantisca l’iscrizione della squadra rossonera al prossimo campionato di Lega Pro. Si tratta di una trattativa complessa e riservata, come noto, e le riunioni avvengono in presenza e da remoto, con l’approfondimento di ogni aspetto per il buon esito della stessa”.
Zone Transition
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“Da parte dell’amministrazione, c’è il massimo impegno per la ricerca di un accordo tra le parti interessate, nella consapevolezza della straordinaria importanza della squadra di calcio nella nostra comunità”, aveva sottolinea la sindaca Episcopo. “La diffusione delle notizie da parte dell’amministrazione è orientata dalla responsabilità e dalla piena consapevolezza dei tempi tecnici stringenti, che impongono il necessario equilibrio tra riservatezza e necessità di informare. Vi aggiorneremo comunque di volta in volta”, concludeva la nota. E, a questo punto, chissà che l’aggiornamento decisivo che tutti attendono non arrivi lunedì prossimo. Il giorno del giudizio.