Foggia Calcio, il Canonico-quater è già partito: naufragata la trattativa per la cessione del club

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Il Canonico-quater, al di là delle apparenze, è già cominciato. E da più di quanto si possa immaginare. Probabilmente fin dal giorno in cui è sfumata la vendita del Foggia al fondo americano. Già, perché di passare la mano e di mollare il club nelle mani dell'imprenditoria locale Nicola Canonico non ci ha mai realmente pensato. 

Per il patron infatti sarebbe stato uno smacco uscire di scena nel mentre Salandra & co. davano la scalata al club e poi sapeva bene fin dal primo momento che non essere nella condizione di cedere il 100 per cento delle quote sarebbe stata la variabile che avrebbe fatto saltare l’affare. Fino a quando non avrà risolto la controversia con il socio di minoranza Maria Assunta Pintus, ergo, il Foggia resterà nella sua piena titolarità. 

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A maggior ragione dopo che in questi ultimi 20 giorni di serrate trattative è emerso che attorno a un tavolo acquirente e parte venditrice (il 51 per cento di Canonico e il 49 per cento della Pintus) non si ritroveranno mai. Altro giro, altra corsa, dunque, con Canonico che si appresta a restare in sella per la quarta stagione di fila. Quella che, a questo punto si spera, segni il rilancio dopo l’ultima annata maldestra che ha registrato più ombre che luci. Dopo il fallimento della trattativa con il gruppo che ha in Antonio Salandra e Annino De Finis le due sue anime principali e che, almeno per il momento, tornano dietro le quinte (senza garantire, è bene chiarirlo a chiare lettere, alcun tipo di supporto economico alla prossima gestione economico-finanziaria del club), a viale Ofanto si serrano i tempi per ultimare l’iter dell'iscrizione al prossimo campionato di C.

Sul filo del gong Canonico terrà fede a quella che fin dal momento del suo insediamento è stata più di una promessa (“con me non correrete mai il rischio di fallire”), in casa rossonera dunque si guarda alla data del 5 giugno come a quella in cui il patron con ogni probabilità convocherà una conferenza stampa per rilanciare il suo progetto. Chi in questi ultimi giorni ha avuto modo di stare a contatto con il patron racconta di un presidente ringalluzzito dalla mancata cessione del club e che avrebbe voglia di mettere in campo una stagione in netta antitesi con l’ultima appena trascorsa. 

Per quella data, dunque, l’imprenditore barese spera di poter sciogliere anche la riserva sull’allenatore. E di ripresentarsi alla piazza con l’ambizione di tornare a puntare in alto. Strategicamente una mossa ineccepibile, anche perché solo dando concreti segnali Canonico può sperare di tornare a fare breccia nella tifoseria. Che ha vissuto l’ultima annata come un incubo e che avverte il bisogno di essere pungolata per ripopolare lo Zaccheria

Ecco allora che il numero uno di viale Ofanto non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di riacquistare credito agli occhi dei tifosi e per garantirsi sufficienti introiti da campagna abbonamenti e sponsorizzazioni è al lavoro per riabilitarsi definitivamente agli occhi di chi lo ha criticato a oltranza. Ecco spiegata la ragione per cui vorrebbe partire col piede giusto fin dalla prima mossa, assicurandosi un allenatore il cui nome abbia un certo appeal sulla piazza.  

Fallito l’ennesimo tentativo di riagganciare Delio Rossi, che sarebbe sul punto di accasarsi negli Emirati Arabi, e sondato Alberto Colombo, reduce dalla sfortunata parentesi di Pescara prima e Potenza poi, Canonico avrebbe virato su Eziolino Capuano, che pare destinato a lasciare Taranto. Nei giorni scorsi ci sarebbe stato anche un pour-parler con il tecnico salernitano che per poco più di un mese ha già guidato il Foggia nel ‘20. 

Entro domani Capuano scioglierà la riserva circa la sua permanenza a Taranto dopo aver incontrato il presidente Giove, si dovesse arrivare al divorzio non è da escludere un ritorno di fiamma con il Foggia, anche se oggettivamente la coesistenza fra due caratteri forti come quelli di Canonico e del 59enne tecnico campano sembra particolarmente complicata. In realtà in cima alla lista dei desideri del presidente ci sarebbe Vincenzo Cangelosi, che i più danno in uscita da Caserta assieme al ds Degli Esposti. E proprio questa sarebbe l’accoppiata sulla quale Canonico avrebbe messo gli occhi, anche se ci sarebbe da battere una concorrenza piuttosto agguerrita.

Quel che è certo è che in casa Casertana le riconferme di tecnico e direttore sportivo sono tutt’altro che scontate. Il presidente D’Agostino è impegnato sul fronte stadio e su quello iscrizione, ma non dimentica le questioni di campo. E a una settimana dall’eliminazione dai playoff proprio non riesce a digerire la sconfitta del Pinto per 3-1 contro la Juventus Next Gen. Non sono piaciute la prudenza di Cangelosi e alcune esclusioni eccellenti che hanno creato un certo malcontento a margine di una stagione che comunque per i falchetti è andata oltre le più rosee aspettative. 

Zone Transition

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Cangelosi, che sarebbe nel frattempo entrato nelle mire del Pescara con il ds Delli Carri già da qualche giorno sulle sue tracce (il tecnico palermitano risiede nel capoluogo abruzzese e per lui si tratterebbe di un ritorno dopo gli anni trascorsi da vice con Zeman), è un nome che Canonico spenderebbe a occhi chiusi per ripartire dopo la parentesi Cudini, ma per quanto l’ex portiere sia affettivamente legato a questa piazza (moglie e figli sono foggiani), risulta difficile ipotizzare che possa accettare la panchina del Foggia. Troppo forte il legame che lo lega al maestro Zeman e i recenti trascorsi del tecnico di Praga in rossonero con il divorzio traumatico dell’estate del ‘21 non lo mettono nella condizione di poter accettare una eventuale proposta.    

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