Scollinata senza sorprese la data del 4 giugno (il club fin da venerdì scorso ha comunicato di aver provveduto a depositare l’incartamento per l’iscrizione al prossimo campionato), in casa Foggia è partita ufficialmente la programmazione per la nuova stagione.
In realtà però le grandi manovre, al di là delle apparenze e delle trattative intavolate e poi miseramente naufragate per la cessione del club, sono partite fin dai principi di maggio, vale a dire subito dopo la conclusione della regular season. Con patron Canonico che ha cominciato a guardarsi attorno e a ipotizzare le prime mosse.
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In attesa di prendere atto che, prima di mollare, dovrà passarne ancora di acqua sotto i ponti. Piaccia o no, infatti, continuerà ad esserci un solo uomo al comando: Nicola Canonico. Che pure un blitz per chiudere anticipatamente la sua avventura in rossonero ha provato a farlo col fondo di investimento americano, l’unico che pareva avesse i requisiti richiesti dall’imprenditore barese per subentrare. Sfumata però quella opportunità coltivata per diversi mesi, non c’è mai stato successivamente un solo momento in cui il presidente rossonero ha realmente pensato di passare la mano.
Riprova ne sia il fatto che ha continuato a tessere la tela dietro le quinte e ad avviare i primi contatti per dare un nuovo volto alla struttura tecnica del Foggia che verrà. È pronto a rilanciare su tutta la linea Canonico e sembrerebbe voglia farlo in grande stile. Perché il momento è propizio per riportare dalla sua parte la stragrande maggioranza della tifoseria che per lunghi tratti della scorsa stagione ha gettato la spugna in segno di sfiducia. E che ora vorrebbe ingraziarsi di nuovo utilizzando quegli effetti speciali coi quali già in passato è riuscito a fare breccia.
L’idea di massima sarebbe quella di ripartire rivisitando innanzitutto il management del club, pensa ad esempio con insistenza a un nuovo dg l’imprenditore di Palo del Colle, che in questi tre anni ha puntato su Milillo, ma che sa perfettamente di pagare dazio ai club più titolati del girone. Ma la restaurazione riguarderà anche l’area tecnica, dove urge la figura di un direttore sportivo di esperienza, e soprattutto di competenza, che possa in qualche misura orientare le scelte e indirizzare il progetto di natura squisitamente tecnica.
Nel frattempo però il patron già da tempo sta sondando il terreno per strappare disponibilità di massima, che però al momento stanno trovando più di qualche resistenza. Si è vociferato, ad esempio, di un adescamento con Alessandro Degli Esposti, il 43enne dirigente spoletino in uscita dalla Casertana a margine di un biennio di grandi contenuti, ma non mancherebbero le possibili alternative che sarebbero al vaglio. Si tratta, in ogni caso, del primo nodo che andrà sciolto in tutta fretta, ufficializzato il nuovo ds (il fido Belviso probabilmente passerà a ricoprire un nuovo incarico), si stringerà per quello che sarà il successore di Mirko Cudini in panchina.
Già contattati, personalmente da Canonico o attraverso suoi diretti emissari, almeno quattro allenatori (nell’ordine Delio Rossi, Maiuri, Cangelosi e Greco) che però hanno preso tempo oppure rifiutato. Sarà una scelta delicata e possibilmente da meditare quella del tecnico: dovrà trattarsi di un nome che faccia presa sulla piazza e che dia ampie garanzie per una stagione da protagonisti, come ha spiegato Canonico giovedì scorso quando ha incontrato una rappresentanza della tifoseria organizzata.
Zone Transition
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Alla quale ha anche precisato che la controversia con la Pintus non gli permette di fatto di vendere, anche se poi all’esterno fa passare il messaggio diametralmente opposto. Già, ma quella controversia è bene non dimenticare che l’ha creata proprio lui ad arte, probabilmente perché non ha mai pensato di fare il padrone, ma solo di gestire il club. Per cui quando si affaccia qualcuno e chiede: “mi fai giocare?”, lui risponde: "proviamoci. Ma riesci a comprarlo il Foggia, visto che non sono il padrone?”