Palazzo di Città in questi giorni è il centro di gravità permanente attorno al quale ruotano i destini del Foggia. Da quando la sindaca Episcopo è stata allertata e ha ricevuto formale mandato da Nicola Canonico di intercettare un possibile successore al bastone di comando, non c’è stato un giorno in cui la prima cittadina non abbia dedicato tempo e spazio alla squadra più rappresentativa della città che ha appena compiuto 104 anni di vita e che vive una delle fasi più delicate della sua recente storia.
Mentre in via Garibaldi si susseguono a ritmo frenetico incontri e interlocuzioni con i soggetti che hanno manifestato un qualche interesse per le sorti del calcio foggiano, con gli imprenditori locali che lunedì scorso per primi hanno presentato ufficialmente una proposta di acquisto per rilevare il 100 per cento delle quote del Calcio Foggia 1920, si guarda con apprensione alla data del prossimo 4 giugno, che è la deadline per iscrivere il club alla prossima stagione agonistica di C.
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Un paletto rispetto al quale la Episcopo, assieme all’assessore allo Sport Di Molfetta, non transige e non fa sconti. “Anche perché non vorremmo essere ricordati come quelli che in qualche modo hanno decretato la morte del Foggia”, si lasciano sfuggire gli attori principali che in questo frangente sono in prima linea per interposta persona e che ci stanno mettendo la faccia non lesinando sforzi per trovare la soluzione migliore per garantire la sopravvivenza del calcio locale.
Anche ieri al Comune giornata fitta di colloqui e incontri, con il patron Canonico e il socio di minoranza Pintus che nel frattempo sarebbero stati messi a conoscenza della proposta di acquisto e dei dettagli dell’offerta formulata dal gruppo locale che ha in Annino De Finis e Antonio Salandra i principali riferimenti. E che attende entro la giornata odierna di conoscere quali siano gli orientamenti della proprietà.
Nel frattempo però il tempo stringe e le scadenze incombono dietro l’angolo, a quest’ora l’iter procedurale per concludere l’iscrizione dovrebbe essere già a buon punto in una situazione di normalità che viceversa a viale Ofanto non c’è. Sembrerebbe però che sottotraccia Canonico abbia investito della questione il segretario generale Severo, che già da una decina di giorni sarebbe al lavoro per non vanificare un eventuale passaggio di proprietà. I dubbi e le perplessità però restano, perché conferme in tal senso non arrivano, e dunque la preoccupazione cresce.
Come si ricorderà la Lega Italiana Calcio Professionistico il 7 maggio scorso con una circolare ha specificato i termini di iscrizione per la stagione 2024-2025, specificando che il termine perentorio per soddisfare tutte le richieste è quello del 4 giugno prossimo (differito all’11 giugno solo per le squadre impegnate nelle semifinali playoff).
Quali gli adempimenti da soddisfare entro quella fatidica data? Sono numerosi e diversificati: occorre un bonifico di 5mila euro entro il 4 giugno come acconto sui 60mila euro previsti per l’iscrizione in Lega Pro (gli altri versamenti di 5mila euro vanno effettuati entro il 28 luglio e di altri 5mila euro entro il 28 agosto); serve poi depositare una fideiussione “a prima richiesta” dell’importo di 350mila euro o in alternativa un “deposito a garanzia”, presso una banca che figura nell’”Albo delle Banche” della Banca d’Italia.
Fra gli obblighi c’è anche quello di depositare presso la Lega Pro un’autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante della società e dal revisore legale dei conti (ovvero dal presidente del collegio sindacale) attestante l’assolvimento del pagamento di tutti i debiti scaduti alla data del 30 aprile scorso maturati nei confronti di società affiliate alla Figc e di tutti i debiti derivanti da pronunce arbitrali; bisogna approntare tutta la documentazione relativa all’impianto sportivo da utilizzare durante la stagione (dichiarazione di disponibilità, licenza d’uso, etc); depositare il modulo “Censimento” sottoscritto da tutti i dirigenti e collaboratori ivi inseriti, corredato da copia dello Statuto vigente, oltre al modulo “Organi statutari di rappresentanza legale e poteri di firma” e il modulo “autocertificazione ex art. 22 bis Noif”, che dovrà essere sottoscritto da tutti i dirigenti, collaboratori e componenti del collegio sindacale della società. C’è inoltre da predisporre il modulo “autocertificazione pagamento debiti nei confronti di società affiliate alla Figc” e il modulo “dichiarazione di conformità impianto e servizi”.
La Figc, non va dimenticato, ha più volte evidenziato come l’inosservanza del termine perentorio del 4 giugno ‘24 (11 giugno per le società di Serie C semifinaliste dei play off), anche con riferimento a uno soltanto degli adempimenti non soddisfatti, determini la mancata concessione della licenza nazionale per il campionato Serie C ‘24/25 e di conseguenza l’esclusione dal campionato di appartenenza. Davanti, dunque, restano non più di 20 giorni per chiudere il cerchio ed evitare sgradite sorprese.
Fondamentale allora che la giornata odierna faccia piena luce su cosa bolle realmente in pentola e se ci sono i presupposti perché si arrivi all’attesa fumata bianca. Da Palazzo di Città filtra ottimismo, ma il pallino sta per ripassare nelle mani dei due soci che, ognuno per la propria parte, dovrà sciogliere la riserva e pronunciarsi su una offerta che sembrerebbe irrinunciabile in un momento in cui alternative concrete all’orizzonte non se ne intravedono.
Zone Transition
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Viceversa la situazione è destinata a precipitare, con il patron che sarebbe chiamato in prima persona a inventarsi un futuro per il Foggia. Sapendo fin dall’inizio di doversi trovare uno stadio diverso dallo Zaccheria (atteso che i canoni di locazione precedenti non sarebbero stati ancora saldati) e di dover soprattutto fronteggiare i malumori di una piazza che non gli perdonerebbe di aver perso un’altra occasione per chiamarsi definitivamente out.